Un Festival per il cavallo Tolfetano

Si terrà a Tolfa, nel cuore della Tolfa il 13 e 14 luglio 2019: è la festa dedicata al cavallo dei butteri laziali e alle tradizioni del territorio che lo hanno creato

Roma, 25 giugno 2019 – Un Festival dedicato al cavallo Tolfetano: si terrà il 13 e 14 luglio 2019 in località La Nocchia di Tolfa, al centro di tutto i cavalli che affiancarono nel lavoro quotidiano gli abitanti di Tolfa e Maremma laziale e che oggi sono diventati uno dei compagni preferiti da amazzoni e cavalieri che amano la monta da lavoro tradizionale.

Spettacoli equestri e lavoro col bestiame, vetrina del cavallo Tolfetano e dell’asino viterbese ma anche musica, balli popolari e gastronomia tipica: una festa di quelle di una volta, che fa della semplicità il suo blasone più nobile, vero e profondo.

Da non mancare per chi ama la storia più vera e vicina, quella che veniva scritta con il sudore di uomini e cavalli insieme.

Per informazioni: Roberta Santoni 349/2513136, Giulio Onori  328/5848098, Massimo Morra 348/4938131

Il Cavallo Tolfetano

I Monti della Tolfa, tra Lazio e Toscana, sono aspri, ricchi solo di miniere di caolino e alunite e sassare.

Caolino e alunite hanno fatto campare cave e miniere della Tolfa per 500 anni, le sassare invece hanno pensato al cavallo Tolfetano. Che è stato dimenticato lassù sin dai tempi in cui i Saraceni sbarcavano sulle vicine coste del Tirreno e arrivavano coi loro spigolosi e robusti cavalli Berberi: e mentre in pianura gli allevamenti più ricchi producevano il cavallo Romano raffinandolo con sangue andaluso e orientale, sui monti della Tolfa si erano arrampicati solo cavallini rusticissimi, che si accontentavano dei pascoli più marginali ed erano utili per il basto e l’uso comune, quello per i butteri che non si vedevano contendere da nessuno questi soggetti così essenziali nella morfologia.

Adattabile, rustico, frugale, dal piede sicurissimo sui sentieri più scabrosi: queste sono le qualità del Tolfetano.

Caratteristiche oggi ottimali per un comodo e piacevole compagno di passeggiate: mantello sempre baio più o meno oscuro o morello, per gli stalloni un’altezza massima al garrese di 1.58 mt., collo corto ma muscoloso e ben curvato, groppa inclinata e pastorali corti, crini abbondanti e un temperamento vivace e generoso. Resistenza e coraggio, azioni rapide e immediate sono le doti che questi cavalli antichi si portano dentro dai tempi degli etruschi.