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Home | Eventi | Olimpiadi | Explosion W: storia di un fenomeno

Explosion W: storia di un fenomeno

Il cavallo migliore del mondo: la vittoria della medaglia d’oro olimpica ieri è la certificazione finale di una realtà ben evidente da molto prima… per Willy Wijnen addirittura da quando lui ha visto nascere quel puledrino sauro

5 Agosto 2021
di Umberto Martuscelli
Explosion W: storia di un fenomeno

Ben Maher ed Explosion W in gara ieri a Tokyo (ph. Arnd Bronkhorst/FEI)

Bologna, giovedì 5 agosto 2021 – Non monterò mai più nella mia vita un cavallo come Explosion: lo ha detto Ben Maher ieri a Tokyo dopo aver conquistato la medaglia d’oro individuale nell’Olimpiade di salto ostacoli. E sebbene nello sport valga la regola del mai dire mai… beh, come dare torto al neocampione olimpico?

Explosion non è un cavallo fenomenale oggi perché ha vinto le Olimpiadi: lo è perché lo è sempre stato, fin dal giorno della sua nascita nell’allevamento di Willy Wijnen in Olanda. Wijnen è un uomo non più giovane ma estremamente giovanile nell’aspetto e nei modi: alleva cavalli sportivi da più di quarant’anni dunque la materia la tratta con estrema consapevolezza e competenza. Convinto, come quasi tutti gli allevatori di un certo calibro, che il contributo materno sia determinante ben più di quello paterno nella generazione di un cavallo sportivo.

Figlia del formidabile Baloubet du Rouet e di Barina – quest’ultima nata nel 1983 da Sultan x Epigoon – Untouchable viene al mondo nel 2001 nell’allevamento di Willy Wijnen: ben presto questa bella cavalla baia si mette in luce per le sue qualità sportive, tanto da avere una brillante carriera sotto la sella in particolare del cavaliere olandese Leon Thijssen tra il 2009 e il 2011. Wijnen nel frattempo l’aveva fatta già divenire madre, nel 2009, dandole lo stallone destinato a divenire il numero uno tra i padri di saltatori, cioè Chacco Blue (Meckl, nato nel 1998 da Chambertin x Contender), perché una delle regole imprescindibili per Wijnen è che sia le madri sia i padri debbano essere o essere stati soggetti dalle eccellenti prestazioni in gara: e da questa… unione nasce un puledrino che viene battezzato da Willy Wijnen per l’appunto Explosion. Anzi: per la precisione Explosion W.

Il nuovo nato si distingue subito tra i suoi coetanei (nell’allevamento di Willy Wijnen vengono al mondo in media una decina di puledri ogni anno) per una personalità di spicco: cosa che risulta evidente non solo agli occhi del suo allevatore, ma anche a chi quell’allevamento lo frequenta assiduamente alla ricerca del nuovo campione. Il nuovo campione in effetti c’è (anche se ancora lo si può solo immaginare… ) ma Wijnen resiste a tutte le offerte fino a che Explosion non compie sette anni: consapevole della eccezionale qualità del suo giovane sauro, Wijnen non vuole venderlo a una persona qualunque, o a chi se ne poteva interessare a fini puramente commerciali. Ed è proprio questo ‘pezzo’ della vita di Explosion che dimostra come la storia e il destino di questo cavallo straordinario fossero in un certo senso già segnati in quel momento: quale allevatore infatti trattiene nella propria scuderia per sette anni un cavallo che gli viene chiesto e richiesto insistentemente? Le offerte a Wijnen si moltiplicano non appena il giovane sauro comincia a uscire in concorso: ma lui stesso nel vederlo saltare si convince del fatto che quel suo cavallo avrebbe dovuto essere destinato a un grande cavaliere, un cavaliere capace di valorizzarne al massimo le formidabili qualità.

La doma e il primo addestramento di Explosion erano stati compito di Tristan Tucker e di Marielle de Veer. Soprattutto lei – che aveva montato anche Untouchable – instaura con il figlio di Chacco Blue un rapporto molto profondo, di totale reciproca intesa come raramente accade con tale intensità: probabilmente per questa ragione l’apprendimento del giovane allievo procede spedito e con grande successo. Ma Explosion non viene impegnato molto in gara in questa fase giovanile della sua carriera: chissà, forse anche questa può essere una ragione del suo favoloso successo in età matura. Marielle si concentra molto sul lavoro in piano per fare in modo che la grande corporatura di Explosion prenda la giusta muscolatura prima di essere sottoposta a un’intensa attività sugli ostacoli. A sei anni l’opera può dirsi completata: Explosion è una meraviglia, ogni percorso in campo ostacoli finisce senza errori.

Così il momento atteso da Willy Wijnen arriva quando Explosion ha ormai raggiunto i suoi sette anni: il portentoso sauro figlio di Chacco Blue lascia l’Olanda per dirigersi verso le scuderie di Ben Maher. Durante tutta la stagione 2017 Explosion viene montato però da Emily Mason. Il 3 marzo 2018 c’è il primo squillo di tromba, quando la Gran Bretagna è in campo nella Coppa delle Nazioni dello Csio di Wellington, in Florida (Stati Uniti): la squadra presenta Ben Maher su Tic Tac du Seigneur che porta a termine un magnifico doppio zero, Amanda Derbyshire su Luibanta con zero nel primo percorso e due errori nel secondo, Emily Moffitt su Hilfiger van de Olmenhoeve con 13/0. E poi, lei, Emily Mason, alla prima Coppa delle Nazioni della sua vita di amazzone, in sella a Explosion W: doppio zero… La Gran Bretagna vince!

Da quel momento Explosion passa a Ben Maher e inizia una raffica impressionante di vittorie praticamente dal momento in cui il cavaliere britannico tocca la sella del figlio di Chacco Blue. Il nuovo binomio affronta la stagione del Global Champions Tour con una formidabile successione di risultati: 2° posto a Shanghai in aprile, poi la vittoria a Madrid in maggio, il 5° posto a Chantilly in luglio, il 4° posto a Londra in agosto, la vittoria a Roma in settembre, la vittoria a Doha in novembre e quindi il primo posto finale di Maher nel Tour (anche grazie al successo con Winning Good a Saint Tropez in giugno), poi il 5° posto nel super Gran Premio di Praga in dicembre.

Il 2019 non è da meno, anzi è addirittura migliore: quattro vittorie in Gran Premi del Global (tra le quali ancora Roma, e poi il super GP di Praga) e due volte al 2° posto, ancora il 1° posto finale nell’intero circuito per il secondo anno consecutivo, poi il 3° posto nel Gran Premio più importante del mondo, quello di Aquisgrana. E soprattutto il Campionato d’Europa di Rotterdam: medaglia di bronzo a squadre e argento individuale! La marcia trionfale di Explosion viene quindi interrotta dalla pandemia: tutto il 2020 trascorre senza concorsi, e chissà che una stagione di relativo riposo non gli abbia fatto perfino bene…

Arriva così questo 2021. Explosion è in uno stato di forma… esplosivo. Ha 12 anni, è al massimo e al meglio delle sue risorse fisiche e tecniche, è forte mentalmente, non teme nulla e nessuno. E’ il cavallo migliore del mondo, senza alcun dubbio. Il 4 luglio Ben Maher ed Explosion vincono il Gran Premio Rolex dello Csi a cinque stelle di Windsor. Una tra le gare più importanti del pianeta: ma per loro rappresenta quasi un… allenamento in vista delle Olimpiadi di Tokyo. Alle loro spalle una situazione di classifica che sembra una premonizione: 2° Steve Guerdat su Venard de Cerisy, 3° Martin Fuchs su Clooney, 4° Henrik von Eckermann su King Edward…

E poi Tokyo. E poi ieri. Il trionfo: costruito martedì 3 agosto con una prestazione nella gara qualificativa alla finale che ha chiaramente fatto capire che per gli avversari le possibilità sarebbero state minime… Ieri lo sport ha vissuto una giornata meravigliosa ed emozionante, dimostrando come anche in questa specialità così facilmente soggetta a influenze anche minime di fattori incontrollabili in realtà la logica esiste: ieri ha vinto chi doveva vincere, ieri ha vinto il binomio più forte del mondo. La medaglia d’oro individuale olimpica è di Ben Maher e di Explosion. Explosion W, in realtà, con quella W che sta a significare Willy Wijnen, l’uomo che sapeva di dover dare il suo puledro solo a un cavaliere di pari livello. Medaglia d’oro alle Olimpiadi: Willy Wijnen evidentemente sapeva.

Tags: ben maher explosion w tokyo 2020
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