Padri di famiglia, gli stalloni: bellezze da maneggiare con cura

Gli stalloni sono papà molto speciali, che necessitano di una serie di accortezze indispensabili al loro benessere…e alla pace della scuderia!

Zarigfe El Mansour, stallone PSA Straight Egyptian del Sinoan Arabians - Photo CoralieM Photographie da Wiki Commons
Bologna, 19 marzo 2022 – Visto che oggi è la Festa del Papà festeggiamo anche i cavalli padri, come dicevano una volta.

Anche perché ci sono poche cose più belle di uno stallone che si pavoneggia, libero di esprimere tutta la sua grazia e la sua forza: così poche che quasi  non ce ne viene in mente nessuna altra.

Ma che siano davvero stalloni o solamente maschi interi (e che quindi non hanno mai montato) sono cavalli che richiedono una logistica più accurata e una gestione più attenta degli altri.

Con loro non si può improvvisare, e sono sicuramente da sconsigliare a qualsiasi cavaliere o amazzone alle prime esperienze a meno di non essere seguiti h24 da qualche persona più che esperta.

Necessitano di delicatezze particolari anche per preservare la loro stessa salute: occorre stare molto attenti a eventuali torsioni dei testicoli, ad esempio.

Quindi occhio in scuderia: se i suoi ‘gioielli’ sono più gonfi, caldi o diversi dal solito chiamare subito il veterinario.

Altra patologia abbastanza frequente è l’ernia scrotale: anche se di piccole dimensioni può portare a fastidi, rigidità, difficoltà ad eseguire determinati movimenti durante il lavoro.

I maschi criptorchidi, quelli con un testicolo trattenuto nel canale scrotale, possono avere problemi caratteriali dati: la sua non completa discesa provoca dolore, e il cavallo può reagire male quando soffre.

In questi casi è importante una visita veterinaria per determinare, la posizione esatta del testicolo e decidere il da farsi.

Ancora più importante con loro la corretta educazione.

Sottolineiamo corretta, senza le apparenti scorciatoie delle cattive maniere. Perché se a volte un castrone può perdonare un metodo violento lo stallone non lo farà, e prima o poi risponderà allo stesso modo a chi gli ha fatto del male.

L’opinione di un ex-guardia scuderia degli istituti di Incremento ippico di Ferrara e Catania, Ignazio Buitta: «È il maschio più forte che predomina e garantisce la migliore selezione. Gli stalloni che vivono rinchiusi in box, a contatto con l’uomo sono molto più mansueti e malleabili, si adeguano a vivere con l’uomo e si affezionano a chi li accudisce. Certo annusando una cavalla in calore l’istinto si risveglia , ma sarà sempre facilmente controllato. Altra cosa è con cavalli acquistati dallo stato brado da abituare alla vita di scuderia. Occorre avere tanta pazienza e abilità nell’entrare in simbiosi con l’animale. Certo ci vorranno più attenzioni, furbizia, un continuo parlargli e stargli attorno: ma col tempo ti sarà amico».

Stupiti di trovare tanto spazio dedicato alla corretta gestione in un pezzo dedicato al benessere degli stalloni?

Eppure è la prima, vera preoccupazione che dobbiamo avere: perché un cavallo maleducato è pericoloso, e un cavallo pericoloso non ha mai una buona vita.

Le note caratteriali di Francesco Taraschi, addestratore

Gli stalloni tendono a essere più ricettivi, più attenti all’ambiente e più territoriali, anche per via del ruolo che hanno in natura. Irruenti, facili a distrarsi, tendono a mantenere il controllo della situazione per evitare l’ingresso di intrusi nel branco. Utilizzano spesso il proprio corpo come mezzo di intimidazione e minaccia, hanno bisogno di una accurata educazione sulla gestione degli spazi.

L’attenzione in più di Giuseppe Grandi, medico veterinario

Attenzione alla scuderizzazione e ai trasporti. L’olfatto dei cavalli è sviluppatissimo, mettere uno stallone in un box vicino a una giumenta, magari in calore o da lei precedentemente occupato non farà altro che risvegliare eccessivi entusiasmi e rendere più complicata la sua gestione in concorso o in viaggio. Per lo stesso motivo gli artieri dovrebbero occuparsi prima degli stalloni, quindi delle cavalle. Buona abitudine delle scuderie da corsa: nel lavoro mattutino i maschi vanno sempre davanti e le femmine seguono.

Qui la storia di un grande padre che ci ha lasciati da poco, Diamant de Semilly