Il cambiamento del clima in scuderia

Dagli States le raccomandazioni dei veterinari per tenere sotto controllo le malattie che, a causa del cambiamento del clima, si diffonderanno sempre più

Bologna, 8 gennaio 2024 – Il meteo ce lo spiega ogni giorno: il nostro clima sta cambiando. Fa meno freddo. Le piogge scarseggiano e quando arrivano, con carattere quasi monsonico, procurano danni ingenti. Allagamenti, esondazioni, disastri dovuti ai rovesci sono sempre più frequenti. L’habitat sta cambiando rapidamente e con esso anche le insidie che lo accompagnano. Cambiano le malattie e i veicoli che le trasmettono. E questo vale tanto per noi quanto per i nostri animali.

Secondo uno studio condotto negli States, il rischio per i cavalli di contrarre malattie infettive sta aumentando in maniera significativa. Ed è in diretta relazione con i disastri naturali legati al clima.

La American Association of Equine Practitioners (AAEP) ha redatto una ‘raccomandazione’ in cui si specifica che tutti i cavalli adulti, indipendentemente dal loro impiego o da quanto viaggiano, dovrebbero essere vaccinati, ogni anno, almeno contro 5 malattie diverse.

Le malattie sotto osservazione sono la West Nile, l’encefalite equina dell’Est e dell’Ovest, la rabbia e il tetano.

Mentre la West Nile e i due tipi di encefalite possono essere trasmessi dalla puntura di insetti, la rabbia può trasmettersi con il contatto con animali selvatici e il tetano con ferite infette.

In pratica tutte circostanze che, nel caso di un evento meteo estremo, possono interessare i nostri cavalli.

 

Cause ed effetti

Caldo umido, pesanti piogge, allagamenti – tipici di luoghi di cui abbiamo solo letto nella cronaca estera – potrebbero diventare anche dalle nostre parti realtà più ricorrenti. E si tratta di eventi che rispondono, secondo gli scienziati, a uno schema di mutamento climatico ben preciso.

Gli allagamenti – come quelli che solo l’anno scorso hanno interessato la Romagna – abbinati a periodi di gran caldo forniscono l’incubatrice ideale per ogni genere di insetto, compresi quelli che portano in scuderia i virus meno desiderabili. Allo stesso modo, gli agenti atmosferici più estremi, spingono anche la flora selvatica ad avvicinarsi agli insediamenti più antropizzati. Con la conseguenza di una maggiore possibilità di ‘scambio’ con gli animali domestici.

Inoltre, in condizioni di estrema emergenza, si spostano i cavalli senza stare a badare troppo al libretto delle vaccinazioni… E così è possibile che animali non vaccinati portino virus respiratori, influenza, herpesvirus o batteri come lo Streptococcus equi nei luoghi in cui vengono accolti, contagiando anche altri cavalli.

Visto che trovare una soluzione al cambiamento del clima è materia estremamente complessa, la raccomandazione dei vet americani è proteggere i nostri cavalli con gli strumenti che sono già alla nostra portata. E sottoporli quindi a programmi vaccinali che tengano conto, seppur a titolo preventivo, anche di queste nuove insidie.