Ginevra, ore 14.30: inizia il Gran Premio Rolex, il più importante Gran Premio indoor del mondo. I partecipanti sono 40. Inutile dire chi sono: sono i migliori del pianeta.
Prima di avere il primo percorso netto passano in campo nove concorrenti. E la difficoltà della gara risulta subito molto chiara perché non sono nove… qualsiasi: l’irlandese Daniel Coyle, il numero 10 del mondo; il britannico Ben Maher, tre medaglie d’oro olimpiche al collo e numero 4 della computer list; l’olandese Harrie Smolders su Monaco, binomio vincitore di questo Gran Premio nel 2024; il francese Julien Epaillard su Donatello d’Auge, vincitori della finale della Coppa del Mondo 2025 e – il cavaliere – numero 9 del ranking mondiale; il tedesco Daniel Deusser su Otello de Guldenboom, ‘divoratori’ dello Csi-W di Verona in Fieracavalli solo qualche settimana fa (vittoria delle due gare più importanti, la seconda il Gran Premio); il brasiliano Stephan de Freitas Barcha, nel 2025 4° e 5° nei Gran Premi Rolex degli Csio di Aquisgrana e Roma; poi due giovani in rampa di lancio, l’irlandese Tom Wachman e lo svizzero Gaetan Joliat, entrambi protagonisti quest’anno del Campionato d’Europa young rider; e infine il binomio che ha vinto solo poche settimane or sono due Gran Premi di Coppa del Mondo consecutivi (a sette giorni di distanza l’uno dall’altro) a Stoccarda e a La Coruna, l’olandese Willem Greve e Pretty Woman van het Paradijs.
Nessuno di loro chiude senza penalità il percorso base. Riesce invece nell’impresa facendo esplodere il Palexpo in un urlo liberatorio il decimo binomio nell’ordine di partenza: Piergiorgio Bucci e Hantano… Ma come… ? Lui? Proprio lui? Proprio Piergiorgio Bucci? L’unico italiano in questo concorso? Sì: proprio lui.
Era cominciata nel peggiore dei modi la storia di Piergiorgio Bucci dentro questo concorso. Giovedì sera nel Trophée de Geneve, la gara (a barrage) più importante della giornata valida come prima delle due tappe di qualificazione al Gran Premio Rolex (ed è la prova più difficile dell’intero concorso, Gran Premio e finale Top 10 escluse), il campione azzurro montava il grigio Pallieter van de N.Ranch, cavallo in un portentoso momento di forma. Esito finale drammatico: due fermate senza appello davanti al n. 6, un largo con fosso… ed eliminazione. Eliminato. Fine dei giochi praticamente prima ancora di cominciare… “Uno shock, non me lo sarei mai aspettato”, confida Piergiorgio Bucci, “la sera in albergo mi sono detto: rifaccio le valigie, tanto vale tornare a casa…”.
Ma poi Piergiorgio Bucci le valigie non le ha rifatte: “No, perché mi sono reso conto che la situazione per quanto ampiamente compromessa forse mi lasciava uno spiraglio per poter arrivare domenica al Gran Premio”. Uno spiraglio? Diciamo pure una sfida temeraria: essere nei primi tre della seconda gara – a tempo – di qualificazione in programma venerdì.
Piergiorgio Bucci si presenta a questa gara in sella ad Hantano, il suo numero uno. Gioca il tutto per tutto. E’ una gara a tempo, e lui viene estratto come secondo a partire: la sorte non gli gioca un favore… proprio no! Pensate: avere questo carico di pressione sulle spalle e dover affrontare il percorso senza conoscere il risultato di praticamente tutti gli avversari. In un campo come questo, al cospetto di un pubblico come questo…
Piergiorgio Bucci è però consapevole di non aver nulla da perdere e forse qualcosa da guadagnare. Sa che Hantano quando è sotto pressione non sbaglia. Non in questo momento della sua vita di atleta, quanto meno. E lui – Piergiorgio Bucci – adesso è un cavaliere nel pieno della sua maturità e con un bagaglio di esperienza incomparabile: lo testimoniano le più di ottanta presenze nella prima squadra azzurra.
Piergiorgio Bucci entra in campo, fa un percorso capolavoro, va ovviamente al comando della classifica provvisoria e… nessuno riesce a superarlo! Nessuno se non verso la fine della prova la britannica Jessica Mendoza su In The Air, a sua volta alla ricerca della qualificazione. Quindi 2° posto in classifica. Missione – estrema… – compiuta.
Impossibile non pensare a tutto questo oggi, quando Piergiorgio Bucci e Hantano hanno segnato il primo percorso netto del Gran Premio Rolex. Una gioia senza eguali. Un’emozione pazzesca. Sì, ma… Ma quando la ragione riprende il sopravvento sulla passione risulta chiaro un ‘piccolo’ problema: Piergiorgio Bucci e Hantano saranno quindi anche il primo binomio a partire in barrage… ! Avendo dopo di loro molto probabilmente avversari terribili.
Quel molto probabilmente diventa poi certamente: in tutto sono otto – su 40 partecipanti – i qualificati per il barrage tra i quali il numero uno del mondo Kent Farrington, due giovani di impetuoso successo come Sophie Hinners e Thibeau Spits, un ‘vecchio’ lupo come Christian Ahlmann, un cavaliere difficile da battere come Shane Sweetnam, un sempre molto competitivo agonista come Marc Dilasser, una sorpresa – a questo livello – come Jason Smith. Tutti gli altri – tra i quali, oltre ai nove già citati, rimangono anche Richard Vogel, Simon Delestre, Scott Brash, Max Kuehner, Kevin Staut, Nicola Philippaerts, Peder Fredricson, Steve Guerdat, Christian Kukuk, Martin Fuchs, Henrik von Eckermann, Cian O’Connor (con il ‘nostro’ Chatolinue PS), solo per dirne alcuni… – sono fuori dal barrage.
Piergiorgio Bucci dunque parte per primo. E parte attaccando… ! Il primo largo, poi curva veloce a sinistra ad angolo retto verso il verticale n. 2 superato con accortezza perché poi c’è la girata strettissima a 180 gradi verso la gabbia Rolex, verticale di entrata passato, Bucci spinge Hantano fuori dalla combinazione saltando con grande parabola il largo di uscita, poi curva di tre quarti a destra e falso largo proprio tra i due elementi della gabbia Rolex, quindi lunga e veloce galoppata in diagonale a sinistra verso un verticale di massima altezza, Hantano si sposta troppo a sinistra saltando quasi sul piliere e… e la maledetta barriera cade… C’è subito una curva a 180 gradi ma è già evidente che Piergiorgio Bucci è rimasto segnato da quell’errore che gli ha evidentemente turbato la concentrazione, la curva non gli viene al meglio e sul verticale successivo Hantano si ferma. Poi ci ritorna e la barriera cade… Piergiorgio Bucci continua, ovviamente, e termina il percorso con queste 12 penalità che infine gli danno l’8° posto in classifica.
Morale? Un po’ di delusione lì per lì, certo, sull’immediatezza del risultato: prima della gara chiunque avrebbe messo la firma sull’essere anche solo in barrage, ma poi a gara finita… è diverso. Però a distanza di qualche ora il pensiero si allarga: e deve allargarsi, perché lo sport è fatto, sì, di risultati e classifiche, ma anche di storie, di emozioni, di pensieri. Di esperienze. Del perché qualcosa accade e del come accade. Il risultato di questo Gran Premio dice che Piergiorgio Bucci e Hantano sono tra i primi dieci dei quaranta binomi in gara. Ma la storia di questo concorso dice che Piergiorgio Bucci ha vissuto ancora una volta un’esperienza meravigliosa.






















