Bologna, martedì 4 febbraio 2025 – Jag de Bellouet, soprannominato “Le Cannibale”, ci ha lasciati, aveva 28 anni, scompare così uno dei trottatori più completi di sempre, campione al montato come in sulky. Nel suo palmares infinito evidenziamo il triplete nel campionato del mondo del trotto montato, il Prix de Cornulier, (2004, 2005, 2006) e il trionfo nel Prix d’Amerique del 2005. Sul campo l’Amerique lo vinse anche nel 2006 ma fu successivamente distanziato per positività al test antidoping, l’entourage ha sempre dichiarato che fu una contaminazione accidentale dovuta a un lotto di vitamine alterato.
Acquistato dalla famiglia Gallier all’età di un anno dall’allevatore Jean-Claude Monthéan, Jag è unito indissolubilmente a quello di Cristophe Gallier che ne era allenatore e driver. Nelle corse al montè fece coppia con il giovane talentuoso Matthieu Abrivard che allora lo montava col metodo tradizionale battendo la sella.
Da puledro fu definito come un cavallo dalla fragile “carrozzeria” ma dotato di un “motore” straordinario e quando in maturità riuscì a compattarsi si rivelò formidabile diventando uno dei cavalli francesi più forti di sempre. Lo score di Jag lo possiamo condensare in oltre 4,2 milioni di euro vinti, e, oltre al Cornulier e all’Amerique, in tutto vanta una dozzina di Gruppi1 come: il Prix de France; il Prix de Paris. , tre Prix d’Atlantique e due René Ballière.
Riportiamo le parole di Cristophe Gallier, il mentore di Jag de Bellouet che terminò la carriera di driver alcuni mesi dopo il ritiro del suo campione avvenuto a inizio 2010: ” Era da un po’ che non lo vedevo. La sua salute stava iniziando a peggiorare e volevo conservare una buona immagine di lui. È e rimarrà il cavallo della mia vita. Tutti desiderano incontrare una stella del genere un giorno nella loro carriera.
Sono stato fortunato di averlo avuto subito da puledro e ho capito immediatamente che avevamo un cavallo eccezionale. Ho iniziato nel 2000 e con Jag ho vinto il Prix d’Amérique nel 2005. Ha vinto così tante grandi corse che è difficile individuarne una in particolare ma pensandoci, la vittoria nel Prix René Ballière nel 2005 è stata sicuramente la sua migliore prestazione sportiva. Aveva percorso tutti i 2.100 metri in terza ruota vincendo in 1’10”1 davanti a due campioni come Love Tou e Jeanbat Du Vivier.
Aveva un temperamento particolare e bisognava stare attenti perché era molto suscettibile, ma poi con la maturità trovammo un giusto assetto e quando correva su piste come Enghien, si sentiva a suo agio, come dimostrano i suoi tre successi al Prix de l’Atlantique. Ho avuto la possibilità di lavorare al suo fianco e ringrazio tutte le persone che lo hanno sostenuto durante tutta la sua carriera sportiva e poi in allevamento fino al suo ritiro .”