La 6° Giornata della Sicurezza di Un Cavallo in Famiglia

Una giornata per fare il focus sulla sicurezza: è quella che Un Cavallo in Famiglia organizza domenica 9 giugno 2019 al Centro Ippico Belloli di Brignano Gera d’Adda, in provincia di Bergamo

Bergamo, 5 giugno 2019 – Sesta edizione della Giornata della Sicurezza organizzata dall’Associazione  Un Cavallo in Famiglia: l’appuntamento è per domenica 9 giugno 2019  al Centro Ippico Belloli di Brignano Gera d’Adda, in programma competizioni sociali con le categorie Speranze (B80) e Promesse (B60) alle quali seguiranno le presentazioni di Ucif e Kask per la Sicurezza a Cavallo.

Claudia e Viviana Belloli organizzeranno una dimostrazione pratica e Giulia Mazzalupi di Kask darà il via agli attesi e divertenti giochi a tema Sicurezza.

La giornata proseguirà con una staffetta in maschera, simpatica iniziativa delle Ippomamme, e con le competizioni dedicate a Debuttanti (croci), Esordienti (B90), Emergenti (B105) e Assoluto (C115).

Sarà inoltre presentato il manuale edito dalla nostra Associazione “A Cavallo in Sicurezza”: vi piacerebbe leggerne la recensione? Eccola!

La sicurezza è la base fondamentale su cui viene costruita la felicità di ogni famiglia: non solo sicurezza economica, ma soprattutto sicurezza fisica, intesa come massima protezione (per quanto) possibile verso ogni prevedibile causa di incidenti a chi ne fa parte.

Logico quindi che l’associazione Un Cavallo in Famiglia dedichi a questo tema, applicato in ambito equestre, una buona parte delle sue energie: oltre ad offrire un vivace spazio di discussione e informazione tramite la sua pagina internet e i diversi social ad essa collegati, infatti, U.c.i.f. promuove da anni la Giornata della Sicurezza.

Cui è seguito, come logico corollario, un libro svelto ma ben centrato sul tema: A cavallo in sicurezza, per l’appunto.

E’ stato dedicato ad Alice Costantini, una ragazza siciliana morta nel 2017 dopo una caduta da cavallo la cui storia è emblematica di un certo tipo di non attenzione al tema sicurezza, che purtroppo permane tra chi pratica l’equitazione a tutti i livelli: Alice aveva 22 anni, era un’amazzone esperta che faceva parte della squadra siciliana di Endurance.

Alice non era una dilettante allo sbaraglio, montava regolarmente in gara dove ovviamente indossava sempre il cap: ma non lo indossava quel maledetto giorno di novembre del 2017, quando è uscita in passeggiata come tanto amava fare.

Quante volte lo abbiamo detto, o sentito dire? «Ma il cavallo è buono, ma vado solo a fare una passeggiata, ma mi dà fastidio il cap che poi mi spettino…» eppure basta un attimo, un imprevisto, un qualsiasi elemento di disturbo che si sommi ad un attimo di disattenzione (e a un po’ di sfortuna, per chi include anche questo fattore tra le variabili possibili) per causare un incidente.

Per cadere, per sbattere la testa o la schiena in malo modo.

Alice è morta per sfondamento del cranio, il suo cavallo si è spaventato all’improvviso disarcionandola, se avesse avuto il cap si sarebbe salvata: la sua famiglia, la sua mamma adesso devono continuare a vivere senza di lei e non possono più fare nulla per riportarla indietro. Ma la sua storia può servire per farci ragionare, per ricordarci che nulla è scontato – tanto meno in sella, tanto meno vicini ad un meraviglioso animale come il cavallo che però, anche se involontariamente, può diventare pericoloso e causare incidenti.

Nel libro di Ucif ci sono tante altre storie come quella di Alice, ma finite bene perché c’era una protezione in più: Valentina Truppa racconta il suo incidente del 2015, ma ci sono anche i racconti di cavalieri normali, quelli come Fabrizio Tagliabracci ad esempio, che scrive la sua esperienza personale con una penna felicissima per tono e apparente lievità.

Ci sono tanti esempi, tanti spunti utili per curare ancora di più gli infiniti dettagli che compongono quel quadro bellissimo che è la vita di ogni giorno con i nostri cavalli – vedi il capitolo scritto da Francesca Primicerio con Fabiana Ollari: perché è l’esempio quello che conta, l’unica vera lezione che i nostri figli (o i nostri allievi) seguono senza ostruzionismi.

Mettetevi il cap, usate la tartaruga, ricordatevi che esistono le staffe di sicurezza: perché la felicità di una famiglia è fatta anche della consapevolezza di fare tutto quello che si può per prevenire i problemi. Che non si eliminano mai del tutto, sia chiaro: ma volete mettere che sollievo, accantonarne almeno un po’?

A cavallo in sicurezza, aa.vv.Teka Edizioni, pagg.108, € 10, disponibile su Internet