Brexit: attenzione agli effetti collaterali

Dal 31 dicembre la Gran Bretagna come è noto lascia l’Unione e nonostante gli accordi sulla libera circolazione degli equidi, qualche problema c’è. Come per sempio quello di groom e cavalieri

Grooms at work ©Rolex

Bologna, 22 Dicembre 2020 – L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, nonostante preparata nel tempo con la dovuta attenzione, continua a ‘snocciolare’ tematiche che nessuno è ancora riuscito a circoscrivere in un’unica grande cornice.

Dopo le difficoltà normative sulla libera circolazione degli equidi, in larga parte già superate da accordi specifici, arriva ora un avvertimento dalla British Grooms Association (BGA), l’associazione che riunisce i groom che lavorano nel mondo dei concorsi.

La BGA allerta i propri soci a munirsi, in caso di trasferte all’estero, di specifiche polizze assicurative che, in caso di necessità, garantiscano i rimborsi per le eventuali spese sanitarie affrontate fuori dai confini del Regno.

Con la Brexit infatti, decade la EHIC, ovvero la European health insurance card, il sistema concordato tra i membri dell’Unione per garantire l’assistenza sanitaria gratis o a basso costo ai cittadini europei.

«Esiste un accordo affinché la EICH continui a sussistere – ha dichiarato un portavoce dell’Associazione – ma in ogni caso non è un sostituto per l’assicurazione di viaggio. Da qui la raccomandazione a munirsi di una copertura assicurativa specifica».

La polizza suggerita dalla BGA deve comprendere specificatamente la clausola che copra durante il lavoro all’estero, cosa che nella maggior parte dei casi invece è esclusa.

E siccome la Brexit viaggia a doppio senso, ovvero dalla Gran Bretagna all’Europa ma anche dall’Europa alla Gran Bretagna, questo problema potrebbe riguardare anche i tanti groom (e cavalieri!) dell’Unione che potranno dover viaggiare verso il Regno Unito una volta che ciò sarà nuovamente permesso.