Ehv-1: le regole Fei Return to Competition

La Fei vara Return to Competition per tornare in gara in sicurezza. Si ricomincia il 12 aprile. La conferenza stampa con Sabrina Ibáñez e Göran Åkerström

Return to Competition ©FEI/LukaszKowalski
Return to Competition ©FEI/LukaszKowalski

Bologna, 31 marzo 2021 – Ieri pomeriggio, la Fei ha reso note le misure chiamate ‘Return to Competition’. Ovvero le regole per le manifestazioni sportive che si svolgono sotto la sua egida, volte a consentire una ripresa dei concorsi sicura.

Secondo quanto previsto, le manifestazioni internazionali riprenderanno il prossimo 12 aprile, dopo sei settimane di stop per contenere la diffusione dell’Ehv-1.

Le misure studiate in Fei vertono su sei cardini

  • preparazione pre-evento a cura degli organizzatori
  • preparazione pre-evento degli atleti
  • visita all’arrivo
  • permanenza agli eventi
  • partenza dagli eventi
  • giurisdizione

Le misure ‘Return to Competition’ sono il frutto di un energico tavolo di lavoro composto dai rappresentanti di tutte le categorie coinvolte nel sistema-competizioni e dai veterinari Fei.

La data in cui si ipotizza che le misure potranno cessare è fissata al 30 maggio 2021. A patto che non emergano evidenze scientifiche che portino a indicazioni diverse. Mentre la data per la formalizzazione ‘legale’ delle misure temporanee ‘Return to Competition’ è il 5 aprile.

Il Fei Veterinary Epidemiology Working Group  ha sottolineato che al momento non c’è evidenza che indichi che la ripresa delle gare come pianificato il 12 aprile costituisca un pericolo. Soprattutto in presenza delle misure preventive implementate.

Il gruppo continuerà in ogni caso a monitorare l’evoluzione dell’epidemia in Europa su base giornaliera.

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La conferenza stampa

Sempre ieri, in tardo pomeriggio, si è tenuta una conferenza stampa internazionale digitale organizzata dalla Fei. Sabrina Ibáñez, segretario generale Fei e Göran Åkerström, Fei Veterinary Director,  hanno risposto alle domande dei rappresentai della stampa di settore di tutta Europa.

L’aggiornamento di Sabrina Ibáñez sui cavalli deceduti è il dato con cui si è aperto l’incontro. I cavalli che non ce l’hanno fatta sono 18 al momento. E partendo da questo tragico bilancio, il segretario generale Fei ha voluto ringraziare l’intera comunità equestre internazionale che si è immediatamente mobilitata e ha profuso ogni sforzo per contenere la diffusione del virus.

In merito a chi dovrà assumere l’onere economico imposto dall’applicazione delle nuove misure ‘Return to Competition’, Sabrina Ibáñez  ha spiegato che il problema era di fatto stato trattato dal tavolo di lavoro composto dagli stakeholder del mondo equestre. E che tuttavia, in virtù dell’applicazione temporanea delle misure stesse, non è stato ritenuto un reale problema.

Di fatto non dovrebbe gravare sui concorrenti in quanto non cambieranno le tasse di iscrizione. Non è stata data notizia di misure economiche specifiche erogate dalla Fei. Quindi, per esclusione, si evince che saranno i comitati organizzatori a essere toccati dai provvedimenti. Che tuttavia rimangono legati a una applicazione temporanea breve.

Sabrina Ibáñez ha ribadito il ‘suggerimento’ alle federazioni nazionali a seguire anche nella propria attività agonistica interna le misure studiate dagli esperti Fei, auspicando in un rapido ritorno alla normalità.

 

La parola al veterinario

L’intervento di Göran Åkerström, Fei Veterinary Director, è stato particolarmente chiarificatore e scientificamente molto fruibile. Di fatto Åkerström ha esplicitato un concetto molto importante: Ehv-1 è un virus endemico e sarà molto difficile debellarlo completamente.

La buona notizia, vista attraverso lo sguardo dello scienziato, è che il ceppo virale di Valencia è noto. Non si tratta cioè di qualcosa che non si conosce. Anche la tracciabilità pare abbia funzionato perfettamente.

E proprio su questo aspetto, Åkerström ha sottolineato quanto la collaborazione dell’intera comunità equestre sia fondamentale.

Interessantissimo poi il risvolto che riguarda il capitolo vaccini. Trattandosi di un virus noto infatti, la domanda delle domande è stata perché non fosse già in essere una obbligatorietà vaccinale.

E la risposta del veterinario è stata di quelle su cui riflettere.

Åkerström ha spiegato che già tre anni fa, la commissione veterinaria Fei aveva preso in esame la possibilità di rendere obbligatorio il vaccino contro la rinopolmonite virale. Ma aveva dovuto confrontarsi con una realtà produttiva non adeguata.

In pratica, in virtù delle licenze europee che regolano la produzione di vaccini e farmaci, solo due aziende avevano le carte in regola per attivare una produzione. Ma non le strutture per quantitativi massivi e neppure gli interessi per ampliare gli impianti.

Stanti così le cose, e nonostante la commissione veterinaria Fei stia studiando alternative percorribili,  Åkerström ha posto il rassicurante accento sul fatto che la combinazione e l’osservanza delle misure pensate per Return to Competition sono molto efficaci. E per il momento sono la carta migliore che abbiamo a disposizione.

In merito alle preoccupazioni espresse da più parti sul fronte Olimpiadi, Åkerström è stato ancora una volta molto rassicurante. Tra quarantena, misure di biosicurezza e controlli vari, le scuderie olimpiche di Tokio saranno, probabilmente, le più sicure del mondo.

E proprio le misure di biosicurezza saranno, da qui in avanti, la prima garanzia per competere in tranquillità.