Negli ultimi mesi, la regione australiana di Victoria si trova ad affrontare una grave emergenza legata al crescente numero di cavalli maltrattati e abbandonati. Una situazione che ha messo in luce non solo il diffuso disagio animale, ma anche le difficoltà operative delle organizzazioni di soccorso, strette tra un aumento esponenziale delle segnalazioni e risorse finanziarie insufficienti.
Crescono le segnalazioni: +37% di casi
Secondo la RSPCA Victoria, nel solo anno finanziario 2024-2025 sono stati quasi 800 i casi denunciati di maltrattamento che hanno coinvolto oltre 8.100 cavalli, con un aumento del 37% rispetto all’anno precedente. La Chief Inspector Michelle Green ha sottolineato come “il numero di cavalli coinvolti è cresciuto del 53% rispetto all’anno scorso”, un segnale preoccupante di una crisi in espansione.
Le cause: clima, costi e abbandoni
Le cause di questo fenomeno sono molteplici e spesso interconnesse: dall’impatto di condizioni climatiche avverse, che riducono la disponibilità di foraggio, all’aumento dei costi di mantenimento che spingono molti proprietari a gestioni inadeguate o addirittura a trascurare gli animali. Molti cavalli si ritrovano sovraffollati in paddock insufficienti o sottopeso a causa della mancanza di cure adeguate.
Fondi insufficienti per i soccorsi
A peggiorare il quadro, c’è una carenza di fondi che rischia di compromettere l’efficacia degli interventi. La RSPCA Victoria riceve annualmente solo 2,3 milioni di dollari dal governo regionale, mentre le spese operative necessarie superano i 10 milioni. Liz Walker, CEO dell’organizzazione, ha avvertito che senza un incremento di risorse “potremmo dover interrompere o ridurre le indagini su cavalli e altri animali”. Una prospettiva che allarma non solo gli operatori, ma anche la comunità che si batte per la tutela degli animali.
Operazioni di salvataggio in corso
Nonostante questo scenario critico, le associazioni non hanno abbassato la guardia. Recenti operazioni hanno permesso il sequestro di cavalli in condizioni gravemente precarie, come nel caso di una proprietà ad Ararat, dove dieci esemplari sono stati sottratti a una proprietaria già nota per violazioni delle norme sul benessere animale.
Il contributo dell’industria delle corse
Anche l’industria delle corse ippiche ha cercato di rispondere con misure di supporto concreto, come il fondo da 290.000 dollari stanziato da Racing Victoria per aiutare allevatori, allenatori e proprietari colpiti dalla siccità. Inoltre, si promuovono programmi per facilitare l’adozione responsabile e, quando necessario, l’eutanasia umana dei cavalli da corsa, per garantire loro una fine dignitosa.
Una crisi che richiede azione coordinata
La crisi in Victoria mette in evidenza quanto sia urgente un coordinamento più efficace tra enti pubblici, associazioni e comunità per garantire un futuro migliore ai cavalli. Senza un adeguato sostegno finanziario e normative più stringenti, molti animali rischiano di rimanere invisibili in una situazione di sofferenza.
Resta fondamentale, dunque, investire in prevenzione e sensibilizzazione per promuovere una cultura del benessere equino, che non sia solo emergenziale, ma strutturata e sostenibile nel tempo.