Erano partiti da Pisa, protetti dai rami dei grandi pini di San Rossore il 23 aprile scorso e sono arrivati a Ostia venerdì 9 maggio 2025 percorrendo la Via Francigena, la Via Romea Germanica e la Romea Strata.
Sono i cavalieri e le amazzoni di Natura a Cavallo che hanno percorso insieme i 500 km dell‘Equiraduno del Giubileo, supportati dal fantastico staff logistico dell’associazione.

Una idea nata due anni fa con la firma del protocollo d’intesa tra la rete d’impresa Final Furlong e l’associazione Natura a Cavallo che ha dato il via al progetto Horse Green Experience: una serie di eventi e conferenze che, strada facendo, hanno messo l’accento sulle potenzialità del turismo con il cavallo come aggregatore e valorizzatore dei territori coinvolti.

Un progetto reso vivo in tempo reale, ‘qui ed ora’ proprio dai binomi di Natura a Cavallo, che come partner tecnico ha potuto dedicarsi alla parte pratica dell’impresa: e vivere così un’esperienza unica, che i protagonisti si porteranno per sempre nel cuore.
Questo viaggio è stato un pellegrinaggio nato con lo scopo di arrivare a Roma, in piazza San Pietro per onorare il Giubileo della Speranza di questo Anno Santo: la morte di Papa Francesco, avvenuta poche ore prima della partenza da Pisa, ha sicuramente gettato un’ombra di tristezza anche sui partecipanti.

Ma il caso ha voluto che uno dei loro cavalli rimanesse scosso, senza cavaliere sin dalla prima giornata: e quel cavallo è stato portato sottomano sino alla fine, proprio per significare il pensiero costante lungo il cammino a colui che avrebbero dovuto incontrare a Roma.
Poi, poche ore prima dell’arrivo alla tappa finale di Ostia, ‘Habemus Papam’: e Leone XIV ha salutato il mondo, ‘Che la Pace sia con tutti voi’.
Impossibile rispettare l’agenda ed entrare a Roma a cavallo domenica 11 maggio, che sarà la prima del pontefice nato a Chicago e vissuto per molti anni in Perù, dove è stato vescovo di Chiclayo.
Ma nei prossimi mesi una delegazione dei cavalieri NaC ha la speranza di tornare a Roma per consegnare a Papa Leone XIV i doni raccolti lungo il cammino e destinati al Pontefice insieme al medaglione in bronzo creato appositamente per l’evento dallo scultore comacino Bruno Gandola.

E proprio questo è stato l’aspetto più significativo di tutto il viaggio: l’incontro con altre persone, lo scambio di saluti, parole ed emozioni che è così semplice e naturale quando ti muovi al passo dei cavalli, che dà il tempo agli occhi della gente di incontrarsi e sorridere.

Bilancio dell’esperienza estremamente positivo per Mauro Ferrari, presidente di Natura a Cavallo: «E’ stato un viaggio bellissimo, nessuno di noi lo dimenticherà mai. Vorremmo continuare ancora, se non fosse che ci aspetta il lavoro a casa. Abbiamo vissuto insieme momenti speciali che ci hanno uniti ancora di più tra noi, e ai nostri cavalli. Cavalli per cui tutti ci hanno fatto i complimenti, strada facendo: sono sempre impeccabili nei momenti ufficiali, calmi e disciplinati e affrontano le difficoltà senza mai scomporsi. Ma la soddisfazione più grande per noi è stata vederli arrivare così in forma all’ultimo giorno, in avanti ed energici».

Per altri viaggi, per altri incontri: oggi comincia il 23° Raduno Nazionale di Natura a Cavallo di Ostia, con 250 binomi previsti in arrivo da tutta Italia.
Perché fermarsi è la parte più difficile di ogni viaggio: ma come aveva detto un giorno una suorina incontrando questi cavalieri, «Voi avete una grande fortuna nel vostro cammino: mentre noi siamo costretti a guardare dove mettiamo i piedi, voi avete chi lo fa per voi. E così potete ammirare tutte le bellezze del Creato».
