LifestockProtect, attenti al lupo: un progetto di convivenza

Nato da una collaborazione tra Baviera, Austria e Alto Adige il progetto LifestockProtect sarà utile per capire come convivere con i predatori

Un pastore e i suoi cani, photo European Wilderness Society
Bolzano, 16 ottobre 2020 – Un progetto rivolto agli allevatori per imparare a convivere con i predatori.

E’ quello di LifestockProtect, voluto dalla Ue e che riunisce sotto l’egida austriaca 17 partner nell’area compresa tra Baviera, Austria e Alto Adige con il supporto della European Wilderness Society.

Soltanto nella porzione italiana della provincia di Bolzano ogni anno vanno in alpeggio al pascolo più di 84.000 animali, cavalli compresi: la necessità di coniugare le esigenze di protezione degli animali allevati con la salvaguardia della fauna selvatica anche di predatori, come i lupi, è più che sentita.

Gli attacchi dei lupi infatti sono all’ordine del giorno nei periodi più delicati per la vita degli animali al pascolo, e non soltanto nella zona alpina.

Si registrano sempre numerosi casi di cronaca lungo tutta la dorsale appenninica, sino alla Puglia.

LifestockProtect coprirà di versi aspetti della protezione delle mandrie, declinata per ogni tipo di bestiame allevato: quindi non solo cavalli ma anche asini, vacche, capre, pecore e animali da cortile.

Attualmente le linee guida non permettono di abbattere i predatori  protetti come il lupo, se non in casi di particolare problematicità debitamente documentata.

E’ quindi indispensabile a chi lavora con gli animali al pascolo poterli proteggere non solo dalle malattie ma anche dagli attacchi predatori, che possono arrivare a decimare i loro animali.

Prevista la partenza dei primi corsi di formazione per la prossima primavera.

In Alto Adige partecipano anche il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, l’Associazione per l’agricoltura biodinamica e la cooperativa sociale «Eliante» con sede a Milano.

Ente coordinatore del gruppo è Eurac Research.

Di seguito le misure previste:
  • Formazione sulla protezione della mandria per proprietari di pecore, capre, mucche, cavalli e pollame
  • Formazione di consulenti per la protezione della mandria
  • Istituzione e miglioramento dei centri di competenza per la protezione della mandria
  • Miglioramento delle strutture di supporto pubbliche e professionali per la protezione della mandria
  • Aumento dell’accettazione locale delle misure di protezione della mandria
  • Trasferimento di conoscenze in materia di protezione della mandria tra agricoltori, esperti, giovani e pubblico
  • Formazione di manager del turismo nella gestione della protezione della mandria
  • Linee guida per l’allevamento e la certificazione dei cani da guardia

Ma nulla toglie anche ad allevatori di altre regioni di seguire i lavori che saranno seguiti qui, sul sito ufficiale del progetto.