“Che la Pace sia con tutti voi”, queste sono state le prima parole di Leone XIV, al secolo Robert Francis Prévost, primo pontefice nato negli U.S.A. tra i suoi 266 predecessori.
Americano con radici francesi, italiane e spagnole era il ‘Dark Horse’, il candidato che non ti aspettavi vedere arrivare per primo al palo d’arrivo di quella corsa che è il conclave.
Prevost è nato nel 1955 a Chicago, in Illinois, lo stato della grande prateria: e ha scelto il nome del papa delle cose nuove, la ‘Rerum Novarum’ di Leone XIII, nato Gioacchino Pecci.
Un buon segno, apprezzare chi non ha avuto il timore di cambiare e rompere gli schemi.
In più metteteci che Prevost è un Agostiniano, un ‘figlio di Sant’Agostino’ come ha ricordato questa sera: e Agostino da Ippona era di etnia berbera, il che ci piace assai, se non addirittura numida.
Tutti cavalieri, comunque.
Era emozionato Papa Leone XIV là, sul balcone che guarda sulla grande piazza che abbraccia migliaia e migliaia di persone.
E chi sa emozionarsi ha sensibilità, una dote impagabile, da proteggere e coltivare con cura in ogni persona, in ogni creatura.
Forse era Carlo Defendente Pogliaga a dire che “Per litigare bisogna essere in due, quindi se la tua mano litiga con la bocca del tuo cavallo togli la mano”, la pace è qualcosa a cui ci si può allenare anche in sella.
“Pace, disarmata e disarmante”: l’inizio migliore, sul soglio di Pietro come sulla soglia di ogni scuderia: camminiamo insieme, Sua Santità.