Roma, 23 ott. (LaPresse) – L`asino prezioso alleato sociale importante per la valenza psico-relazionale e affettiva, un partner, non uno strumento. Al via il nuovo progetto dell’Università degli Studi di Palermo e dall’Istituto di Ortofonologia per la terapia per 60 bambini autistici. L’approccio adottato è di tipo psicodinamico: “Un approccio complesso in cui si sposta l’accento sulle relazioni tra tutti i soggetti coinvolti, sulla trasformazione di queste relazioni e sul livello profondo di coinvolgimento, che non avviene solo sul piano comportamentale – spiega Elena Mignosi -. È una trasformazione anche a livello psicologico, psicoemotivo e relazionale. C’è un’attenzione ai processi di tutte le persone coinvolte, compresi gli asini”. L’asino diventa un partner, non uno strumento. “In questo caso ci rifacciamo alla prospettiva Zooantropologica- afferma la docente di Teorie, strategie e sistemi dell’educazione presso l’Università degli Studi di Palermo-, dove l’asino è visto come un partner attivo nella relazione. Quello che noi osserviamo è anche la reazione dell’animale e, in termini psicodinamici, il legame di attaccamento dell’asino, la qualità dello scambio tra l’asino, l’operatore e il soggetto con cui si lavora. È un approccio più complesso, ma il tipo di intervento è su un piano profondo”. La terapia con il cavallo “è molto importante, ha una lunghissima tradizione ma è più centrata sugli aspetti riabilitativi, mentre quello che l’asino permette di fare è un lavoro sugli aspetti psicologici-relazionali e affettivi, perché l’asino è un animale sociale che ama il contatto fisico – ricorda la studiosa-, ha una sensibilità e una curiosità verso gli altri esseri viventi e non solo verso il mondo che lo circonda. L’asino si sintonizza sulla persona che ha davanti e ricerca il contatto proprio come fanno i cani. Si tratta di un contatto corporeo e ciò aiuta moltissimo la relazione. L’asino è un animale grande, accogliente, permette alle persone di abbandonarsi nella relazione su di lui, a livello fisico. È un animale paziente e calmo, non è nevrile come il cavallo. Nelle situazioni di paura piuttosto che scalciare, scappare o mordere si congela. Di fronte ad una aggressione non reagisce aggredendo- conclude- si blocca e permette alla persona che lo aggredisce di cessare la sua azione, poiché di fronte a sé non ha una reazione”.
Il ponte Anichkov a San Pietroburgo è decorato da quattro gruppi scultorei in bronzo raffiguranti “La doma del Cavallo da parte dell’Uomo. L’artista che li eseguì era il barone di origine tedesca Pyotr Karlovich Clodt von Jürgensburg (1805-1867): nato in una famiglia di antiche trradizioni militari, studiò alla Scuola Militare Cosacca siberiana e poi alla Scuola di Artiglieria […]























