Kulgam, 30 settembre 2016 – I Gujjars sono una popolazione nomade del Kashmir, che vive di pastorizia e allevamento.
I cavalli per loro sono l’aiuto quotidiano (li usano per la soma, sono condotti spessissimo dalle donne) e parte della famiglia, il legame strettissimo che li unisce è tipico di ogni etnia che viva o abbia vissuto vagando nelle steppe e nei pascoli di tutte le epoche e di ogni luogo: e i Gujjars sono tra i pochi ancora esistenti a fare questa vita erratica, sempre più difficile da condurre in un mondo che corre secondo altri ritmi.
Come quelli che evidentemente voleva tenere il conducente di un veicolo dell’esercito indiano che lunedì mattina si è trovato la strada bloccata da un branco di cavalli dei Gujjars: disposti in doppia fila camminavano tranquilli verso Pahalgam.
Troppo tranquilli forse per il militare che, spazientito, ha pensato bene di speronarli col proprio mezzo: ne ha ammazzati 13 e feriti altri 4.
I Gujjars piangono i loro animali uccisi e protestano con il governo indiano, l’Esercito ricusa ogni addebito: ma la prepotenza idiota, come sempre e ovunque, può esistere solo se c’è qualcuno che la protegge.
Speriamo che questa volta il responsabile di questa crudeltà gratuita venga lasciato senza copertura.
Qui la notizia originale, dal sito IndiaLiveToday, e qui qualche informazione in più sui Gujjars