Lancio del giavellotto? Sì, ma a cavallo

Una antica tradizione turca, un allenamento per valorosi guerrieri e i loro cavalli: è il jareed, il lancio del giavellotto che si fa dalla sella

Il lancio del giavellotto a cavallo, jareed: - Photo EPA/ERDEM SAHIN
Ankara, 6 marzo  2021 – Se i Campionati europei indoor di Torun 2021, in Polonia, vi hanno fatto venire voglia di atletica leggera sappiate che c’è una possibilità anche per noi equitanti.

Sì, più precisamente il lancio del giavellotto è una specialità che in Turchia viene praticata tradizionalmente a cavallo e a Erzurum è diventata una attrattiva turistica piuttosto celebre.

E’ un antico gioco guerresco che serviva ad allenare la cavalleria anatolica, nota sin dall’antichità per la qualità dei suoi cavalli e l’abilità dei cavalieri.

Il nome turco della disciplina è jareed.

Non fatevi prendere dall’entusiasmo, però, perché c’è un piccolo particolare che ci occorre segnalarvi.

Chi lancia il giavellotto (munito di punta di gomma) prende di mira uno dei cavalieri avversari.

Un incontro di jareed funziona così: due squadre composte da 6, 8 o 12 cavalieri si affrontano in un campo che può essere lungo dai 70 ai 120 metri.

I cavalieri tengono nella mano destra il primo giavellotto, gli altri sono nella mano sinistra; le due squadre sono allineate e ferme ai lati opposti del campo.

Si comincia quando un cavaliere galoppa verso la squadra avversaria, chiama per nome uno degli avversari e lo sfida.

Questi esce al galoppo dalla propria formazione e i due cominciano a lanciarsi il jareed, o giavellotto.

Ogni colpo che arriva a segno sul cavaliere avversario vale un punto a favore per la squadra, ogni volta che viene colpito un cavallo viene tolto un punto.

Ma forse è meglio se pensiamo a un gemellaggio con il salto in alto, che dite?…

Questo lancio è andato a vuoto – EPA/ERDEM SAHIN