Più bagni contro i casi doping

Dall’endurance un altro caso di doping con una sentenza Fei in cui si stabilisce che la contaminazione accertata è stata accidentale

Bologna, 1 novembre 2020 – Il tribunale della Fei, con una sentenza del 19 ottobre scorso, ha posto l’accento su un aspetto decisamente inusuale all’alba del 2020. Il caso è quello che ha toccato la ventiduenne amazzone cilena di endurance Paula Llorens Clack e il suo cavallo SH Ciro.

In occasione di un CeiYJ2* 120 km a Llay Llay (in Cile) della fine di marzo 2019, SH Ciro era risultato positivo all’O-Desmethyltramadol (un metabolita del tramadol), sostanza tra quelle proibite dai regolamenti Fei (CLICCA QUI per l’elenco aggiornato per il 2020).

L’amazzone, nota per il suo impegno per il benessere animale anche nell’ambiente dell’endurance, all’indomani della sentenza che le comminava due anni di appiedamento, nel proclamare la propria innocenza e si era impegnata a fondo al fine di produrre tutte le evidenze necessarie per provare al tribunale Fei la propria estraneità ai fatti.
E, data la ricostruzione presentata ai giudici, pare sia stata convincente.
Ecco come sarebbe andata.

La contaminazione sarebbe avvenuta con un passaggio uomo-animale, attraverso le urine del groom, in cura proprio con il tramadol con regolare certificazione medica.
Il groom avrebbe fatto pipì, in pratica, più volte sul trailer vicino al fieno che ha veicolato nel cavallo la sostanza proibita.
Gli esperti periti della Fei hanno ammesso che questa ipotesi fosse altamente credibile e la sentenza è stata quindi riformata, annullando l’appiedamento e convenendo solo per una sanzione ‘di forma’.

A postilla della sentenza, la Fei ha rimarcato attraverso i propri portavoce, l’importanza dell’osservanza delle regole al fine di evitare qualsiasi possibile contaminazione e… neanche a dirlo, c’è quella di usare i bagni al posto degli angolini nei box o sui trasporti.