Il Salone del Cavallo Americano si è distinto negli anni come una manifestazione aperta a tutte le nuove attività in ambito equestre, e ha tenuto a battesimo tante specialità che hanno poi fatto la loro strada partendo proprio da quel palco privilegiato che sono le arene di CremonaFiere. Quest’anno proporrà al proprio folto pubblico una disciplina che in Italia ha tenuto il primo torneo alla fine del 2024 ma che ancora non si era mai vista in un evento di equitazione americana.
Si chiama Hobby Horse, particolarmente rivolto ai più giovani – dai 6 ai 14 anni – ma in realtà adatto a tutte le età e, soprattutto, accessibile a tutte le tasche. I praticanti affrontano percorsi di salto ostacoli e gare di velocità montando… un cavallo finto come quelli dei bimbi di un tempo (una testa di cavallo montata su una pertica di legno con dimensioni precise e dettate dal regolamento) e mettendo alla prova la propria agilità, coordinazione e anche la fantasia, dato che l’hobbyhorse stesso è spesso artigianale, realizzato in proprio o decorato e personalizzato con cura.
Nata nei paesi del Nord Europa, questa disciplina è una combinazione tra gioco, sport e creatività; ma si tratta di effettive competizioni con premi e punteggi – non quindi di eventi da ascrivere al settore ludico – e i legami con la vera equitazione sono precisi: tanto che spesso è un trampolino per passare poi alle gare in sella.
All’inizio degli anni 2000 i teenager finlandesi, in particolare le ragazze, hanno iniziato a organizzare competizioni informali in cui imitavano varie discipline equestri con hobbyhorse fatti in casa. Salto Ostacoli, Dressage e anche Completo venivano riprodotti con il cavallo finto, e col passare del tempo questi incontri si sono trasformati in eventi organizzati. Già nel 2010 in Finlandia si tenevano tornei regolari ed è del 2012 il primo campionato nazionale ufficiale.
Nel 2017 è uscito il documentario “Hobbyhorse Revolution” della regista finlandese Selma Vilhunen, che ha presentato questo fenomeno a un pubblico più vasto. Il film non ha solo esplorato il lato sportivo, ma ha anche affrontato aspetti sociali e mostrato come questo hobby aiuta gli adolescenti a staccarsi dai cellulari, affrontare le sfide, vivere una vita più reale e all’aria aperta. La comunità internazionale dell’hobbyhorsing è tra l’altro nota per il suo alto livello di integrazione e accettazione, e la diversità qui è ben accolta.
In seguito l’interesse si è diffuso: inizialmente nelle altre nazioni scandinave, poi anche in altri stati europei, infine in Russia, Stati Uniti, Canada e perfino vari Paesi asiatici.
Oggi l’Hobby Horse non ha ancora un regolamento standardizzato, e ogni organizzatore di eventi struttura le prove come meglio crede, fatti salvi alcuni caposaldi: il partecipante deve tenere sempre l’hobby horse tra le gambe correttamente posizionato e non deve aiutarsi a mantenere l’equilibrio appoggiandosi su barriere, pilieri e ostacoli.
A Cremona, e proprio “in onore” dell’occasione, oltra alla prova di salto ostacoli strutturata con barriere di altezza crescente a seconda dell’età del concorrente, si terrà per la primissima volta una prova di slalom in velocità tra i barili, richiamo alla disciplina equestre western del barrel racing. Le gare si svolgeranno in un apposito campo da 20 x 10 metri con fondo in gomma e, proprio come avviene per le quelle della vera equitazione, sarà prevista un’attigua “warm-up arena”.