Da Città della Pieve a Travagliatocavalli: per entrare nei paesaggi del Perugino

Musica, danza, cavalli, equitazione: da Città della Pieve a Travagliatocavalli e ritorno, per entrare nei paesaggi del Perugino

Un particolare dell'Adorazione dei Magi del Perugino, nell'Oratorio de' Bianchi a Città della Pieve - Digitalizzazioni Archimede Arte
Brescia, 30 aprile 2023 – Una serie di fortunate coincidenze.

Che hanno portato Giuliana Alzati Kossuth e il Perugino a Travagliatocavalli, la storica manifestazione equestre che da più di 40 anni richiama in provincia di Brescia tanti appassionati.

Giuliana Alzati da ragazza montava in concorso e anche oggi si concede qualche bella passeggiata con la sua cavalla Bardigiana, Frida.

Ma qui a Travagliato è venuta per far conoscere una serie di eventi che ha organizzato allo Spazio Kossuth di Città della Pieve, in provincia di Perugia.

Premessa indispensabile: lo Spazio Kossuth è stato fortissimamente voluto da Giuliana per ricordare il marito, l’artista Wolfgang Alexander Kossuth, mancato alcuni anni fa.

Kossuth era un musicista che a un certo punto della sua vita ha sentito la necessità di esprimersi in modo diverso: grazie alla sua capacità di studio (e a un notevole talento, bisogna dirlo) ha poi proseguito come scultore, disegnatore e pittore.

Giuliana ogni anno organizza allo Spazio una mostra che richiama le grandi passioni del marito e in cui le opere di artisti amici inseguono le sue, rincorrendosi per temi che spesso richiamano la musica e la danza, i primi amori di Kossuth artista.

La mostra del 2023 è titolata ‘Paesaggi contemporanei: nei luoghi del Perugino‘: il 2023 è l’anno dedicato a ‘Il Meglio Maestro d’Italia’, come veniva riconosciuto Pietro Vannucci, detto il Perugino, dai suoi contemporanei.

Ricorrono infatti i 500 anni dalla sua morte, e tutta l’Umbria sta facendo del suo meglio per valorizzare le preziose opere che questo fecondissimo artista, nato a Città della Pieve più o meno  nel 1448, ha lasciato anche nella sua regione natìa.

E dal 1° luglio 2023  sarà proprio Città della Pieve l’epicentro delle celebrazioni: in primis con la mostra diffusa “…al battesimo fu chiamato Pietro“.

Ma poi anche con altri eventi, di cui una serie è stata organizzata proprio dallo Spazio Kossuth: “Nei tempi e nei luoghi del Perugino“.

Il primo sarà un concerto di musica antica al Teatro degli Avvaloranti, ma ci saranno anche una visita guidata tra i paesaggi del Perugino e i paesaggi degli artisti contemporanei esposti allo Spazio Kossuth condotta da Matteo Pacini, il racconto di come è stato percepito il cambiamento della Pieve nei secoli narrato da un pievese Doc, Andrea Bittarello e quello dell’evoluzione della coltivazione della vigna in Umbria, in rapporto con il paesaggio e l’evoluzione delle tecniche enologiche a cura dell’enologo Fabrizio Fimiani.

Quindi una conferenza sulla digitalizzazione applicata ai beni culturali organizzata da Archimede Arte di Perugia e a chiudere il ciclo l’intervento del Cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito di Città della Pieve e già Presidente della Cei, centrato sull’Enciclica di Papa Francesco ‘Laudato sii’.

Ma vi dicevamo di cavalli, cavalieri ed equidi tutti: è qui che entriamo in ballo noi, appassionati di cavalli rappresentati tutti dall’Associazione culturale Pievecavalli.

Perché del tutto evidentemente nei tempi, nei luoghi, nei paesaggi del Perugino c’erano anche cavalieri, e cavalli, e asini e anche muli.

Quindi cosa c’era di più naturale che dedicare due di questi eventi al mondo dell’equitazione e degli equidi, visto che anche la sede della biblioteca equestre di Pievecavalli è ospitata nelle Rimesse del Palazzo Vescovile?

Detto e fatto,  già fissato l’incontro con Giovanni Battista Tomassini il 16 settembre 2023.

Tomassini è caporedattore cultura di Rai3, giornalista e scrittore oltre che cavaliere raffinato. Nella sede delle Rimesse del Palazzo Vescovile ci parlerà dell’equitazione rinascimentale, dei grandi cavalieri di quel tempo e dei cavalli che erano il loro orgoglio.

Il mese successivo, in data ancora da definire, sarà Massimo Montanari a parlarci degli asini.

Compagni di lavoro e di vita dei più umili, indispensabili all’economia locale e chi meglio di lui, pioniere del mondo asinabile moderno, potrà farci entrare nel loro meraviglioso mondo?

Questo il lungo prologo: ma era necessario per farvi capire quella famosa serie di fortunate coincidenze di cui accennavamo all’inizio.

Quale luogo migliore di Travagliatocavalli per far conoscere oltre i confini regionali l’appuntamento a Città della Pieve con “Nei tempi e nei luoghi del Perugino”?

Lì ha sede la Società Italiana di Equitazione Classica, equitazione che discende direttamente da quella rinascimentale; lì c’è amore per la musica e per l’arte, e l’istruttrice e performer Francesca Di Giovanni è portatrice sana di entrambe queste passioni, assieme a quella per i cavalli.

Prova ne sia ‘Bamboline’, il numero di Francesca nel galà serale che unisce piccole ballerine in tutù alle sue evoluzioni accademiche in sella. E chi l’ha detto che vicino al Lago dei Cigni non ci fosse un Lusitano grigio, bello come la luna?

Francesca Di Giovanni e le sue ‘Bamboline’, foto di Gemma Morandi

Travagliatocavalli è anche l’appuntamento più importante prima di Fieracavalli Verona per gli appassionati del settore.

Perché al centro della sua festa non c’è ‘solo’ un appuntamento agonistico, ma un intreccio di passioni e appassionati; che è poi quello che porta avanti la vita condivisa con tanti, tantissimi cavalli uno differente dall’altro.

Per questo siamo andate lì, Giuliana Alzati Kossuth e chi scrive per voi queste righe: perché a Travagliatocavalli sapevamo di trovare passione e arte, cavalli e musica, equitazione e voglia di cultura.

Grazie alle coincidenze gli amici dei Bardigiani ci hanno prestato i loro costumi che arieggiano al Rinascimento.

Un modo in più per richiamare il tema e renderlo visibile sulla sabbia del campo F, dove Riccardo Di Giovanni e Antonino  Latteri ci hanno dato spazio per raccontare cosa faremo questo autunno a Città della Pieve.

Giuliana Kossuth, Patrizia e Riccardo Di Giovanni, la vice-presidente di Pievecavalli e Antonino Latteri

Ma anche l’occasione per una breve ma intensa full-immersion nella Magia di Travagliato. Intesa anche come spettacolo, quello che ha fatto il sold-out ogni sera e che ha avuto come regista Umberto Scotti.

Perché lo spettacolo equestre, per essere tale, vede il concorso di tante arti: la musica e la danza e l’equitazione insieme, unite proprio come lo erano nell’educazione dei cavalieri colti  del Rinascimento.

Per cui smessi i panni delle dame (o monne, come si dice in Umbria!) ci siamo sedute in pace ad ammirare ogni esibizione.

L’apertura era quella di Amalia Gnecchi Ruscone che danzava all’amazzone sulle note del violino di Dafne Apollonio: un’altra significante coincidenza, a ricordare il violinista Kossuth.

Foto dall’archivio Travagliatocavalli

Una scarica di adrenalina con Diego Giona e le sue galoppate in posta ungherese con tre pariglie, e i volteggi di tutta la troupe di famiglia. E che bello vedersi già aggiungere agli altri anche il piccolo di casa, determinatissimo e coraggioso.

Diego Giona: nascere artista in una famiglia di artisti! foto Gemma Morandi

Suggestivo e incantatore il numero di Maria Giulia Stroppa, ‘Passione e Garrocha’: Sheik Royal è un cavallo dal profilo cesellato, così leggero e in sincronia con la sua amazzone da strapparti gli applausi dalle mani. Esattamente come succedeva nel pomeriggio, quando nello show iberico lo stesso binomio si pavoneggiava con la sua deliziosa chica a la grupa.

Ma  quel  variare la cadenza del galoppo in perfetta sincronia con la musica che li accompagnava ce l’abbiamo ancora negli occhi, e ce lo teniamo lì ancora un po’.

Poi sono arrivati loro: i ragazzi della Scuola di equitazione L’Isola con ‘Respiro’, allievi di Rudj Bellini e Carlotta Agnoletto.

Arrivano stilizzati e grafici nelle loro tute nere appena brillanti sotto le luci, potrebbero essere i protagonisti di un balletto a un saggio di danza. Fino a che non irrompono al galoppo cavalli e pony così, all’improvviso, che ti chiedi come si farà a mettere ordine in tutto quel caos.

Ma come per magia ogni cavallo, ogni pony trovano il loro compagno: in modo naturale, semplice, facile e meraviglioso.

E i ragazzi e le ragazze salgono loro in groppa liberi, solo un collare e un frustino ad accompagnare gesti e richieste: una emozione incredibile il numero più bello e significante a nostro parere, modesto ma sincero.

Perché ognuno di noi trova il suo cavallo, e per ogni cavallo dovrebbe esserci una persona che lo ama e lo incoraggia ad essere bello come è bello un cavallo quando ha la libertà di muoversi ed esprimersi nel modo più naturale.

Respiro: meravigliosi. Foto Gemma Morandi

Perché lavorare con i cavalli è un’arte, da sempre, che ritiene mille sensibilità.

Venite da noi a Città della Pieve, quest’autunno. Ne parleremo insieme, entrando sin dentro ai paesaggi del Perugino anche grazie a spettacolari digitalizzazioni artistiche che ne permetteranno la lettura, dettagliata come non mai.

Vi terremo aggiornati (anche) da qui!

L’Adorazione pievese: spettatore ma anche protagonista in prima fila l’asino, curioso e partecipe esattamente come dal vero.