Acate cambia idea e anche il primo premio

L’amministrazione di Acate sostituisce il cavallo, primo premio della lotteria, con l’equivalente in denaro. La dichiarazione del sindaco Di Natale

Bologna, 6 maggio 2022 – Il comitato organizzatore della Festa del patrono di Acate, dopo le numerose proteste e dopo che perfino il parroco si era dissociato dall’iniziativa, cambia idea e anche il primo premio.

Il biglietto vincente della lotteria cittadina non darà più un cavallo come primo premio, bensì l’equivalente del suo valore in denaro. Si conferma come secondo premio il monopattino elettrico.

E puntualmente è arrivata anche la dichiarazione del sindaco della cittadina nel ragusano. Che ha voluto così rispondere alle critiche, piovute copiose da più parti, sull’infelice scelta.

«Tutti san bene che il cavallo, per le forti e antiche passioni equestri di Acate, che si rinnovano nella festa del Santo protettore, non è un semplice oggetto con cui si premia, ma è il simbolo stesso della festa e della passione in essa vissuta. Per cui, da sempre e naturalmente è spontaneo associare la gioia della vincita a tale simbolo della stessa festa, che tutti ammirano e amano. Solo se si è in malafede si può misconoscere questa realtà e questa tradizione, che fa parte della cultura di Acate, nota e apprezzata ben oltre i suoi confini – scrive il sindaco Di Natale – Anche per questo, è assurdo e immorale rimestare nel torbido, associando la celebrazione del nobile animale, attuata individuandolo come premio più ambito, a un’ipotesi di maltrattamento e finanche al triste atto di cronaca del povero pony trucidato, che l’amministrazione e l’intera comunità acatese hanno subito condannato».

Dichiarazione che tuttavia non arriva al punto nodale della questione. Rimane infatti l’inosservanza della Sentenza del Consiglio di Stato n. 6317-’04, che vieta di utilizzare qualsiasi animale vivo come PREMIO-VINCITA-OMAGGIO. Un dettaglio che più che di malafede parla decisamente di un vuoto normativo regionale che si spera venga affrontato al più presto dai vertici di Palazzo d’Orléans.