Rumori: sono o non sono un problema?

La percezione uditiva è un fattore chiave nelle risposte comportamentali e fisiologiche dei cavalli. Ecco perché, anche in gara, è importante capire come reagiscono ai rumori

©MArgenziano

Bologna 11 maggio 2023 – Fragore, musica, decibel a go-go e rumori di ogni tipo. Il bello delle gare dal vivo è anche questo. Tuttavia, in molti si interrogano su come tutto ciò venga vissuto dal cavallo. Ci sono soggetti che a ogni picco della musica saltano per aria, altri che non muovono neppure un orecchio. Con alcuni è utile foderare le cuffiette con il cotone o usare i tappi per le orecchie. Altri invece si ‘gasano’ con il crescendo degli incitamenti del pubblico e danno il meglio se c’è il tifo dei fan.

Per capirci di più, fortunatamente anche in questo caso ci viene in soccorso uno studio scientifico. Realizzato, sotto la Creative Commons Licence, dall’Università di Cambridge, da veterinari di Newmarket e pubblicato su Animals.

Lo studio

Come ci spiegano i ricercatori, la percezione uditiva è un fattore chiave nelle risposte comportamentali e fisiologiche dei cavalli. Appartenendo alla classe dei predati, i cavalli si sono evoluti per identificare questi stimoli e rispondere in modo appropriato per massimizzare le possibilità di sopravvivenza.

Ben lontani da un modello di vita prettamente agreste, ai cavalli sono richieste performance sportive in luoghi rumorosi, senza che si facciano distrarre da suoni esterni. Per i soggetti più sensibili, per raggiungere questo obiettivo, sono stati sviluppati copriorecchie antirumore.

Tuttavia, la loro efficacia non è stata stabilita. E ciò riporta al tema originale: come vengano percepiti i suoni?

I ricercatori hanno scoperto che i copriorecchie antirumore sembrano ridurre la reattività dei cavalli da competizione, anche se le risposte variano a seconda dei suoni ascoltati. E così hanno analizzato le risposte dei cavalli ai diversi suoni comunemente presenti in un ambiente di gara, confrontando tali risposte in presenza e in assenza di copriorecchie.

Come tester, sono stati reclutati 18 cavalli con un’ampia esperienza di gara da tre scuderie diverse. I cavalli sono stati inclusi in base alla familiarità con l’uso dei copriorecchie. Sono stati loro presentati cinque suoni comunemi in ambienti di gara o di scuderia, con e senza copriorecchie. Sono state quindi registrate le risposte comportamentali e la frequenza cardiaca nelle diverse situazioni.

I suoni impiegati per lo studio, emessi da un altoparlante a 67 decibel per 20 secondi. sono stati:

  • il nitrito di un cavallo sconosciuto ripetuto quattro volte nell’arco di 20 secondi
  • l’applauso e l’incitamento della folla
  • il suono di zoccoli su una superficie dura in un’andatura a due battute
  • la canzone We are the Champions dei Queen, comunemente usata nelle cerimonie di premiazione
  • il suono dei biscottini per cavallo versati in una mangiatoia

 

 

La risposta ai suoni

È stata riscontrata una differenza nelle risposte fisiologiche e comportamentali ai diversi stimoli uditivi. Il che suggerirebbe la capacità dei cavalli di discriminare tra i suoni e modificare le risposte in base al singolo stimolo.

È stata inoltre riscontrata una differenza complessiva nelle risposte fisiologiche e comportamentali con e senza copriorecchie. Con una riduzione della reattività quando si indossavano i copriorecchie, sebbene le risposte variassero a seconda dei rumori presentati.

«Suggeriamo che queste informazioni possano essere utilizzate per prevedere le risposte dei cavalli sportivi, migliorando la gestione e l’ottimizzazione delle prestazioni e il benessere dei cavalli» hanno specificato gli studiosi.

Discutendo i risultati, i ricercatori hanno inoltre specificato che l’aumento della frequenza cardiaca rilevato per tutti i suoni e una differenza generale nelle risposte comportamentali mostravano sia la risposta fisiologica sia quella potenzialmente emotiva dei cavalli a una varietà di stimoli uditivi.

 

Indizi preziosi

Tra i rilevamemti condotti dagli scenziati è emerso che la reattività generale agli stimoli uditivi complessi suggerisce che il rumore potrebbe avere un impatto sulla concentrazione e sull’attenzione dei cavalli durante la competizione. Potrebbe potenzialmente distrali e portare a prestazioni non ottimali.

Tra i rumori proposti, quello degli zoccoli al trotto ha prodotto la risposta maggiore, sia nella frequenza cardiaca sia nei risultati comportamentali.

«Ciò può essere dovuto all’allarme in risposta alla percezione di una minaccia. I cavalli sono animali sociali e si sono evoluti per vivere in branco. Quindi potrebbero rispondere al trotto agendo in modo simile attraverso comportamenti come il movimento evasivo. Accompagnato da un’elevata risposta della frequenza cardiaca come parte di una risposta di fuga innata, che sebbene ridotta nei cavalli indomestici, può ancora persistere».

Gli autori delo studio hanno affermato che la diminuzione complessiva delle risposte comportamentali e della frequenza cardiaca con i copriorecchie indossati suggerisce che ‘sentire meno’ potrebbe ridurre lo stress o migliorare la concentrazione e l’attenzione del cavallo nei confronti del suo cavaliere.

«È interessante notare che, esaminando le risposte ai singoli rumori, i copriorecchie non hanno avuto alcun effetto sul suono del nitrito. Forse perché i cavalli hanno probabilmente un’alta sensibilità alla gamma di frequenze del nitrito, dato che le vocalizzazioni sono centrali nella comunicazione equina degli stati emotivi e fisiologici».

 

Per chi volesse leggere (in inglese) o scaricare (pdf) il testo completo dello studio, pubblicato con Creative Commons License, CLICCA QUI