Sicilia, non c’è pace per i cavalli di San Fratello: ancora episodi criminali per scacciare la legalità

Ancora sabotaggi da parte della criminalità organizzata al progetto della Azienda Speciale Silvo Pastorale del comune di Troina, in Sicilia: domenica 10 novembre 2019 ci sarà una «manifestazione popolare di agricoltori, lavoratori e cittadini» a sostegno della legalità

Cavalli di San Fratello, foto d'archivio

Enna, 6 novembre 2019 – Non c’è pace a San Fratello, nemmeno per i cavalli, nei terreni sottratti alla criminalità organizzata.

La mafia dei pascoli sta infatti danneggiando sistematicamente il progetto “Legalità di razza” promosso dall’Azienda Speciale Silvo Pastorale e dal Comune di Troina: condutture idriche danneggiate per impedire ai 19 cavalli Sanfratellani lì allevati di abbeverarsi, cancelli dei terreni dove pascolavano 104 asini di Chiaramente Gulfi, tipici dei monti Nebrodi, aperti con conseguente fuga degli animali, solo parzialmente recuperati.

E introduzione sugli stessi terreni di altro bestiame, sia bovino che equino, nello stile classico del sistema vacca sacra: una colonizzazione forzosa dei terreni altrui praticata da ‘ndrangheta e altre organizzazioni criminali che, approfittando della paura degli agricoltori e allevatori locali a ribellarsi alla malavita, si appropriano di fatto di terreni non loro,

O si riappropriano, come in questo caso: di qui la necessità morale di sostenere l’iniziativa che il sindaco del comune dell’Ennese, Fabio Venezia, il direttore dell’Azienda Angelo Impellizzeri, l’associazione antiracket Asaec e quella per la produzione biologica Aiab hanno promosso per domenica prossima, 10 novembre 2019: una «manifestazione popolare di agricoltori, lavoratori e cittadini» che si terrà alle 11 in piazza Borsellino Falcone di Troina.

Gli organizzatori sottolineano il lavoro svolto «…per la valorizzazione etica, solidale ed agroecologica dell’azienda dopo averla sottratta, col pericolo delle proprie vite, alla mafia che se ne era impossessata da decenni».

«Un tempo delicato per la lotta alla mafia – sottolineano i presidenti di Asaec, Nicola Grassi, e Aiab, Alfio Furnari – ed è necessaria la presenza di tutti i siciliani laboriosi onesti e coraggiosi che si uniscono con le parole d’ordine: creare legalità prosperità e benessere liberando le terre di Sicilia dalla mafia e dall’abbandono».

E non solo quella dei siciliani, aggiungiamo noi.

Fonte: Ansa