La location: tradizione toscana e avanguardia
L’Arezzo Equestrian Center non è una scelta casuale. La struttura, cuore pulsante dell’equitazione regionale, offre spazi modulari ideali per sperimentazioni artistiche. «Volevamo un luogo che simboleggiasse l’unione tra passato e futuro», spiega un portavoce FITETREC-ANTE. Tra maneggi storici e aree attrezzate per installazioni tecnologiche, il centro diventerà per tre giorni un laboratorio a cielo aperto.
Luce, musica e cavalli: il trio delle performance
Le esibizioni serali sono il clou dell’evento. Immaginate proiezioni olografiche che danzano attorno a cavalli in movimento, accompagnate da composizioni musicali dal vivo. «Useremo LED applicati alle bardature per creare illusioni ottiche», anticipa Marco Rossi, curatore artistico. Di giorno, spazio alle coreografie collaborative tra ballerini e cavalli, con un occhio alla mitologia etrusca.
Laboratori per tutti: dalla pittura alla scultura green
I workshop creativi coinvolgeranno grandi e piccoli. Per i bambini, c’è “Dipingi in sella”: tele posizionate in campo permetteranno di creare opere sfruttando il movimento dei pony. Agli adulti è dedicato “Scultura equestre”, dove ferri di cavallo e selle usate diventano materiali per installazioni. «Recuperiamo ciò che sembrava destinato alla discarica», sottolinea Laura Bianchi, artigiana partecipante.
Il gala internazionale: acrobazie e storie da brivido
Sabato 14 giugno, il via allo spettacolo intercontinentale: artisti francesi e spagnoli porteranno in scena storie di cavalli eroi, tra salti mozzafiato e narrazioni sussurrate. Da non perdere il numero “Libertà controllata”, dove cavalli in libertà interagiscono con acrobati, guidati solo da gesti impercettibili. «È magia pura, basata su mesi di addestramento gentile», racconta Jean Dupont, trainer belga.
Biglietti e accessibilità: arte per tutte le tasche
Con un biglietto giornaliero a 10€, l’accesso è garantito a ogni fascia di pubblico. Under 12 gratis, famiglie numerose scontate. «Vogliamo rompere il cliché dell’equitazione élitaria», precisa il team organizzativo. Per i più curiosi, sono previste visite guidate dietro le quinte, tra stalle e backstage artistici.
Perché non è il solito evento equestre
Qui i cavalli non sono solo atleti, ma co-creatori artistici. La sfida è dimostrare che l’equitazione può dialogare con danza, arti visive e teatro, diventando volano per un turismo culturale innovativo. «È il primo passo verso un festival itinerante», confida un organizzatore, già al lavoro per l’edizione 2026.