Si Sostiene in Carcere: al Montorio 10 donne tecnico di scuderia

Dieci donne della sezione femminile del Penitenziario di Montorio sono pronte a montare “in sella” al proprio futuro grazie al progetto nazionale SI SOSTIENE in CARCERE

Un bauletto sincero, non riordinato per l'occasione...forse. Foto Maria Cristina Magri
Verona, 17 luglio 2023. Dieci donne della sezione femminile del Penitenziario di Montorio sono pronte a montare “in sella” al proprio futuro grazie al progetto nazionale SI SOSTIENE in CARCERE, realizzato dal Soroptimist International Club di Verona in collaborazione con Fieracavalli, Valpolicella Benaco Banca e da un ghost donor.

L’iniziativa, avviata nel 2022, ha visto il cavallo come veicolo di inclusione sociale.

Infatti, le 250 ore di formazione teorica e pratica erogate dalla FISE, Federazione Italiana Sport Equestri, hanno permesso alle detenute di acquisire competenze e ottenere il diploma di una delle figure più richieste dal comparto equestre: il tecnico di scuderia, in gergo groom.

Un futuro, per queste donne, fatto di inclusione sociale e di riscatto perché la “libertà” passa necessariamente anche dalla professionalizzazione.

Prendersi cura di un cavallo dalla “A” alla “Z”, o quasi, sapendo prevenirne infortuni e patologie, ma anche provvedere all’alimentazione e all’igiene di cui l’animale necessita quotidianamente sono proprio alcune delle mansioni che Elisa (nome di fantasia) sarà chiamata a svolgere in un maneggio pronto ad accoglierla, una volta ottenuti i dovuti permessi dalla struttura di detenzione.

“Nonostante la condizione di reclusione, queste donne si preparano così a ripensare alla vita che le attende oltre le sbarre, puntando sulla formazione personale quale elemento fondante della propria futura indipendenza”, spiega Annamaria Molino, past president del club scaligero (presidente in carica è Giovanna De Finis).

“Un progetto che sposa la vocazione del Soroptimist International di promuovere il potenziale delle donne ovvero sostenere l’avanzamento della condizione femminile, attraverso azioni concrete”.

“Molto alto il numero di diplomate. Segno di una iniziativa capace di offrire concrete opportunità di riscatto ai soggetti più svantaggiati della società e inserita nel lungo percorso che Fieracavalli porta avanti con il carcere di Montorio già dal 2013. – aggiunge Federico Bricolo, presidente di Veronafiere – Inclusione e sostenibilità sono i punti cardine della cultura equestre che Fieracavalli da sempre si impegna a diffondere e promuovere: il cavallo come vettore di forti messaggi che guardano con concretezza ai punti dell’agenda ONU 203”.

Fino a qualche tempo fa la formazione dei groom era delegata alla buona volontà e passione personale.

“Ma grazie ai nostri corsi – dice Clara Campese, presidente del Comitato regionale Fise Veneto – ora è possibile formare profili competenti, in grado di offrire un servizio al cavallo, volto a garantirne il benessere e la cura, nonché a supportare i proprietari e i circoli ippici nella gestione fisica e delle varie attività in cui questo “Maestro di vita” è coinvolto”.

Comunicato stampa Fieracavalli