Rider di nome e di fatto…

Da Sana’a, capitale dello Yemen, l’incredibile storia dei rider che lasciano cicli e motocicli e consegnano pasti a cavallo. All’origine del delivery a quattro gambe un’imponente crisi energetica

Il mestiere di rider nello Yemen nel 2022

Bologna, 7 febbraio 2022 – Giocando sui doppi sensi, un rider è pur sempre un rider. Sia che cavalchi una moto, uno scooter, una bici e, perché no, un cavallo.

Questo è ciò che deve aver pensato il responsabile di un servizio di consegne a domicilio nello Yemen. Ma in realtà, dietro a l’idea apparentemente bizzarra, si cela un problema gigantesco di carenza di risorse energetiche che sta spingendo il paese, già dilaniato dalla guerra, a uno livello esistenziale pre-industriale.

Sono già un paio di settimane che i rider di una ditta di consegne a domicilio percorrono le vie di Sana’a a cavallo. Con le loro uniformi rosse e attrezzati con le borse termiche per il delivery.

La cosa che fa riflettere è che, per consegnare pasti ordinati via app, si usino i cavalli. Uno strano mondo diviso tra la massima tecnologia e i cavalli impiegati ancora oggi come mezzo di trasporto.

Al momento, per quanto riguarda gli abitanti di Sana’a prevale il criterio del ‘bicchiere mezzo pieno’ e l’espediente della ditta di delivery viene guardata con simpatia e ironia. Come se fosse solo una trovata pubblicitaria.

Ma A. H. T., queste le inziali del nome del proprietario della compagnia, in una intervista rilasciata alla stampa locale fuga però ogni dubbio: si è trattato di pura necessità, con un pizzico di follia inventiva. Anche conosciuta con il termine di resilienza imprenditoriale.

«La maggior parte dei rider motorizzati hanno deciso di smettere di lavorare a causa del prezzo proibitivo del carburante che non consentiva loro alcun margine di guadagno. Ci siamo ritrovati senza la possibilità di consegnare ciò che tuttavia continuava a essere ordinato. È stato molto frustrante… Poi mi è venuta l’idea di noleggiare una dozzina di cavalli e provare anche questa via. I clienti l’hanno apprezzata moltissimo. In primis perché abbiamo garantito il servizio e poi perché il cavallo esercita sempre un fascino incredibile».

Ci auguriamo che il signor A. H. T. possa dare da lavorare a molti cavalli. Rispettandoli e trasformandoli da mezzo di trasporto in motivo di massimo orgoglio per la propria azienda. E che i clienti tengano gli occhi ben aperti sulle condizioni dei cavalli e dei cavalieri che consegnano loro i pasti.