Quando si dice che conservare e riciclare è una buona abitudine: anche le vecchie reti da pesca in crine di cavallo, che vanno sostituite normalmente ogni due anni.
Ora quelle già ‘andate in pensione’ proteggono le forze armate di Kiev dagli attacchi dei droni russi: con loro sono stati realizzati tunnel che, invece di catturare pesci, fanno impigliare i droni carichi di esplosivo.
Il Guardian scrive che sono già stati donati 280 km di reti in crine di cavallo, che come una tela di ragno proteggono il passaggio di militari e civili ucraini nelle zone più vicine al fronte:ç i droni russi hanno una portata utile di circa 25 km.
L’iniziativa è stata coordinata dall’organizzazione benefica Kernic Solidarités, che ha in Gérard Le Duff il proprio presidente.
“Quando abbiamo saputo che l’Ucraina aveva bisogno di reti, la comunità dei pescatori ha reagito rapidamente”, ha affermatoLe Duff. Aggiungendo che “le reti che stiamo inviando sono fatte di crine di cavallo e vengono utilizzate per la pesca d’altura per catturare le rane pescatrici. Che sono piuttosto potenti e colpiscono le reti con una forza simile a quella di un drone”.
Christian Abaziou, 70 anni, responsabile logistico dell’associazione: “All’inizio le reti venivano usate dai medici per proteggere gli accampamenti sanitari vicino alla linea del fronte. Ma ora vengono usati su strade, ponti, ingressi degli ospedali… è sorprendente che qualcosa di così semplice funzioni così bene”
Hanno aderito al progetto anche i pescatori svedesi e danesi.
“Le reti non sono una panacea. Ma sono un elemento di protezione contro i droni” ha detto Iryna Rybakova, portavoce della 93a Brigata Meccanizzata ucraina a Radio Free Europe.
Tutto grazie al benedetto crine di cavallo, e alle idee semplici ma geniali della gente di buon senso pratico.
Fonte: AGI.
























