Il Trentino ha 50 assistenti di turismo equestre in più

Il Trentino ha 50 guide equestri in più per accompagnare al meglio gli appassionati del turismo in sella che vogliano scoprire i suoi meravigliosi paesaggi

Il corso trentino: alcuni dei protagonisti

Trento, 23 novembre 2020 – Se la volontà di costruire una vera filiera del turismo equestre c’è. si vede.

E’ il caso del Trentino Alto Adige: un territorio naturale di incredibile bellezza, un patrimonio equino autoctono di soggetti costruiti e selezionati per quell’ambiente (Haflinger e Noriker, per esplicitare) e una rete di sentieri organizzata in modo impeccabile come quella dell’Ippovia del Trentino Orientale.

Cosa serve ancora, direte voi?

Ma ovviamente un corpo di guide equestri certificate funzionale all’accompagnamento dei turisti a cavallo e alla loro migliore esperienza possibile tra boschi, montagne e panorami incantati.

E’ per questo che la Cia Trentino ha finalmente diplomato, dopo 14 anni dall’ultimo corso organizzato dal Servizio Turismo della Provincia, una cinquantina di nuovi assistenti di turismo equestre.

Il tutto è stato fortemente voluto da Sergio Cappello, presidente dell’Ippovia del Trentino Orientale, e realizzato grazie all’impegno di Cia e la collaborazione di docenti della Federazione Italiana Sport Equestri e Fitetrec Ante.

Spiega Cappello: «Per noi l’assistente di turismo equestre è una figura essenziale per promuovere il turismo equestre e valorizzare l’Ippovia, per questo abbiamo sollecitato già qualche anno fa l’allora assessore al turismo Michele Dallapiccola, che si è attivato.

Gli uffici della Provincia finalmente quest’anno hanno organizzato l’esame e prima, grazie ai fondi europei del Gal per il territorio della Valsugana, Primiero e Vanoi, abbiamo organizzato con la Cia un corso di preparazione, con una ventina di partecipanti  presso il maneggio Amici del cavallo di Borgo».

Da notare che questa abilitazione non è prevista a livello nazionale, ma indispensabile in Trentino dove chi la esercita senza qualifica incorre in sanzioni.

Il corso prevedeva il superamento di un esame pratico a cavallo (gestione del cavallo, governo della mano, insellaggio, dissellaggio, parte montata alle tre andature, messa in sella del cliente, prova pratica in campagna) ed uno di teoria (parte naturalistica- ambientale-turistica del territorio Trentino, organizzazione turistica della Provincia, legislazione in merito alla disciplina, nozioni di veterinaria, primo soccorso, nozioni di ippologia, tecnica equestre, equitazione di campagna).

L’istruttore e tecnico Fise Giovanna Bezzi: «Al 17 giugno 2019 avevamo 111 assistenti di turismo equestre (Ate), anche se non tutti operativi, con il nuovo bando d’esame abbiamo altre 49 nuove guide. L’Ate è una figura turistica importante, soprattutto in questo periodo, dove lo slow trekking e il turismo dolce sta diventando una filosofia di viaggio che promuove un turismo di qualità e si contrappone al turismo di consumo che poco valorizza le tipicità del luogo».

Continua Bezzi: «Nell’epoca della velocità, dove tutto si usa e si consuma il più rapidamente possibile,  può far bene ritrovare il piacere di indugiare, fermarsi ad osservare un paesaggio, provare emozioni di fronte allo spettacolo della Natura in tutta la sua bellezza e complessità. Quando si parla di mobilità dolce il cavallo ne diventa sicuramente il miglior interprete. L’obiettivo prossimo sarà quello di rivalutare questa “Guida turistica a cavallo” creando un elenco aggiornato a chi risulta operativo, con tutti i recapiti in modo da avere una rete che copre tutto il territorio Trentino».