L’incendio del Montiferru: qui un fondo di solidarietà

La Diocesi di Alghero-Bose ha aperto un fondo, denominato “Emergenza Incendi Montiferru”: partirà con un contributo di € 50.000 della Diocesi, predisposto dal Vescovo Mauro Maria Morfino

L'incendio in Sardegna, nella zona di Porto Alabe - Photo ANSA / Fabrizio Fois
Alghero, 26 luglio 2021 – Non sappiamo come fare, ma vogliamo stare vicini agli abitanti della zona del Montiferru colpita così duramente dagli incendi dei giorni scorsi.

Non metteremo fotografie di animali arsi vivi, o soffocati dal fumo: perché ci hanno fatto piangere, e il dolore è già tanto là, dentro le persone che quegli animali li hanno allevati e li conoscevano uno per uno.

Cavalli, pecore, cani da pastore morti o ustionati perché non hanno voluto lasciare le loro greggi, uccellini bruciati nel nido accanto alle loro uova, cuccioli di volpe soffocati dal fumo: li abbiamo visti, ma non metteremo qui la loro ultima fotografia.

Uomini e donne che non possono fare altro che guardare bruciare la loro casa, la loro terra, il loro mondo, le fatiche di chissà quante vite: siamo lontani, non possiamo fare sentire l’abbraccio che vorremmo dargli.

Vigili del Fuoco stravolti dalla fatica dopo ore e ore di lotta contro il fuoco, le fiamme, il fumo che non si fermano mai: e non possiamo raggiungerli, non possiamo pulirlgi la faccia, mettere qualcosa di morbido dietro la testa per farli riposare meglio.

Ma possiamo dare una mano: perché questa gente ha bisogno di tutto, adesso, e quindi qualcosa che possiamo fare c’è.

Abbiamo individuato una raccolta fondi della Diocesi di Alghero-Bose, qui sulla loro pagina  ufficiale.

Il fondo, denominato “Emergenza Incendi Montiferru”, partirà con un contributo di € 50.000 della Diocesi, predisposto dal Vescovo Mauro Maria Morfino.

Le coordinate bancarie per devolvere le proprie donazioni sono le seguenti: IBAN IT57D 01015 84890 000070770491

La Sardegna è terra di grandi cavalli, i sardi sono un popolo di cavalieri: non possiamo lasciarli soli.

E intanto il dottor Raffaello Ciampoli de la Clinica Il Ceppo di Siena si è reso disponibile per accogliere e curare alcuni cavalli rimasti feriti dall’incendio: così si fa.

Sono più di 60 ore che la Sardegna brucia: più di 20.000 ettari di macchia mediterranea distrutto, 1.400 persone sfollate.

Le fiamme divorano la vita a  Santu Lussurgiu, Cuglieri, Tresnuraghes, Frossio, Sennariolo, Usellus, Porto Alabe, Scano di Montiferro e Cabras.

Secondo Christian Solinas, governatore della regione si tratta di «…uno dei più gravi disastri naturali mai accaduto in Sardegna».

Aggiornamento:

Il comune di Santu Lussurgiu ha diramato una seri di informazioni per chi volesse partecipare alle varie raccolte fondi per l’Emergenza Incendi: qui tutti i riferimenti per la sua zona.