Merano, Premio delle Nazioni in cross country: tutti (o quasi) i fantini giù per terra

Al Premio delle Nazioni cross country di Merano: tutti i partecipanti tranne uno cadono dopo una doppia gabbia di siepi, uno rifiuta l’ostacolo al primo tentativo: e vince la corsa proprio quest’ultimo, l’unico binomio in grado di rimettersi in pista  formato da Silver Tango e Dominik Pastuszka

Bolzano, 30 settembre 2019 – Era un po’ di tempo che non si vedeva una corsa così tribolata come quella che è andata in scena ieri all’ippodromo Maia di Merano: stiamo parlando del Premio delle Nazioni su 6000 metri in cross country, che vedeva sette binomi al via.

Non tanti purtroppo, ma del resto è noto che queste corse vedano calare sempre più il numero degli specialisti che vi si dedichino: e forse è anche questo uno dei motivi per il quale alla doppia gabbia di siepi, circa a due terzi del lungo e impegnativo percorso, sei i cavalli abbiano dato forfait (e uno, Kubali,  fosse già caduto e ripartito prima).

A causare un vero e proprio ingorgo è stata l’incertezza del cavallo di testa, Power Zar, che si è praticamente fermato sul terzo elemento dell’ostacolo: quelli che seguivano le sue tracce si sono “tamponati”, se ci permettete l’espressione, l’un l’altro disarcionando i propri fantini – unico a non partecipare all’ammucchiata l’ultimo del gruppo, che visto cosa succedeva poco più avanti ha più saggiamente rifiutato il primo elemento.

Gli altri 5 cavalli si sono poi dati allegramente al galoppo scosso per tutto il terreno dell’ippodromo meranese ma fortunatamente nessuno si è fatto male, e la stranissima corsa ha avuto anche un vincitore: il jockey polacco Dominik Pastuszka, che montava per l’appunto l’ultimo cavallo della frotta, Silver Tango, ed è poi riuscito a fargli saltare l’ostacolo. 

Da notare che Pastuzska ha vinto allo stesso modo con Big Riot nel premio Richard: quando si dice che è importante la specializzazione, nel mondo professionale…

Sono arrivati poi al traguardo (con calma) anche gli altri binomi, che sono quindi rientrati in classifica: l’episodio ha causato un dibattito tra gli addetti ai lavori, in quanto solo in Italia è concesso rimontare in sella e continuare a galoppare dopo una caduta.

E’ superfluo sottolinearlo, ma lo facciamo ugualmente: il tono scanzonato dell’articolo è dovuto al fatto che, fortunatamente, cavalli e fantini non si sono fatti male.

Qui la fonte della notizia, da Alto Adige