Ryan Moore non solo aveva già vinto il torneo due volte e si era piazzato altre quattro volte, ma aveva investito molto sulla kermesse di Hong Kong per il suo ritorno in sella dopo una frattura da stress a una gamba che lo aveva tenuto fermo per circa tre mesi. Quando un mese fa annunciò, con qualche riserva, la sua partecipazione al Championship made in Cina, sembrava ragionevole pensare che Moore avrebbe potuto rinunciare considerando agonisticamente il 2025 già concluso.
“Sono stato fortunato ad aver fatto due ottime corse oggi e che tutto sia andato bene per me. Tutti vogliono correre qui, e perché non volerne far parte?”, ha dichiarato Moore alla fine del programma delle quattro corse del torneo, un preludio alle Longines Hong Kong International Races del 24 dicembre all’ippodromo di Sha Tin.
La prima gara dell’ International Jockeys’ Championship è stata una delusione, poiché il cavallo di Moore, che si è dimostrato poco “concentrato”, è arrivato ultimo. Il campione britannico si è rifatto ampiamente nella seconda prova in sella al favorito Corleone. Moore, dosando magistralmente il castrone di 5 anni, è riuscito a mantenere sempre il comando dal primo all’ultimo metro, nel finale ha comunque conservato un piccolo margine sul gruppo fattosi molto insidioso.
Altra delusione nella terza prova con una opaca prestazione del suo cavallo mai nel vivo della gara. Nell’ultima corsa al via si presentano quattro fantini a pari punti in classifica ma Ryan, in sella a un cavallo profeticamente chiamato Triumphant More. Sensazionale monta di Ryan che provenendo dalle retrovie si impone con un comodo margine sigillando il campionato. Moore, solitamente impenetrabile ha quasi abbozzato un sorriso.
La vittoria è arrivata a spese di molti dei migliori jockey al mondo. Tra gli avversari c’erano gli ex rivali di Hong Kong Zac Purton e Joao Moreira; James McDonald, recentemente nominato Longines World’s Best Jockey; il vincitore dello scorso anno, Mickael Barzalona; e i fedelissimi Christophe Lemaire, William Buick, Hollie Doyle, Rachel King, Umberto Rispoli, Hugh Bowman e Vincent Ho.
Qui il film della quarta e decisiva corsa del International Jockeys’ Championship
























