Libri di cavalli: tutta la Toscana dell’ippica

La regione italiana più ricca di cavalli, declinati in tutte le loro infinite sfumature: è la Toscana, con una tradizione culturale legata all’ippica che ancora custodisce i mestieri legati a questo mondo, e al suo territorio

Uomini e cavalli di Toascana, la copertina del libro edito da Pacini e curato da Renzo Castelli
Pisa, 11 giugno 2020 – La Toscana è la regione che conta il più alto patrimonio equino (oltre 70 mila esemplari) e San Rossore vanta il centro di allenamento e l’ippodromo più antichi d’Italia.

Non poteva che essere edito a Pisa, dunque, il libro “Uomini e cavalli di Toscana. Mestieri, razze e territorio” (pagg 144, euro 14). Edito da Pacini e curato dal giornalista Renzo Castelli, già autore di numerosi testi dedicati al mondo dei cavalli.

Vi si raccontano i mestieri e le professioni dell’ippica (allevatore, allenatore, fantino, driver e artiere) ma anche le molte altre figure legate al cavallo nei vari suoi utilizzi; dall’ippoterapia al turismo equestre.

Presentato in elegante veste grafica grazie anche alle numerose fotografie di Luca Filidei, il libro si compone di dodici capitoli che, attraverso gli interventi di esperti dei vari settori, trattano questi temi: l’allevatore, l’allenatore, il fantinodriver, l’artiere, il maniscalco, il sellaio, il buttero, il veterinario, l’ippoterapista, il forestale, la guida equestre.

Un capitolo è infine dedicato alla razze autoctone delle quali la Toscana abbonda arricchendo così un patrimonio unico in Italia.

Il libro ha visto la collaborazione di Regione Toscana, Associazione Allevatori, Filiera Ippica Toscana, Ente Parco San Rossore-Migliarino- Massaciuccoli, Società ippica Alfea, San Rossore Turf Club.

Dal sito di Pacini:

Nel grande “libro degli animali” che il vecchio Noè conservava con cura in previsione del ruolo che il racconto biblico gli avrebbe riservato, il cavallo non poteva non avere un posto di riguardo: per la sua bellezza, per il fascino che esercitava su chiunque posasse gli occhi sulla sua figura e, soprattutto, per quello che sarebbe stato – e Noè ne era certamente a conoscenza – il suo ruolo nelle vicende dell’umanità.

Dopo secoli e secoli di storia vissuti da protagonista assoluto, oggi il cavallo può essere considerato un animale post moderno che sopravvive a se stesso rispetto al fondamentale ruolo avuto nel corso delle vicende umane. Utile, più giusto dire “protagonista”, nelle guerre degli umani, nel loro lavoro quotidiano, nei trasporti delle genti, il cavallo conserva, oggi che queste funzioni sono venute meno, non soltanto un fascino inestinguibile per il suo passato ma ancora un posto che è indispensabile nella vita dell’uomo come strumento di sport e di cultura.

In questo libro abbiamo voluto raccogliere e riassumere ciò che i cavalli, anche nella loro espressione mignon (i pony), continuano a rappresentare nella società. Se lo sport ha varie declinazioni (trotto e galoppo soprattutto, ma anche salto a ostacoli, carrozze, endurance, completo, dressage), con il turismo equestre – fenomeno in crescente espansione – l’uomo può scoprire nuovi sentieri e nuovi pensieri come Sem Petrucci ci ha insegnato con i suoi libri dedicati a questi viaggi nello spirito, gli ultimi quattro dedicati alle “ippovie” pubblicati proprio da Pacini Editore.

È per queste considerazioni che oggi abbiamo voluto dedicare queste pagine al cavallo, al suo passato e al suo presente, ma anche agli uomini che, grazie a lui, vivono e lavorano in vari mestieri e professioni dando sostanza alla loro stessa esistenza.

Comunicato stampa da La Nazione