Fieracavalli: una sfida vinta, ma a caro prezzo

Lo sport non è a somma zero: per ogni immagine di un campione vista da un bambino ci sono cinque potenziali futuri campioni che decidono il giorno stesso di imitarne le gesta

L'entrata di Fieracavalli Verona 2021 - Foto Ennevi_Veronafiere
Verona, lunedì 8 novembre 2021 – Va fatta questa premessa: abbiamo gioito sabato nel vedere la Fiera strapiena di gente, le arene esaurite, le file in ogni angolo per gli spettacoli, le attrazioni e perfino per mangiare un panino.

Una gioia immensa tanto più che non era affatto certo questo risultato: dopo un anno di forzata pausa, in un periodo ancora di restrizioni parziali, con una società purtroppo alle prese ancora con le conseguenze economiche e sociali della terribile tragedia subita.

Quindi sabato eravamo felici.

Questo sentimento purtroppo non ci ha accompagnato alla domenica.

Lo spettacolo delle tribune desolatamente vuote alle 14, poco prima dell’inizio del Gran Premio, non era purtroppo il segnale di un pubblico intento a godersi la giornata di sole prima di entrare ad ammirare i propri campioni.

Era l’annuncio di una giornata di grande spettacolo ma senza il sale di ogni evento sportivo: il pubblico appunto.

Noi siamo in tutto e per tutto sostenitori della Fieracavalli e del suo sforzo imprenditoriale, ne abbiamo condiviso e seguito il percorso fin qui con articoli, interviste, dirette, su tutti i nostri media.

Abbiamo anche compreso che lo sforzo imprenditoriale richiedesse un aumento generale dei prezzi.

Ma la risposta del pubblico al Gran premio ed alla politica di prezzi impostata in netto rialzo è stata inevitabilmente molto negativa.

Il tentativo di rientrare dei costi altissimi di questa edizione in questo modo è stato evidentemente una scelta sbagliata.

Per molti un errore annunciato, stando anche ai confronti con le altre tappe di Coppa del mondo da Lione a Madrid e via dicendo.

A 100-120 euro sicuramente le tribune sarebbero state piene.

Regalando ai tantissimi che seguono l’equitazione un meraviglioso quadro ed una altrettanto spettacolare cornice.

Lo sport non è a somma zero: per ogni immagine di un campione vista da un bambino ci sono cinque potenziali futuri campioni che decidono il giorno stesso di imitarne le gesta.

In questo forse una riflessione va fatta con gli amministratori pubblici e privati per i quali il confronto con la nuova situazione imposta dal post-pandemia è stato vinto in massima parte, ma non in tutto.