Sermoni, metafore, cavalli, arcivescovi e sovrane

In Gran Bretagna c’è una regina davvero speciale, lo sappiamo bene: ma anche gli arcivescovi non scherzano, quando si tratta di cose equestri!

Tutti i fantini della regina, presenti e passati sfilano con la sua giubba il 4 giugno 2022, al Derby di Epsom: Frankie Dettori compreso, anche se un po' nascosto da un collega. Qui arcivescovi non ce n'erano, però - Photo EPA/ANDY RAIN
Londra, 6 giugno 2022 – Quando chi ci fa gli auguri ci vuole bene, trova naturale approfittare di una occasione felice per sottolineare le nostre caratteristiche.
E’ così naturale che succede anche alle regine e agli arcivescovi: come quello di York, Stephen Cottrell, durante il sermone per la messa di ringraziamento che si è tenuta nella cattedrale di St. Paul il 3 giugno scorso, in occasione del Giubileo di Platino di Elisabetta II del Regno Unito.
Cottrell è stato avvisato solo all’ultimo momento che sarebbe toccato a lui questo impegno, in sostituzione dell’arcivescovo di Canterbury che è stato colpito dal Covid-19.
E come ha pensato di risolvere il problema del sermone, in cui avrebbe dovuto trovare le parole giuste per una occasione decisamente storica?
Facile, andando a pescare nelle più conosciute passioni della augusta protagonista: i cavalli, ovviamente.
L’arcivescovo si è infatti lanciato in una metafora ippica, paragonando il lungo regno della regina a una corsa ad ostacoli come il Grand National  “…di Aintree, piuttosto che alla velocità del Derby di Epsom”.
Forse anche rincuorato dagli aperti sorrisi della famiglia reale, la principessa reale Anna e la figlia Zara Tindall in testa, Cottrell ha continuato sul tema equestre dicendo che nella vita della regina c’è stato “meno dressage di quanto la maggior parte delle persone immagini”.

Sino a spiegare chiaramente: “Sappiamo tutti che alla regina piacciono le corse di cavalli. E Vostra Maestà, probabilmente ci state guardando in televisione: ma temo di non avere grandi consigli da dare per il Derby di domani”.

Niente dritte dall’Alto per le puntate su vincitori e piazzati, insomma.

Neanche per una occasione speciale come questa, in cui il Derby si è corso in onore di Lester Piggot, il più grande fantino del secolo mancato pochi giorni fa.

La chiusura, sempre sullo stesso tema, è stata affettuosa e semplice: “Vostra Maestà, siamo dispiaciuti che non siate qui con noi stamattina. Ma siamo così felici che siate ancora in sella, e siamo felici che ci sia ancora altro in arrivo”.
Perché le passioni sono la cosa che ci caratterizza  più di ogni altra: noi, come gli arcivescovi e le regine da Grand National.
Qui la fonte della notizia, da Royal Central