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Home | Sport | Salto ostacoli | Campionato del Mondo: tutti i grandi protagonisti

Campionato del Mondo: tutti i grandi protagonisti

Herning 2022: mercoledì 10 agosto comincia la gara mondiale di salto ostacoli, ma in attesa di conoscere il nome del nuovo campione sia individuale sia a squadre diamo un’occhiata a cosa è accaduto fino a oggi

2 Agosto 2022
di Umberto Martuscelli
Campionato del Mondo: tutti i grandi protagonisti

Tryon 2018: Simone Blum (al centro) è campionessa del mondo davanti a Martin Fuchs (a sinistra) e a Steve Guerdat (ph. FEI LIve TV)

Bologna, martedì 2 agosto 2022 – La ventesima edizione del Campionato del Mondo di salto ostacoli è ormai alle porte. Mercoledì 10 agosto a Herning (Danimarca) si inizia con la prima delle prove che condurranno individuali e squadre al podio mondiale. Manca una settimana: prima di dedicare la nostra attenzione alle gare di oggi, godiamoci una panoramica retrospettiva per incontrare tutti i grandi protagonisti che hanno animato le prime diciannove edizioni di questa favolosa competizione.

PARIGI 1953
Nel 1951 la federazione francese sottopone al bureau della Fei il progetto di realizzazione del Campionato del Mondo del Cavaliere da disputarsi nel giugno del 1953 a Parigi al Parco dei Principi in occasione di un Chi (oggi Csi). Il progetto viene approvato e così dal 13 al 21 giugno Parigi ospita una manifestazione che viene denominata “Festa mondiale del cavallo”. Il primo Campionato del Mondo della storia si articola su quattro prove. Prima prova: un percorso a tempo con ostacoli da 1.30 a 1.50 a 350 m/m. Seconda prova: una potenza con ostacoli iniziali a partire da 1.30 e 1.60 a 300 m/m. Terza prova: semifinale, percorso tipo Coppa delle Nazioni da ripetersi due volte a 400 m/m. Quarta prova: riservata ai rimi quattro della classifica con lo scambio dei cavalli, otto ostacoli con una doppia e una triplice gabbia (ostacoli da 1.30 a 1.50 e riviera di 4 mt.). Al Campionato del Mondo sono ammessi due cavalieri per nazione con due cavalli ciascuno, ma solo uno dei due cavalieri può prendere parte alla terza prova a discrezione del capo équipe. Non è prevista la classifica a squadre. In finale vanno i seguenti cavalieri, qui in ordine di classifica conclusiva: Francisco Goyoaga su Quorum, il tedesco Fritz Thiedemann su Diamant, il francese Pierre Jonquerès d’Oriola su Alì Babà, il nostro Piero d’Inzeo su Uruguay. Raimondo d’Inzeo su Merano è 5° solo a seguito della regola sulla partecipazione alla semifinale.

MADRID 1954
La Fei decide che il Campionato del Mondo si disputi nella nazione del vincitore dell’edizione precedente. Quindi Spagna. La cadenza della manifestazione è ancora annuale: lo rimarrà fino al 1956 compreso. A Madrid la classifica dopo la finale con lo scambio dei cavalli vede al 1° posto il tedesco Hans Guenter Winkler su Halla, 2° il francese Pierre Jonquerès d’Oriola su Arlequin D, 3° lo spagnolo Francisco Goyoaga su Baden, 4° il nostro Salvatore Oppes su Pagoro.

AQUISGRANA 1955
In Germania inizia la formidabile serie di medaglie mondiali di Raimondo d’Inzeo. La finale con lo scambio dei cavalli vede al 1° posto ancora una volta il tedesco Hans Guenter Winkler su Orient, al 2° posto per l’appunto Raimondo d’Inzeo su Merano, 3° il britannico Ronnie Dallas su Bones, 4° il francese Pierre Jonquerès d’Oriola su Voulette. Piero d’Inzeo su Uruguay è 5°: questa volta è lui la ‘vittima’ dell’assurda regola circa la partecipazione alla semifinale.

AQUISGRANA 1956
Raimondo d’Inzeo campione del mondo! In sella a Merano il nostro fuoriclasse conquista la medaglia d’oro davanti allo spagnolo Francisco Goyoaga su Fahnenkoenig, al tedesco Fritz Thiedemann su Meteor e all’argentino Carlos Delia su Discutido. Prossimo mondiale quindi in Italia… ma dopo quattro anni: la Fei decide infatti di portare l’evento a cadenza quadriennale.

VENEZIA 1960
Raimondo d’Inzeo su Gowran Girl si presenta non solo come campione del mondo uscente, ma anche come campione olimpico in carica avendo vinto l’oro individuale solo pochi giorni prima in sella a Posillipo in Piazza di Siena a Roma davanti al fratello Piero su The Rock. E vince ancora! L’argentino Carlos Delia su Huipil è 2°, poi il diciannovenne britannico David Broome su Sunsalve (bronzo olimpico a Roma dietro ai due fratelli) e quindi al 4° posto lo statunitense William Steinkraus su Ksar d’Esprit.

BUENOS AIRES 1966
Dopo la non felice esperienza di Olimpiadi e Campionato del Mondo nello stesso anno a breve distanza di giorni, la Fei decide di far disputare il mondiale due anni prima e due dopo le Olimpiadi. Quindi sei anni di pausa tra Venezia e Buenos Aires: Raimondo d’Inzeo rimane campione del mondo in carica dal 1956 al 1966… ! In Argentina (eccezione alla regola del luogo in cui organizzare la gara: si sceglie quella del 2° classificato dell’anno precedente) vince il francese Pierre Jonquerès d’Oriola su Pomone B, 2° lo spagnolo José Alvarez de Bohorques su Quizas, 3° il ‘solito’ Raimondo d’Inzeo su Bowjack, 4° il brasiliano Nelson Pessoa su Huipil. C’è anche Graziano Mancinelli: 5° su Oxo Bob.

LA BAULE 1970
Duello serrato sul terreno di gara francese tra il britannico David Broome e Graziano Mancinelli: vince il primo su Beethoven davanti al nostro fuoriclasse in sella a Fidux, poi il britannico Harvey Smith su Mattie Brown e il tedesco Alwin Schockemoehle su Donald Rex.

HICKSTEAD 1974
In Gran Bretagna trionfa il tedesco Hartwig Steenken su Simona davanti all’irlandese Eddie Macken su Kerrygold, all’austriaco Hugo Simon su Lavendel ex aequo con lo statunitense Frank Chapot su Main Spring. Una curiosità: Piero e Raimondo d’Inzeo (entrambi si ritirano a gara in corso) sono i due concorrenti più anziani in campo con i loro 51 e 49 anni…

AQUISGRANA 1978
Edizione storica: per la prima volta c’è la classifica a squadre (l’Italia però è assente). Tra gli individuali vince il tedesco Gerhard Wiltfang su Roman, 2° l’irlandese Eddie Macken su Boomerang, 3° lo statunitense Michael Matz su Jet Run, 4° l’olandese Johan Heins su Pandur Z. E’ l’ultimo Campionato del Mondo di Raimondo d’Inzeo che si classifica al 23° posto in sella a Stranger. La prima squadra nella storia del mondiale a vincere il tiolo è la Gran Bretagna: Caroline Bradley su Tigre, Derek Ricketts su Hydrophane Coldstream, David Broome su Philco, Malcolm Pyrah su Law Court. Poi Olanda (Dick Wieken su Sil Z, Antoon Ebben su Jumbo Design, Henk Nooren su Pluco, Johan Heins su Pandur Z) e Stati Uniti (Buddy Brown su Viscount, Michael Matz su Jet Run, Conrad Homfeld su Balbuco, Dennis Murphy su Tuscaloosa).

DUBLINO 1982
Ultimo Campionato del Mondo per Graziano Mancinelli che in sella a Gitan P porta a termine un’ottima gara classificandosi al 9° posto. Vince la medaglia d’oro il tedesco Norbert Koof su Fire II, argento il britannico Malcolm Pyrah su Anglezarke, bronzo il francese Michel Robert su Ideal de la Haye, 4° l’irlandese Gerry Mullins su Rockbarton. La Francia trionfa tra le squadre con Gilles Bertran de Balanda su Galoubet A, Michel Robert su Ideal de la Haye, Patrick Caron su Eole IV, Frédéric Cottier su Flambeau C, poi la Germania (Peter Luther su Livius, Norbert Koof su Fire II, Paul Schockemoehle su Deister, Gerhard Wiltfang su Roman) e la Gran Bretagna (David Broome su Mr. Ross, John Whitaker su Ryan’s Son, Nick Skelton su If Ever, Malcolm Pyrah su Anglezarke). L’Italia si classifica al 6° posto con Michele Della Casa su Scarfell (41° individuale), Duccio Bartalucci su Grand Duc D (21° individuale), Filippo Moyersoen su Adam (30° individuale), Graziano Mancinelli su Gitan P (appunto 9°).

AQUISGRANA 1986
Per la prima volta nella storia conquista il titolo una donna: è la canadese Gail Greenough che in sella a Mr. T prevale su binomi formidabili come quelli composti da Conrad Homfeld su Abdullah, Nick Skelton su Apollo e Pierre Durand su Jappeloup. Gli Stati Uniti vincono l’oro a squadre con Katherine Burdsall su The Natural, Katie Monahan su Amadia, Michael Matz su Chef e Conrad Homfeld su Abdullah; argento per la Gran Bretagna (John Whitaker su Hopscotch, Nick Skelton su Apollo, Malcolm Pyrah su Anglezarke, Michael Whitaker su Warren Point), bronzo per la Francia (Frédéric Cottier su Flambeau C, Patrice Delaveau su Laeken, Michel Robert su Lafayette, Pierre Durand su Jappeloup). L’Italia si classifica al 7° posto con Giorgio Nuti su Baltimore (17° individuale), Giuseppe Corno su Impedoumi (26°), Roberto Arioldi su Rosa (32°), Stefano Scaccabarozzi su Jasil (63°).

STOCCOLMA 1990
Prima, storica e meravigliosa edizione dei World Equestrian Games: il Campionato del Mondo di sei specialità nello stesso luogo e nello stesso momento. Il francese Eric Navet conquista l’oro (entrato come riserva al posto di Hervé Godignon a causa dell’infortunio della sua La Bellettiere… !) in sella a Quito de Baussy davanti al britannico John Whitaker su Milton, al francese Hubert Bourdy su Morgat e allo statunitense Greg Best su Gem Twist. La Francia vince tra le squadre con Pierre Durand su Jappeloup, Eric Navet su Quito de Baussy, Hubert Bourdy su Morgat, Roger-Yves Bost su Norton de Rhuys; argento per la Germania (Ludger Beerbaum su Gazelle, René Tebbel su Urchin, Karsten Huck su Nepomuk, Otto Becker su Pamina), bronzo per la Gran Bretagna (Michael Whitaker su Mon Santa, David Broome su Lannegan, John Whitaker su Milton, Nick Skelton su Grand Slam). Italia al 15° posto con soli tre binomi a causa dell’infortunio dell’ultimo momento di Match Ball di Giorgio Nuti: Massimiliano Baroni su Lisou Blinois, Arnaldo Bologni su Mokkaido, Stefano Cesaretto su Louis XIV.

L’AIA 1994
Un pezzo di Italia è parte del trionfo del tedesco Franke Sloothaak e del francese Michel Robert, rispettivamente oro e argento: perché i due fuoriclasse montano cavalli di proprietà della scuderia di San Patrignano di Vincenzo Muccioli, vale a dire la leggendaria saura dagli occhi azzurri Weihaiwej e Sissi de la Lande (ribattezzata Miss di San Patrignano). Medaglia di bronzo il tedesco Soeren von Roenne su Taggi e 4° posto per l’ugualmente tedesco Ludger Beerbaum su Ratina Z. Germania oro tra le squadre con anche Dirk Hafemeister su Priamos oltre ai tre protagonisti della graduatoria individuale; argento per la Francia (Michel Robert su Sissi de la Lande, Eric Navet su Quito de Baussy, Philippe Rozier su Rocco V, Roger-Yves Bost su Souviens-Toi III), bronzo per la Svizzera (Markus Fuchs su Goldlights, Lesley McNaught su Pirol IV, Thomas Fuchs su Major, Stefan Lauber su Lugana II). Italia al 10° posto con Gianni Govoni su Eileen (34° individuale), Arnaldo Bologni su Mayday (42°), Jerry Smit su Falco Z (62°), Valerio Sozzi su Pamina (65°).

ROMA 1998
Ancora una volta il cavallo del cavaliere vincitore è di proprietà italiana: l’oro lo conquista infatti il brasiliano Rodrigo Pessoa su Lianos Z, baio appartenente a Vittorio Orlandi. Medaglia d’argento per il francese Thierry Pomel su Thor des Chaines, bronzo per il tedesco Franke Sloothaak in sella a Joli Coeur (altro cavallo ‘italiano’, di proprietà di San Patrignano), 4° posto per lo svizzero Willi Melliger su Calvaro. Germania medaglia d’oro con Markus Beerbaum su Lady Weingard, Lars Nieberg su Esprit, Franke Sloothaak su Joli Coeur e Ludger Beerbaum su Priamos; argento per la Francia (Roger-Yves Bost su Airborne Montecillo, Thierry Pomel su Thor des Chaines, Alexandra Ledermann su Rochet M, Eric Navet su Atout d’Isigny), bronzo per la Gran Bretagna (Geoff Billington su It’s Otto, Diane Lampard su Abbervail Dream, John Whitaker su Heyman, Nick Skelton su Hopes Are High). Italia al 7° posto con Guido Dominici su Friso (13° individuale), Gianni Govoni su Las Vegas (15°), Jerry Smit su Constantijn (22°), Arnaldo Bologni su Lucilla II (44°).

JEREZ DE LA FRONTERA 2002
Gianni Govoni con Havinia porta a termine una gara favolosa ottenendo il 5° posto, mancando per un’inezia l’accesso alla finale con lo scambio dei cavalli. Gioia per il suo formidabile risultato, ma anche un po’ di rammarico: con uno come lui nella finale a quattro tutto sarebbe potuto accadere… ! Il risultato più sensazionale è la medaglia d’oro della Francia: i quattro cavalli della squadra sono tutti stalloni e tutti francesi… !  Eric Navet su Dollar du Murier, Eric Levallois su Diamant de Semilly, Gilles Bertran de Balanda su Crocus Graverie e Reynald Angot su Dollar de la Pierre. Argento per la Svezia (Helena Lundback su Mynta, Malin Baryard su Butterfly Flip, Peter Eriksson su Cardento, Royne Zetterman su Richmond Park), bronzo per il Belgio (Stanny van Paesschen su O de Pomme, Jos Lansink su Caridor, Peter Postelmans su Oleander van de Herkkant, Philippe Le Jeune su Nabab de Reve). Il cavaliere irlandese Dermot Lennon conquista il titolo individuale davanti al francese Eric Navet su Dollar du Murier, allo statunitense Peter Wylde su Fein Cera e alla svedese Helena Lundback su Mynta. L’Italia termina in ottava posizione con Gianni Govoni su Havinia (5° individuale), Massimo Grossato su Elkintot (18°), Jerry Smit su Lux Z (23°), Vincenzo Chimirri su Rosa VIII (45°).

AQUISGRANA 2006
Un cavaliere riesce ad avere la meglio sulla agguerritissima concorrenza di tre formidabili amazzoni: per il Belgio vince il titolo mondiale l’olandese (di nascita) Jos Lansink su Cumano lasciandosi alle spalle in ordine di classifica dopo la finale con lo scambio dei cavalli la statunitense Elizabeth Patton Madden su Authentic, la tedesca Meredith Michaels Beerbaum su Shutterfly, l’australiana Edwina Alexander su Pialotta. Olanda medaglia d’oro con Gerco Schroeder su Berlin, Jeroen Dubbeldam su Up and Down van de Padenborre, Albert Zoer su Okidoki, Piet Raijmakers su Curtis; argento per gli Stati Uniti d’America (Laura Kraut su Miss Independent, Margie Engle Goldstein su Quervo Gold, McLain Ward su Sapphire, Elizabeth Patton Madden su Authentic), bronzo per la Germania (Meredith Michaels Beerbaum su Shutterfly, Ludger Beerbaum su L’Espoir Z, Christian Ahlmann su Coester, Marcus Ehning su Kuechengirl). Italia al 15° posto con Juan Carlos Garcia su Albin III (46° individuale), Giuseppe Rolli su Jericho de la Vie (60°), Emilio Bicocchi su Kapitol d’Argonne (84°), Jonella Ligresti su Quinta (88°).

LEXINGTON 2010
Dopo quello di Buenos Aires 1966, è il secondo Campionato del Mondo in America (primo in assoluto negli Stati Uniti e in America del Nord). Per la seconda volta consecutiva vince un cavaliere che rappresenta il Belgio, questa volta belga purosangue: Philippe Le Jeune in sella a Vigo d’Arsouilles, stallone figlio di quel Nabab de Reve con il quale Le Jeune aveva gareggiato nel mondiale del 2002… ! Argento per il saudita Abdullah Al Sharbatly in sella a quella Seldana valorizzata ai massimi livelli mondiali da Natale Chiaudani, bronzo per il canadese Eric Lamaze su Hickstead, 4° il brasiliano Rodrigo Pessoa su Rebozo. Germania medaglia d’oro con Carsten-Otto Nagel su Corradina, Marcus Ehning su Plot Blue, Janne Friederike Meyer su Lambrasco, Meredith Michaels Beerbaum su Checkmate; poi Francia (Patrice Delaveau su Katchina Mail, Olivier Guillon su Lord de Theize, Kevin Staut su Silvana, Penelope Leprevost su Mylord Carthago) e Belgio (Judy Ann Melchior su Cha Cha Z, Jos Lansink su Valentina van het Heike, Philippe Le Jeune su Vigo d’Arsouilles, Dirk Demeersman su Bufero van het Panishof). Italia al 18° posto con Emilio Bicocchi su Kapitol d’Argonne (49° individuale), Gabriele Grassi su American Blue (73°), Fabio Brotto su R-Gitana (77°), Giuseppe D’Onofrio su Landzeu (103°).

CAEN 2014
Edizione a suo modo storica: è l’ultima che propone la finalissima individuale con lo scambio dei cavalli… Dal 1953 al 2014, dunque. Campione del mondo è l’olandese Jeroen Dubbeldam su Zenith, argento il francese Patrice Delaveau su Orient Express, bronzo la statunitense Elizabeth Patton Madden su Cortes C, 4° lo svedese Rolf-Goran Bengtsson su Casall. Oro per l’Olanda anche tra le squadre: Jeroen Dubbeldam su Zenith, Maikel van der Vleuten su Verdi, Gerco Schroeder su London, Jur Vrieling su Bubalu. Poi Francia (Kevin Staut su Reveur de Hurtebise, Simon Delestre su Qlassic Bois Margot, Penelope Leprevost su Flora de Mariposa, Patrice Delaveau su Orient Express) e Stati Uniti (Elizabeth Patton Madden su Cortes C, McLain Ward su Rotchild du Bosquetiau, Kent Farrington su Voyeur, Lucy Davis su Barron). Italia al 16° posto con Luca Moneta su Neptune Brecourt (37° individuale), Emanuele Gaudiano su Cocoshynsky (58°), Fabio Brotto su R-Gitana (68°), Lorenzo de Luca su Evita van de Veldbalie (88°).

TRYON 2018
Ultima volta per il formato World Equestrian Games. Prima volta dal 1953 senza la finalissima individuale con lo scambio dei cavalli. Vince il titolo la seconda donna della storia del Campionato del Mondo di salto ostacoli, dopo la canadese Gail Greenough nel 1986: è la tedesca Simone Blum in sella ad Alice. Argento e bronzo per gli svizzeri Martin Fuchs su Clooney e Steve Guerdat su Bianca. Magnifica gara di Lorenzo de Luca su Irenice Horta: 7° posto (i partecipanti sono 124… !). L’Italia tuttavia non porta a termine la competizione a causa del ritiro di Emanuele Gaudiano e Chalou a causa di un infortunio e dell’eliminazione di Luca Marziani su Tokyo du Soleil. Piergiorgio Bucci su Diesel GP du Bois Madame 87° individuale. Stati Uniti medaglia d’oro con McLain Ward su Clinta, Laura Kraut su Zeremonie, Adrienne Sternlicht su Cristalline, Devin Ryan su Eddie Blue; poi Svezia (Peder Fredricson su Christian K, Fredrik Jonsson su Cold Play, Malin Baryard Jonsson su Indiana, Henrik von Eckermann su Mary Lou) e Germania (Laura Klaphake su Catch Me If You Can, Marcus Ehning su Pret A Tout, Simone Blum su Alice, Maurice Tebbel su Don Diarado).

Tags: campionato del mondo herning 2022 salto ostacoli
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