In un video diramato dalla Polizia si vede per qualche interminabile secondo un grigio… Attimi durante i quali chiunque ami i cavalli può solo provare dolore. Fisico. Come quando ti rompi una gamba o ti fai molto male. Le immagini si colgono da lontano, sono poco chiare ma la drammaticità che raccontano arriva come un pugno alla stomaco.
Un cavallo è sdraiato in una aiula spartitraffico. Una ‘persona’ lo fa alzare tirandolo. Lui o lei si mettono in piedi ma è chiaro che l’animale non è in grado di camminare. A fatica viene caricato senza troppe attenzioni su un trasporto che è sopraggiunto di corsa. Bisogna andare via in fretta. Prima che arrivi qualcuno. Prima che in troppi vedano. E così, con un’accelerata, il cavallo sparisce. Letteralmente. Per sempre.
Il tutto è avvenuto il 25 maggio a Catania, nei pressi del Tondo Gioeni, dove molto probabilmente, come registrato dalla videosorveglianza sul territorio, il cavallo era impegnato in un allenamento propedeutico a una corsa clandestina. Erano da poco passate le 7 del mattino e la polizia locale era stata chiamata da alcuni residenti a intervenire in seguito al violento impatto di un cavallo contro un cartello stradale. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto però, hanno solamente potuto constatare la presenza di una copiosa macchia di sangue sull’asfalto. Da lì erano però partite le indagini.
Dalle immagini videoregistrare, agli uomini della Polizia è sembrato di riconoscere un cavallo grigio che solo poche settimane prima era stato sottoposto a vincolo sanitario in quanto custodito in un luogo non idoneo. È scattato immediatamente un controllo e la Polizia ha così accertato che l’animale non era più dove avrebbe dovuto trovarsi. Né era stata data alcuna comunicazione (fatto obbligatorio) in merito al suo trasferimento.
Interrogato, il proprietario – che è stato denunciato – ha dichiarato che il cavallo era stato spostato ma non ha saputo dire né dove né quando. Le ricerche dell’animale si sono estese anche nella vicina provincia di Ragusa, ma anche lì nessuna evidenza del trasferimento del cavallo che oltre tutto era stato microchippato e quindi non poteva essere ‘confuso’ con altri.
L’ipotesi investigativa
Secondo gli inquirenti, la trama di questo tristissimo noir è fin troppo semplice. Il cavallo si è ferito gravemente in allenamento ed è stato quindi abbattuto e macellato. È stato fatto sparire. Con tanto di microchip e mentre si trovava sotto provvedimento della polizia veterinaria. Il che non è un gran bel risultato. Del resto è da tempo che si dice che lasciare i cavalli nelle mani di chi li detiene in modo non corretto e per scopi illegali non li mette al riparo da un futuro più che incerto. Nessuno lascerebbe la refurtiva in custodia a un ladro…
E nel frattempo rimangono quelle immagini di estremo dolore. Di un cavallo grigio che avrebbe potuto salvarsi. A terra in una piccola aiuola dove è finito solo perché la burocrazia e la prassi dice che doveva essere lasciato al suo destino. È difficile credere che chi corre lungo la sottile linea dell’illegalità diventi improvvisamente rispettoso di un provvedimento sanitario.
Spesso, quando ci sono sequestri, soprattutto in Sicilia, di cavalli detenuti in luoghi non idonei, i commenti che si leggono sui social sono del tipo “ma non mi sembra che il cavallo stesse male”, oppure “eppure mi pare bello rotondo”… È vero. Non stiamo parlando di cavalli che vengono affamati. Questi devono essere in perfetta condizione per correre. E del resto morire in perfetta condizione è tutta un’altra cosa no?
Non sappiano se il grigio coinvolto in questo caso sia lo stesso di cui avevamo avuto modo di scrivere tempo fa. Ma è un tema: i cavalli che ruotano intorno al vortice buio delle corse e della macellazione clandestina, o che anche solo si pensa possano correre il rischio di finirci dentro devono essere soggetti a una vera tutela una volta che vengono scoperti.
Per il video CLICCA QUI