Anche i muli hanno le ali: la storia di Monsignor Giuseppe Cognata

Una storia vera, dove senza di loro non sarebbe stato possibile fare nulla di bene: per questo i muli hanno le ali, proprio come gli angeli

Monsignor Giuseppe Cognata e il suo mulo a Bova, foto d'archivio.
Trapani, 20 maggio 2022 – La notizia l’abbiamo trovata per caso, come capita tante volte affidandosi alle parole chiave ‘equine’ cui siamo tanto affezionati.

Parlava di un concerto che si è tenuto a Trapani lo scorso aprile dal titolo per noi affascinante: “Anche i muli hanno le ali”.

L’evento era dedicato a Monsignor Giuseppe Cognata, vescovo di origine siciliana nato ad Agrigento nel 1885 e morto a Pellaro nel 1972, per cui papa Francesco nel 2020 ha approvato l’apertura della  causa di beatificazione.

Ma cosa c’entrano i muli con un candidato beato, direte voi?

C’entrano eccome se il religioso in questione, salesiano e allievo di don Bosco,  era vescovo di una delle più piccole e povere diocesi italiane degli anni ’30: quella di Bova, a Reggio Calabria.

Una realtà poverissima, dove Monsignor Cognata si rese subito conto che c’era da risolvere prima di tutto l’emergenza sociale.

E per sincerarsi dello stato delle cose il vescovo visitò ogni paese, ogni frazione, ogni piccolo gruppo di case: e per farlo l’unico mezzo possibile da utilizzare era il mulo.

Sì, proprio lui, il mulo, quel fenomenale ibrido derivato dall’incrocio di una cavalla con un asino stallone che risulta essere più forte del padre, più resistente della madre.

Così prezioso sino a dopo la seconda guerra mondiale in quei territori, montani e non, dove le strade semplicemente non esistevano. Solo il mulo, grazie ai suoi piedi eccezionali e alla sua forza, poteva aiutare le persone che abitavano in quei posti.

A lavorare, a trasportare cose, a spostarsi da un posto all’altro in cerca di lavoro, pane, aiuto, soccorso.

Grazie al suo bel mulo Monsignor Cognata poté rendersi conto di persona di quanto c’era da fare, di cosa fossero le cose più urgenti di cui necessitavano i suoi fedeli.

Il vescovo per ovviare alla prima delle emergenze, cioè l’istruzione dei bambini che erano abbandonati a loro stessi mentre i genitori erano fuori casa a lavorare, diede vita alla congregazione delle suore Salesiane oblate del Sacro Cuore di Gesù.

Poi seguirono altri interventi, piano piano la situazione migliorò anche in quei luoghi dove vivere era così difficile.

Ma senza i muli non sarebbe stato possibile nemmeno cominciare a fare qualcosa per quella gente: ecco perché anche i muli hanno le ali, proprio come gli angeli.

Qui la storia di Monsignor Giuseppe Cognata: nel 1940 venne destituito dalla dignità episcopale a seguito di un processo. Inizialmente le accuse non vennero rivelate, solo recentemente si è scoperto che fu accusato falsamente di aver molestato tre suore.

Non siamo riusciti a trovare una registrazione del concerto che si è tenuto in occasione del Convegno Nazionale  Associazione Laici Oblati Salesiani.

Organizzato dalla Congregazione delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore  presso la Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Trapani, è stato eseguito dal coro “Spe Salvi”.

E visto che ci stiamo preparando a Piazza di Siena leggete qui, un nostro articolo sul Monumento al Mulo di Pietro Canonica a Villa Borghese…ecco, vedete? Monumento al Mulo, Canonica…sì sì, hanno davvero le ali!