Un silenzio assordante da Parigi

L’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024 avanza con lentezza. E per quanto riguarda gli sport equestri, bisognerà attendere a fine mese per la costituzione del comitato organizzatore

Parigi, Giochi Olimpici 2024

Bologna, 11 maggio 2022 – Mancano due anni alle Olimpiadi di Parigi. Un tempo lungo in termini meramente legati al calendario, ma strettissimo se si pensa all’organizzazione di un evento tanto complesso. E nella complessità dell’evento a cinque cerchi, il segmento equestre aggiunge ulteriori criticità.

Suscita quindi un po’ di stupore il fatto che, a oggi, non si sia avuta alcuna indicazione in merito alle prove equestri. E ancora di più che non sia stato ancora costituito un comitato organizzatore che sopravveda a questa delicata parte della programmazione.

Secondo quanto reso noto da Catrin Norinder, FEI Olympic and eventing director, i francesi dovrebbero definire la questione entro la fine di maggio. Dopo di che, anche la Fei avrà un punto di riferimento con il quale interloquire e difinire calendari e programmazione.

Certo l’anno in meno a disposizione della macchina organizzativa – tre anni tra Tokyo e Parigi rispetto ai quattro canonici del qaudriennio olimpico – non giocano a vantagio degli organizzatori transalpini. Ma il ritardo adesso pare clamoroso.

Un quadro completto

Secondo i piani orginali, il segmento equestre dovrebbe occupare i primi 11 giorni delle Olimpiadi, con la proposta di ‘strizzarare’ le prove in rettangolo del completo in una sola giornata. Al momento pare però che l’arena per le gare non disporrà di illuminazione, non c’è l’abituale giornata ‘paracadue’ da utilizzare in caso di problemi e il pentathlon, che in questa edizione vedrà ancora la prova equestre, inizia il dodicesimo giorno.

Un puzzle molto compleso quindi da far quadrare. Sul quale si innesta la necessità di ‘fare la quadra’ su aspetti del regolamento che potrebbero incidere anche sull’organizzazione complessiva. Fermo restando, per salto e dressage, le squadre a tre, si potrebbe per esempio tornare alla formula pre-Tokyo, con la prova a squadre prima di quella individuale. Si parla anche di ridurre i finalisti individuali del completo nella prova di salto da 25 a 20, o di aumentare gli accessi nel Gran Prix del dressage da 8 a 10, accorciando gli intervalli.

Insomma, c’è moltissima carmne al fuoco e una vera urgenza di poterne discutere con un comitato organizzatore…