Fei: imposizione, buon senso o altro?

Le Linee guida per soggetti non detentori di diritti sulla pubblicazione di immagini e video sui social ad eventi Fei di rilievo. Censura, tutela o motivi commerciali? Il dibattito è animato

FEI/www.sportfotos-lafrentz.de/Stefan Lafrentz

Bologna, 7 marzo 2024 – Noi italiani siamo fatti così. Le imposizioni non ci piacciono. E se possibile, anche meno se arrivano dall’estero. Così, a volte capita che si sia portati a prendere posizione a prescindere… Come per esempio è capitato nei confronti delle recenti linee guida della Fei in merito alla libera diffusione di immagini da alcune tipologie di gare.

Al primo rumoreggiare del web, ci siamo posti un quesito. Possibile che mentre da un lato la Federazione internazionale sta profondendo risorse e impegno per promuovere gli sport equestri a livello sociale allargato (leggasi social licence), dall’altro applichi una sorta di omertoso embargo? Che senso vorrebbe avere tutto ciò?

Per avere qualche elemento di valutazione in più, abbiamo letto con attenzione le linee guida in questione. Partendo dal titolo: Linee guida per soggetti non detentori di diritti per la pubblicazione sui social media ad eventi ‘Fei named’, che riportano cioè il nome Fei nella titolazione dell’evento.

Da leggere con attenzione

A chi sono indirizzate quindi le note Fei? E con quale scopo? Secondo quanto riportato dal documento, riguarderebbero tutti coloro che non detengono diritti di utilizzo delle immagini: atleti, staff di supporto degli atleti, entourage degli atleti (groom, agenti…), proprietari, Federazioni nazionali, official e media accreditati, inclusi i broadcaster.

In pratica tutti coloro che non hanno espressamente siglato un accordo economico con la Federazione internazionale che prevede la cessione dei diritti.

Ciò riguarderebbe eventi Fei come la Coppa del Mondo, le tappe di Coppa delle Nazioni, Campionati del mondo e continentali e Longines League of Nations.

Tutti i diritti sulle riprese video del campo di gara (FOP) sono di proprietà della Fei così come tutti i diritti d’autore. Per campo gara, la Fei intende il campo prova, il kiss and cry, la leaders lounge, entrata e uscita del campo gara, il percorso di cross del completo e quello di maratona per gli attacchi.

 

Benefico o danno?

Detta così, bisogna ammetterlo, suona veramente male. Così come scritto da molti nei commenti sui social, un modo per rendere ancora meno visibili i nostri sport ma…

Facciamo qualche ipotesi.

La nostra azienda ha acquistato i diritti per una importante gara dalla Fei. Abbiamo cioè pagato dei bei soldini alla Federazione internazionale per assicurarci di legare il nostro brand ai salti di una data gara e garantirci visibilità. Eppure, mentre l’evento è in pieno svolgimento, ci rendiamo conto che i social media sono invasi da immagini della gara che abbiamo ‘acquistato’ ma senza che ci sia traccia della nostra presenza. Perché di fatto non sono le immagini della Fei, bensì quelle fatte da un appassionato spettatore che ha voluto condividere in rete il suo entusiasmo.

Ovvio che la prossima volta, prima di pensare a investire anche solo un euro sugli sport equestri faremmo delle lunghe riflessioni.

 

Il far-west della comunicazione

Da quando ci sono i social è davvero cambiato il mondo per quanto riguarda la veicolazione dell’informazione e prima ancora delle immagini. Che sono sempre e comunque protette da un copyright a prescindere dal fatto che l’autore intenda o meno avvalersene.

Se il discorso non fosse chiaro, facciamo un altro esempio. Abbiamo appena filmato con il nostro cellulare l’impresa sportiva del secolo. L’abbiamo messa in rete e dopo qualche ora, la troviamo pubblicata su un giornale (o sul sito della Fei…) senza che ci venga riconosciuto il merito, il credito e men che meno un compenso. Come ci sentiremmo? È il rovescio della medaglia di un mondo di fruizione delle immagini totalmente libero ma altrettanto totalmente deregolamentato. Il che, soprattutto se in relazione al segmento degli investimenti pubblicitari – quelli che per anni abbiamo ricercato con il lanternino – non funziona affatto.

Ma andiamo oltre e continuiamo a esaminare cosa dice il testo della Fei in una tabella riassuntiva piuttosto esemplificativa.

  (non detentori di diritti)

Media accreditati & Broadcasters

 

Atleti

 

Proprietari

& Entourage

 

Federazioni

nazionali

Ricognizione

del percorso

 

Intera ricognizione

del percorso: soggetta ad approvazione da parte degli official,  l’Ufficio stampa può organizzare una ricognizione per i media

 

 

Intera ricognizione

del percorso

 

Intera ricognizione

del percorso: soggetta ad approvazione da parte degli official,  l’Ufficio stampa può organizzare una ricognizione aperta ai non atleti

 

 

Intera ricognizione

del percorso: soggetta ad approvazione da parte degli official

Mixed Zone Interviste illimitate solo dopo quelle fissate dai detentori di diritti   Interviste illimitate solo dopo quelle fissate dai detentori di diritti Interviste illimitate solo dopo quelle fissate dai detentori di diritti
Campo gara (altro da ricognizione del percorso)  

Non è consentito filmare, diffondere via social o in generale pubblicare

 

Riprese delle gare dell’Atleta sulle proprie piattaforme di social media fino alla durata massima di ciascuna gara; tali riprese devono essere fornite esclusivamente tramite FEI Socialie

 

Non è permesso Live Streaming

 

Nessun permesso di riprendere o pubblicazione sui social o altro

Le riprese delle gare dei propri atleti sulle piattaforme di social media della FN fino alla durata massima di ciascuna gara; tali riprese devono essere fornite esclusivamente tramite FEI Socialie.

 

Non è permesso Live Streaming

 

Per quanto riguarda gli addetti ai lavori, stampa, fotografi e affini, cambia davvero poco se già in passato si rispettavano le regole che semmai, con le attuali linee guida, vengono ulteriormente ribadite.

I media che hanno acquistato i diritti hanno diritto ad accedere per primi agli atleti nella mixed zone e chi non ha acquistato i diritti non può (ma dovrebbe suggerirlo anche l’etica…) avvantaggiarsi delle interviste che ha ‘ascoltato’ da chi ha lavorato in regime di diritti acquistati. Le immagini filmate che devono essere diffuse sono quelle della Fei in quanto logate e recanti eventuali brand paganti.

Del resto la Fei dispone di un proprio canale televisivo. A nessuno (o quasi) è mai venuto in mente di diffondere una trasmissione in diretta Rai senza chiederne i diritti. Lo stesso vale quindi anche per FeiTV.

Per quanto riguarda atleti, proprietari ed entourage, la questione è un po’ più delicata e riguarda il ‘contratto’ di ogni tesserato con la Federazione internazionale. Sarà interessante vedere nelle prossime settimane se tanto l’International Jumping Riders Club o l’Owners Club si esprimeranno in merito. E soprattutto in quale direzione. Per esperienza sappiamo che gli atleti sono abbastanza attenti a non mettersi in urto con le decisioni della Fei che semmai vengono dibattute, magari anche aspramente, ma che diventano legge una volta approvate. Anche per loro potrebbe dipendere dai risvolti commerciali che ciascuno ha con i propri sponsor e da che accordi sono stati precedentemente presi.

 

L’impegno della Fei

A fronte delle Linee guida per soggetti non detentori di diritti per la pubblicazione sui social media ad eventi Fei, la Federazione internazionale si dice pronta a mettere a disposizione una vastissima gamma di contenuti condivisibili direttamente dai propri canali ufficiali. Anteprime, highlights, spigolature, dettagli tecnici, notizie saranno prodotte (e logate) affinché tutti possano ricevere comunque una buona copertura dai campi gara. E saranno condivisibili dalle piattaforme social della Fei che comprendono Instagram, Facebook, YouTube, X e Tik Tok.

Naturalmente, la Fei mette un limite all’uso dei propri materiali: non devono essere manipolati o alterati. Ma del resto, fare altrimenti sarebbe illegale…

 

Infine

A chiusura di questa lunga disamina, l’idea che ci siamo fatti è che le Linee guida per soggetti non detentori di diritti per la pubblicazione sui social media ad eventi Fei non abbiano altra natura se non quella prettamente legata ad ambiti commerciali.

A chi nei vari commenti sui social si chiedeva se tale rigore non originasse dalla volontà di nascondere le ‘malefatte’ dagli occhi indiscreti di chi ci osserva ‘dal di fuori’ la risposta è: difficile! In epoca di social, nascondere qualcosa è molto più impegnativo che non farla del tutto…  Il rischio di un telefonino, di uno scatto, di una registrazione è talmente diffuso da costituire un rischio reale, quasi una certezza.

Inoltre, la Fei si rivolge alla propria platea: media accreditati, atleti, proprietari e federazioni. Per tutti gli altri, i privati a bordo campo, si spera solo che con il loro entusiasmo e la globalizzazione delle informazioni e delle immagini non arrechino danno a un sistema di comunicazione che sta solo cercando di ‘assomigliare’ a quelli di sport come automobilismo, tennis o calcio, che da sempre fanno scuola.

 

CLICCA QUI per il testo originale della Fei (pdf scaricabile in Inglese)