Volitivo, energico… Con quel piglio di chi è abituato a farsi ascoltare… Alberto Bolaffi, presidente onorario della società Bolaffi non era uno abituato ad abbozzare. Grandissimo appassionato di cavalli, gran patron de Il Quadrifoglio, quasi 100 ettari alle porte di Torino, custodiva i suoi amori con grande profusione di energie. Adorava il completo ma soprattutto, quando lo incontrammo noi, il suo interesse era già rivolto agli attacchi. Che belli i suoi Franches Montaignes e i suoi legni custoditi con tanta attenzione. Che meraviglia la sua passione e la sua energia risoluta nel volersi raccontare alla sua maniera. «Scriva così, scriva così…». Ma si capiva che la sua unica intenzione era ‘farsi arrivare’ nel cuore di chi avrebbe letto per trasmettere un amore che voleva contagioso.
Cavaliere del Lavoro da 1993, Alberto Bolaffi era nato nel 1936 e, seppur senza scrivere pagine di storia dell’agonismo di vertice, ha fatto parte del mondo della migliore equitazione italiana. Il suo ricordo più caro, quello che più di qualsiasi altro cimelio volle mostrarci quando lo intervistammo nel 2011 fu una cartolina che gli amici Piero, Raimondo, Graziano e Vittorio gli inviarono da Città del Messico, nel 1968…
Tanti i cavalli della sua lunga vita. A partire da Ramona, che montava nelle ‘D rialzate’ a Bridget. Per poi passare al completo e montare Ultime de Venise fino ai suoi prodotti allevatoriali di cui era estremamente fiero. «Un allevamento dai piccoli numeri» diceva il Cavalier Alberto con accanto la moglie Nicoletta, ma condotto con una passione davvero fuori dall’ordinario.
Nel celebrare la sua scomparsa, vogliamo ricordare Alberto Bolaffi con una sua frase di tanti anni fa: “La buona equitazione, e anche i risultati agonistici nascono dalla verità del cavallo”.
Un commosso saluto Cavaliere