Un grande, grave e doloroso lutto ha colpito oggi il mondo dello sport equestre italiano: questa mattina ci ha lasciato Amos Cisi, infine vinto da uno stato di salute che negli ultimi tempi lo aveva duramente messo alla prova, tanto duramente che nei giorni scorsi era stata erroneamente diffusa la notizia della sua scomparsa. Alla fine il forte, coraggioso, indomito Amos ha ceduto all’inevitabile…
Nato il 12 agosto 1939, ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, Amos Cisi ha iniziato a montare a cavallo in Accademia a Modena, diciottenne: tardi, quindi, rispetto all’età a cui normalmente iniziano coloro i quali poi vivranno grandi carriere in sella. Ha comandato il Centro Ippico dei Carabinieri, la Compagnia Carabinieri di Grosseto, il Gruppo Carabinieri di Mantova. Colonnello della Legione Carabinieri di Padova. Non solo: anche paracadutista e pilota di aeroplani militari.
Ma soprattutto Amos Cisi è stato un uomo di cavalli. Anzi, molto più che un uomo di cavalli: lo è stato per i cavalli, ma non solo per loro… anche per le persone che vivono con i cavalli, per gli eventi che si organizzano con i cavalli, per le istituzioni che gestiscono i cavalli, per tutto, assolutamente tutto quello che in qualche modo abbia avuto a che fare con i cavalli, sia nel mondo civile sia in quello militare.
Da cavaliere Amos Cisi ha vissuto un’ottima carriera sportiva, con il debutto in Coppa delle Nazioni nel 1974 dopo numerose stagioni vissute ad alto livello agonistico a partire dalla fine degli anni Sessanta con il grado di tenente. Protagonista di un periodo del salto ostacoli azzurro contraddistinto da nomi di campioni magnifici: da questo punto di vista si può considerare emblematico il risultato del Gran Premio nel concorso nazionale F3 di Salice Terme 1976, terminato con un barrage che ha visto qualificati i due fratelli d’Inzeo, (Piero vincitore su Easter Light, Raimondo 6° su Talky), Graziano Mancinelli (2° su La Bella), Giorgio Nuti (4° su Spring Time), Vittorio Orlandi (5° su Bilé) e lui, Amos, 3° in sella a Ramses II, probabilmente il cavallo più importante insieme a Empress Cindy tra quelli passati sotto la sua sella.
Ma la sua dimensione di uomo di sport è stata di consistenza perfino maggiore una volta fatto piede a terra. Amos Cisi è stato tecnico, dirigente (consigliere federale e vicepresidente della Fise), giudice… ma soprattutto persona sempre disponibile nei confronti di chiunque e per chiunque nell’offrire consigli, pareri, suggerimenti, punti di vista… dall’alto della sua esperienza, competenza e soprattutto capacità di vedere le cose con acuta intelligenza, disincanto e senso della misura.
Amos Cisi è una di quelle persone che ci sono ‘sempre’ state. Da oggi in poi non averlo più fisicamente al nostro fianco, al fianco di tutti noi donne e uomini di cavalli e di sport, sarà non solo doloroso ma anche molto difficile.