Canino: le due anime del Maremmano vincono insieme

A Canino si è appena conclusa la 41° Mostra nazionale del Cavallo Maremmano: una festa dove il piacere di stare insieme e la passione vincono su tutto

M.Lucifero della Forra, vincitore della categoria maschi di due anni, presentato da Enrico Maria Scolari - foto di Maria Cristina Magri
Viterbo, 27 settembre 2021 – Tutto si potrà dire, della gente di Maremma, tranne che abbia poca passione per i propri cavalli.

Tanto che tradizionalmente la Mostra nazionale del cavallo Maremmano si tiene ad anni alterni in Lazio e in Toscana, per rendere il dovuto omaggio alle sue due anime: e quest’anno toccava a Canino, in provincia di Viterbo.

C’era tanta voglia di tornare a vedersi, parlare, guardare cavalli dopo gli ultimi due anni in cui il Covid ha cambiato le nostre vite.

E quale occasione migliore per farlo che tornare alle vecchie abitudini?

Come preparare puledri e cavalli Maremmani A.n.a.m. per le gare di morfologia, quelle che hanno tenuto inchiodati a bordo campo allevatori e appassionati per tutto la giornata di sabato 25 settembre.

La resa dei conti di scelte allevatoriali che significano anni di lavoro.

E la soddisfazione che leggi negli occhi di chi porta a casa il campione o la campionessa della sua categoria la dice lunga di quanto cuore ci si metta, in questa impresa.

E gli occhi più felici quest’anno sono stati quelli dei proprietari  di M.Mitico, M.Lucifero della Forra, M.Lyria del Barbazzale, M.Iagnide di Castelporziano, M.Iliade, M.Gea dei Settemerli e M.Chira.

Che hanno vinto rispettivamente l’alloro delle categorie puledro (maschi e femmine) di 1 anno, maschio di 2 anni,  femmina di 2 anni, maschi di 3 anni, femmine di 3 anni, fattrici e fattrici con redo.

In parallelo ai giudici della gara A.n.a.m. hanno lavorato anche i tre deputati alla speciale categoria allevatoriale “Mario Morano”.

Il modo più bello per ricordare l’uomo che per decenni è stato responsabile zootecnico della Tenuta del Pio Istituto Santo Spirito di Roccarespampani a Monteromano.

Morano, con la sua competenza, ha avuto un ruolo di primo piano nella creazione, selezione e valorizzazione del cavallo Maremmano: tanto che ancora oggi montare un cavallo di Roccarespampani è motivo di vanto.

A giudicare quest’anno secondo un’ottica più tradizionale i soggetti iscritti alla rassegna sono stati Amedeo Trippanera, Luciano Vittori e Virgilio Orlandi.

Tre esperti riconosciuti e capaci di individuare i soggetti che più incarnano l’ideale che fu di Morano.

Bello e interessante vedere che alcuni dei cavalli scelti da loro coincidono con i vincitori delle varie categorie.

M.Mitico, M.Lucifero della Forra, M.Loretta di Roccarespampani, M.Isacco, M.Imola della Roccaccia, M.Gioia, M.Chira e M.Uragano sono i nomi di quelli che sarebbero piaciuti di più all’occhio del signor Morano.

La lunga giornata di morfologia è stata chiusa dallo spettacolo serale, dove i cavalli Maremmani hanno avuto la parte del leone. Ma hanno saputo ospitare con garbo anche amici provenienti da altre terre e tradizioni.

A raccontare tutti la voce instancabile di Nico Belloni, che in due giorni quasi ininterrotti al microfono non ha perso un grammo dell’emozione che sempre sa trasmettere agli spettatori, né della carica che sa dare a chi lavora sotto i riflettori.

Domenica sono stati due i poli che hanno attratto l’attenzione dei tanti e attentissimi spettatori: la Gara di eleganza tipica  Maremmana e la dimostrazione di Monta Maremmana.

E se conoscete appena un po’ il calore con cui chi monta con bardelle e scafarde si appassiona ai tempi della tradizione, della tecnica e della storia potete immaginare con quanta cura si sia svolta la prima.

La cura dei partecipanti che hanno studiato ogni più piccolo particolare del loro abbigliamento e della bardatura del cavallo, oltre che la sua maneggevolezza nel lavoro montato, hanno veramente fatto in modo che la classe desse spettacolo.

I giudici di questa gara sono stati Fabio Santini, Renzo Pezzato e Nicolò Lenarda, agli occhi dei quali nessuna discrepanza tra i vari elementi e i  loro usi, costumi e tradizioni poteva passare inosservata.

A vincere la categoria Santino Rossi su M.Fringuello, perfetti interpreti del rigoroso decoro che ogni buttero portava con sé in sella al proprio cavallo, anche quando partiva per una lunga giornata di lavoro.

Nel pomeriggio di domenica occhi puntati sulla dimostrazione di Monta Maremmana.

Un circuito organizzato da Daniele Travaglini che ha visto 20 binomi iscritti suddivisi in varie categorie, ma tutti accomunati dalla stessa grinta.

Non sappiamo se sia stato più bello vedere un addestratore di lunga esperienza come Federico Forci darci dentro come un ragazzino con M.Silvan del Murello tra paletti e lancio della lacciara, o il giovanissimo e minuto Tommaso Sborchia portare a termine il suo percorso netto con l’imponente e maestoso M.Albano.

Fatto sta che abbiamo visto una gara bellissima, animata, dove l’abilità dei cavalieri e delle amazzoni  metteva in risalto quella dei loro cavalli.

Cavalli da lavoro, cavalli affidabili, cavalli che sono da sempre sanno essere l’altra metà di un uomo: cavalli Maremmani, e abbiamo detto tutto.

Poi vogliamo raccontarvi tante altre cose.

Del documentario fortemente voluto da Fabrizio Mecocci, Sergio Marcoaldi che è il presidente della Mostra di Canino  e dagli amici del gruppo La Bardella di Marta e della Associazione Butteri della fattoria di Pomonte, da Scansano. Si intitola “Prospettive di Maremma“, è stato girato dal regista olandese Thomas Overal e racchiude in 18 minuti tutta la vita di un cavallo Maremmano, da quando nasce libero nel branco a quando diventa nobile cavallo da lavoro.

Delle storie d’amore che si nascondono, un po’ timide, dietro  i cimeli del Museo del Buttero  e gli occhi lampeggianti della signora Giovanna Petrucci, figlia del mitico buttero Mario.

Poi di Ida Vittoria Drei Donà, una amazzone di dressage che ogni tanto lascia il frac nero in scuderia.

E, in perfetta tenuta buttera, inforca una bardella e declina in maremmano galoppi, appoggiate e trotti allungati. Che tanto i cavalli parlano tutti la stessa lingua, in ogni parte dl mondo.

Vorremmo raccontarvi della gente che abbiamo visto qui in località Forcarello a Canino.

Una piccola valle incorniciata da querce scure dove tutto aspetta, per due anni, il ritorno di una festa diversa da tutte, che riesce a catalizzare entusiasmo e sapienza, amicizie e lavori fatti in comune.

Dietro ognuno di loro abbiamo intravisto una storia che ci piacerebbe raccontare: rimanete con noi, una alla volta ve le faremo conoscere tutte.

Qui tutte le classifiche A.n.a.m.