Una giornata di studio lussuosa, quella che si prepara per il 21 maggio prossimo a Roma, alla Scuola dello Sport di Sport e Salute
di Largo Giulio Onesti.
Un evento organizzato dall’Università di Caen Normandia grazie alla collaborazione con la Bibliotèque Mondiale du Cheval, sostenuto dalla Fise e che mette al centro del tavolo di lavoro il patrimonio culturale equestre italiano.
Molto vari e interessanti gli argomenti all’ordine del giorno:
Le fonti italiane accessibili tramite il motore di ricerca della Bibliotèque, e cioè il Fondo equestre del Quirinale, le bibliografie essenziali di Mario Gennero e Patrizia Arquint saranno illustrate da Marie-Laure Peretti, della Maison de la Recherche en Sciences Humaines di UNICAEN.
Sull’a’importanza della digitalizzazione di opere rare come quelle conservate a Firenze (ad esempio il Libro delle malattie dei cavalli e loro rimedi [Magl. XV 26], potenzialmente attribuibile a Bonifazio) parlerà Pascal Buléon, Direttore di ricerca della MRSH.
Mario Gennero, per molti anni firma di Cavallo Magazine, disquisirà sull’importanza della letteratura equestre italiana, ottimo esempio La Gloria del cavallo di Pasquale Caracciolo, vera e propria enciclopedia del cavallo ante litteram.
Non poteva mancare tra i relatori uno studioso del settore come è Giovanni Battista Tomassini, che con i suoi contributi arricchisce spesso anche le nostre pagine. Tomassini interverrà in merito alla pubblicazione di un opuscolo sulla storia degli scritti equestri in Italia e la leggenda dell’Accademia di Napoli – un vero scoop, che ribalta le convinzioni di almeno un paio di generazioni di cultori dell’equitazione.
Appuntamento quindi per il 21 maggio alle 14.00: l’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti disponibili.
Gli organizzatori saranno grati a chi vorrà unirsi per ascoltare i relatori, condividere pensieri e domande su questo ‘ricco tema’, per usare la bella espressione dell’invito che ci è giunto.
Una ricchezza che, come sempre, la Francia apprezza in modo esemplare: forse, e lo diciamo con rammarico, ben più di quello che facciamo noi in Italia.