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Home | Cultura equestre | 50 sfumature di nero

50 sfumature di nero

La storia incredibile dell’antica scuola francese con l’uniforme e la giacca rifinita da ricami dorati. l’idea nacque nel XVI secolo da Enrico IV: poi tra i mille cambiamenti e vicissitudini divenne l'eccellenza dell’equitazione

30 Agosto 2024
di Umberto Martuscelli
50 sfumature di nero

Foto Archivio Cadre Noir

Cavallo Magazine, 30 agosto 2024 – «Non dimentichi mai che io considero l’equitazione come parte integrante di un’educazione virile».

Siamo nel 1589: queste sono le parole che Enrico IV, da poco salito al trono di Francia, rivolge a Monsieur de Saint-Vual poco prima di nominarlo direttore di quella scuola di equitazione che avrebbe fatto parte dell’università protestante di Saumur, voluta dallo stesso Enrico IV e creata dal governatore della città, Philippe Duplessis-Mornay.

La nascita del Cadre Noir

La nascita di questa istituzione equestre può essere considerata quasi come un lontano prologo di quella del Cadre Noir. Molto… lontano, dal momento che è il 1825 l’anno in cui Jean Baptiste Cordier, ecuyer comandante la Scuola Reale di Cavalleria, decide che gli istruttori debbano indossare un’uniforme di colore nero composta da un’attillata giacca rifinita da ricami dorati e un copricapo ugualmente nero, un bicorno di feltro detto lampion. Il colore nero è scelto per distinguere gli insegnanti cavalieri militari (ecuyer) da tutti quelli delle altre armi che invece indossano l’uniforme di colore blu. Nasce così quello che in seguito verrà definito Cadre Noir.

Ma tra il 1589 e il 1825 ovviamente succedono molte cose per la vita e l’organizzazione militari: e dunque anche per ciò che riguarda il rapporto e la relazione tra uomo e cavallo, essendo quest’ultimo un compagno imprescindibile nelle vicende di natura bellica per l’esercito di qualunque Paese del mondo. Succede per esempio che nel 1680 il maneggio della scuola di Saumur viene chiuso a causa della grande concorrenza portata soprattutto dalla Scuola di Versailles, voluta da Luigi XIV quando proprio a Versailles il sovrano trasferisce la corte.

Succede anche che la guerra dei Sette Anni (1756-1763) mette in chiara evidenza i limiti e la debolezza della cavalleria militare francese: soldati cavalieri a loro agio nei caroselli in maneggio molto più che sui campi di battaglia, sebbene i movimenti di maneggio siano di fatto simulazioni – aggraziate – delle fasi di combattimento. Ma la simulazione è un conto… la realtà bellica purtroppo ben altra cosa. Come conseguenza di ciò nel 1760 si verifica un cambiamento radicale: il duca di Choiseul – ministro degli Esteri, della Guerra e della Marina – decide che da quel momento in poi i cavalli vengano forniti dallo Stato per il tramite degli Haras Nationaux (e quindi non più di proprietà privata, come accaduto fino ad allora). Stabilisce inoltre la creazione di cinque scuole: a Douai, Besançon, Cambrai, Metz e Angers. Ad Angers viene distaccata una brigata di carabinieri: eleganti, fisicamente prestanti, seducenti nelle loro uniformi, dunque attraenti per il… pubblico femminile. Il vescovo di Angers non può tollerare che la virtù delle ‘sue’ concittadine possa essere messa a così dura prova: scrive al ministro Choiseul e ottiene di far trasferire i trecento carabinieri a… Saumur!Your Attractive Heading

Lo stesso Choiseul nel 1766 organizza una sorta di conferenza in cui riunisce una commissione governativa e i migliori istruttori delle cinque scuole per decidere come uniformare l’insegnamento creando una serie di principi organici e funzionali all’obiettivo comune. Ne risulta che proprio la scuola di Saumur è quella in cui le cose funzionano meglio dal punto di vista del metodo e dell’applicazione: dunque viene deciso che la cavalleria francese verrà istruita secondo quei criteri e quelle modalità. Nel 1771 la Scuola di Equitazione di Saumur è a tutti gli effetti operativa: tutti i reggimenti di cavalleria della Francia vi invieranno ogni anno quattro ufficiali e quattro sottufficiali per apprendere e poi mettere in pratica gli insegnamenti che dovranno poi essere applicati sul campo di battaglia.

Ma non dura molto questo stato di cose: nel 1788 la forte crisi economica e politica (la rivoluzione è in arrivo… ) porta alla chiusura della scuola di Saumur e al trasferimento dei carabinieri a Luneville… Inizia una fase tremenda per la Francia, che sfocia nel periodo storico dominato da Napoleone: ma le campagne e le guerre condotte da Bonaparte fanno strage di cavalli e anche di cavalieri. Quando l’epoca napoleonica giunge a termine, Luigi XVIII sollecitato dal ministro della Guerra, il maresciallo Soult, ricrea nel 1814 una scuola di cavalleria a Saumur, salvo poi trasferirla nuovamente a Versailles nel 1823… Intanto però il 19 gennaio 1815 Luigi aveva nominato ecuyer comandante Jean Baptiste Cordier il quale nel 1824 è autore di un saggio dal titolo Trattato Ragionato d’Equitazione, quando la scuola è ormai a Versailles (creata con ordinanza del 5 novembre 1823). Il… balletto però continua, interminabile: l’11 novembre del 1824 la scuola ritorna a Saumur con la denominazione di Scuola Reale di Cavalleria e con Cordier sempre nel ruolo di ecuyer comandante, mentre il re Carlo X succeduto a Luigi XVIII pone al comando della scuola il generale Oudinot, eroe delle guerre napoleoniche superstite della terribile campagna di Russia.

Il Cadre Noir tra tradizione e modernità

Con questo ultimo ritorno alle origini, si può dire che la fusione tra Saumur e la cavalleria militare sia ormai definitivamente completata. Il Cadre Noir nasce qui. Cadre è parola che nella terminologia militare napoleonica indica un gruppo di ufficiali incaricati di addestrare la truppa. Come abbiamo visto, è Jean Baptiste Cordier che decide che gli ufficiali istruttori di cavalleria vestano la divisa nera per differenziarsi da quelli delle altre armi: ecco dunque il Cadre Noir. I componenti il Cadre Noir – gli istruttori, cioè – sono gli ecuyers: il loro capo, l’ecuyer en chef. Con la sparizione di quella di Versailles nel 1830, la scuola di Saumur rimane di fatto la sola depositaria della tradizione equestre francese e nel 1864 diventa ecuyer en chef l’uomo che marcherà indelebilmente la storia del Cadre Noir con il motto che ne contraddistingue lo spirito – “Il cavallo calmo, in avanti e dritto” – vale a dire il generale L’Hotte, considerato il più grande degli ecuyers en chef della storia del Cadre Noir.

All’inizio del Novecento l’attenzione del Cadre Noir si rivolge anche allo sport, dal momento in cui le discipline equestri – salto, dressage e completo – vengono inserite nel calendario dei Giochi Olimpici (Stoccolma 1912). Ma lo scoppio della prima guerra mondiale interrompe il lavoro degli ecuyers, molti dei quali vengono inviati al fronte.

La scuola di Saumur riprende l’attività nel 1919 con rinnovato vigore dopo la drammatica interruzione dovuta al conflitto mondiale, seguendo un orientamento più moderno e più sportivo: si moltiplicano le uscite in pubblico come occasioni in cui dimostrare il lavoro degli ecuyers. Fino a ottenere un risultato formidabile nel 1932: Xavier Lesage, ecuyer della Scuola di Saumur, vince la medaglia d’oro individuale e a squadre in dressage alle Olimpiadi di Los Angeles (a onor del vero poco frequentate dalle nazioni equestri più importanti, quindi quelle europee, a causa delle grandi difficoltà nel raggiungere la California). Lesage è solo il primo di una serie: fino ai Giochi di Tokyo 2021 sono quarantacinque le presenze olimpiche di ecuyers del Cadre Noir, per un totale di sette medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo nelle tre specialità olimpiche.

Los Angeles 1932, Berlino 1936: poi il mondo sprofonda nuovamente nella guerra… E quindi ancora una volta Saumur offre un contributo ingentissimo all’esercito francese. La scuola riapre nel 1945 ma con una nuova denominazione, segno dell’evoluzione dei tempi: Scuola di Applicazione dell’Arma corazzata e della Cavalleria. I mezzi blindati durante il secondo conflitto mondiale hanno decisamente relegato i cavalli in un ruolo di totale subalternità… e il Cadre Noir viene registrato come un organismo di carattere sportivo e non più militare.

Arriva il 1972, anno di un cambiamento epocale: nasce per decreto dello Stato la Scuola Nazionale di Equitazione sotto l’egida del ministero della Gioventù e dello Sport, e il Cadre Noir vi viene collegato. L’obiettivo della scuola è quello di formare gli istruttori di equitazione, e a partire dal 1996 il Cadre Noir viene descritto come “l’insieme del corpo docente della Scuola Nazionale di Equitazione”: i suoi componenti vengono selezionati sulla base delle prestazioni sportive e dell’ottenimento del brevetto statale di educatore sportivo di secondo grado.

L’ultima data particolarmente significativa nella cronologia della vita del Cadre Noir è il 2010: quello è l’anno in cui avviene la fusione tra la Scuola Nazionale di Equitazione e gli Haras Nationaux (gli allevamenti statali) dando così vita all’Istituto Francese per il Cavallo e per l’Equitazione; i componenti del Cadre Noir sono civili con l’aggiunta di qualche militare, e tra i militari è compreso l’ecuyer en chef.

Dunque equitazione prima esclusivamente militare, poi accademica, poi insegnamento e quindi sport: il Cadre Noir è un vero e proprio concentrato di storia del rapporto tra uomo e cavallo in tutte le possibili declinazioni. Gli ecuyers del Cadre Noir sono i ‘trasmettitori’ del sapere per tutti coloro i quali a Saumur costruiscono o perfezionano la propria formazione professionale. Sono anche i rappresentanti dei valori dell’equitazione francese sia classica sia moderna al cospetto del pubblico in occasione delle esibizioni in Francia e all’estero. Ed è l’ecuyer en chef – responsabile del Cadre Noir e tradizionalmente proveniente dai ranghi militari – il garante dell’etica e della dottrina del Cadre Noir, l’uomo che dirige la formazione degli ecuyers e che vigila sulla qualità dell’insegnamento da loro impartito tra le mura della scuola di Saumur.

“Preservando e diffondendo la dottrina”, si legge sulla pagina elettronica della prestigiosa istituzione francese, “il Cadre Noir è riconosciuto come un ‘tesoro nazionale vivente’ (citazione Unesco). Il marchio Cadre Noir rappresenta forte tradizione, padronanza e professionalità, alto livello, evoca l’esigenza e la ricerca della perfezione per i cavalieri sia professionisti sia amatori incarnando agli occhi del grande pubblico il sogno di una relazione armoniosa tra uomo e cavallo”.

N.B. Questo articolo è stato pubblicato nel numero cartaceo di Cavallo Magazine di febbraio 2023.

Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito del Cadre Noir.


Tags: cadre noir cultura spettacolo spettacolo equestre
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