I giovani hanno perso due anni: perchè non posticipare l’età pony, young rider e junior?

Approfittiamo di una interessante domanda che ci è stata girata sui nostri social da Elena, per affrontare un tema molto sentito da migliaia di giovani e famiglie

I giovano e la Fise, foto d'archivio
Bologna, 23 marzo 2021 – Per molti ragazzi impegnati nelle categorie giovanili di tutti gli sport agonistici il 2020 e il 2021 sono stati anni difficilissimi.

E’ stato molto complicato quando non impossibile per i nostri giovani allenarsi e gareggiare ed è stato altrettanto facile perdere di fatto due anni di crescita tecnica, agonistica e anche personale.

Approfittiamo di una interessante domanda che ci è stata girata sui nostri social da Elena, per affrontare un tema molto sentito da migliaia di giovani e famiglie.

‘Vista la pandemia, la rinopolmonite e tutti i problemi connessi, il settore giovanile ha perso due anni – ci scrive Elena -. Purtroppo chi si trova all’ultimo anno pony, young rider e junior non ha più la possibilità di terminare il proprio circuito. Sono stati fatti investimenti, sacrifici e soprattutto è stato impiegato tanto impegno e lavoro dai nostri ragazzi’.

Quindi la proposta: ‘Visto che volere è potere, perchè non si posticipa l’età pony, junior e young rider per dare la possibilità ai giovani di portare a termine il loro percorso? Le famiglie hanno fatto investimenti e credo che debba essere data ai giovani un’opportunità’.

E infine la chiusura che fa riflettere:

“Ai nostri ragazzi è stato tolto tanto, troppo… si cambiano le regole, le leggi… perchè non cambiare un regolamento?’.

Il tema posto da Elena ci ha convinto a sondare immediatamente la Fise per capire se ci fossero margini effettivamente per dare una risposta a questa problematica, comune evidentemente a tutti i ragazzi di queste fasce di età.

Altre discipline sportive, tra l’altro, hanno esteso l’età della youth league per consentire ai giovani di continuare nelle categorie giovanili anche oltre il limite canonico previsto dalla categoria.

Speravamo quindi di poter dare un contributo positivo alla soluzione del problema.

Salvo scoprire che ovviamente era già stato preso in considerazione dai tecnici della Fise che avevano fortemente caldeggiato questa riforma alla Fei, la Federazione europea dell’equitazione.

Il problema anzi si era posto in maniera evidente già nel 2020 in Fei con l’annullamento dei Campionati d’Europa di tutte le categorie.

Nonostante diverse proposte della Fise, la Fei non ha voluto effettuare cambiamenti.

Chiaramente è necessario mantenere una uniformità nelle categorie, per evitare che gli atleti che fanno attività internazionale si trovassero poi penalizzati dal fatto di appartenere in Italia ad una categoria che non esiste a livello europeo.

Nonostante il buon senso della proposta, la Fei non ha accolto l’appello, così come del resto non è abituata ad ascoltare anche su altri temi i suggerimenti che arrivano dalla base, in questo caso dalle federazioni nazionali.

Il caso dei campionati d’Europa rinviati in tutta fretta l’anno scorso e la stessa gestione della epidemia attuale di rinopolmonite dimostrano che la Fei ha criteri di decisione del tutto diversi da quelli delle singole Federazioni nazionali.

Dal canto suo la Fise è riuscita, con notevoli sforzi, a far effettuare tutti i Campionati italiani di categoria.

Nel 2021 il problema dell’annullamento di Campionati italiani e/o europei non sembra ancora porsi.

Qualsiasi decisione di cambiamento – ritengono quindi alla Fise – in questo momento potrebbe essere non opportuna.