Corse clandestine e zoomafie

Malavita organizzata, zoomafie dietro alle corse clandestine di cavalli. Sventata l’ennesima competizione illegale nell’agrigentino. Per il sindaco di Naro, barbare iniziative: «nessun narese partecipi, anche solo come spettatore»

Bologna 29 gennaio 2023 – Secondo il Rapporto sulle zoomafie 2022, i procedimenti per reati contro gli animali nel 2021 hanno visto in Sicilia circa 700 indagati, con una media di 15,82 procedimenti ogni 100.000 abitanti.

Il quadro complessivo nazionale di questi ignobili reati non permette cenni di ottimismo in nessuna regione della penisola. 26 fascicoli al giorno, con circa 14 indagati (sempre al giorno), per una media di 15,5 procedimenti e di 8,6 indagati ogni 100.000 abitanti…

Ma rimane l’innegabile fatto che proprio la Sicilia, terra dalla profonda tradizione equestre, sia ancora una volta condannata ad indossare la maglia nera.

La punta di un iceberg

Le corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, macellazioni clandestine, frodi dei pascoli, traffico di fauna selvatica, pesca di frodo sono all’ordine del giorno. Ma guai a considerarli reati figli di un semplice malcostume…

Recenti relazioni della Dia riportano casi riconducibili ad attività legate alle zoomafie nella regione, con particolare riferimento alle infiltrazioni della mafia nei pascoli per beneficiare di fondi comunitari, nel settore della commercializzazione del pesce e nelle corse clandestine di cavalli.

Proprio queste ultime rappresentano il business più allarmante. Le indagini degli inquirenti hanno confermato l’esistenza di associazioni per delinquere semplici e di associazioni mafiose finalizzate alle corse e scommesse illegali.

In quest’ottica, massimo plauso per l’operazione congiunta tra Polizia e Guardia di Finanza che nelle campagne di contrada Ciccobriglio, a Naro, nell’agrigentino, hanno bloccato una corsa clandestina e fermato una trentina di persone, tra le quali anche diversi minori. Provenienti da Agrigento, Campobello di Licata, Canicattì e Palma di Montechiaro, le loro posizioni sono ora al vaglio della Squadra Mobile e della Procura della Repubblica (reggente Salvatore Vella).

I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento (guidati dal dirigente Giovanni Minardi), i militari del Comando provinciale (colonnello Rocco Lopane), gli uomini del Commissariato di Canicattì (diretti dal commissario capo Francesco Sammartino) e i militari della Guardia di finanza hanno preso in consegna i due cavalli coinvolti nella corsa che avrebbe fruttato al raket delle zoomafie, se l’illecito fosse andato a ‘buon fine’, diverse migliaia di euro in scommesse .

Contrada Ciccobriglio non è nuova a episodi di questo genere. Nel 2020 le forze dell’ordine avevano già fermato un’altra corsa. Quella volta i fermati erano stati una quarantina.

 

Sindaco Brandara: Corse clandestine, barbare iniziative

«Esprimo la mia personale gratitudine alla polizia di Stato e alla Guardia di finanza per l’operazione condotta questa mattina in contrada Ciccobriglio che ha permesso di sventare una corsa clandestina di cavalli, fermando scommettitori, fantini e organizzatori di questa barbara iniziativa – ha dichiarato Maria Grazia Brandara, sindaco di Naro. – Lo reputo un risultato importante in termini di controllo del territorio anche perché l’intervento di poliziotti e fiamme gialle ha permesso di evitare si perpetrasse un ulteriore sfruttamento di questi poveri animali, usati per traffici chiaramente loschi. Auspico non solo nuove attività di questo tipo in futuro sul nostro territorio. Ma soprattutto che nessun narese partecipi, anche solo come spettatore, a questi spettacoli».