Siena: Selvaggia, che sogna il Palio

A trasmettere la sua passione a Selvaggia è stata la madre Spinella “Lei fece la Tratta a fine anni ’80”

Selvaggia Pianetti Lotteringhi della Stufa
Siena, 14 marzo 2022 – Mamma Spinella era soprannominata la ’marchesina volante’ quando, a fine anni ’80, montò tre volte alla Tratta: il 16 agosto 1988 nella quinta batteria su Impero, il 2 luglio e il 16 agosto 1990 (terza batteria, c’era anche Luigi Bruschelli) sul mitico Uberto.
La figlia il nome adatto alla Piazza ce l’ha già: Selvaggia.
Che in realtà è quello di battesimo per questa giovane di 24 anni che dichiara senza mezzi termini: “Voglio diventare fantina del Palio”.
Buon sangue non mente.
“E’ stata mamma a metterci in groppa al cavallo fin da piccole, me e mia sorella. A pelo naturalmente. Dirò di più: voglio vincere in Piazza”, annuncia la giovane con “quel pizzico di arroganza che nel Palio – assicura – non fa mai male”.
Selvaggia, che ieri mattina alle 7.30 ha aperto le previsite al Ceppo con la sua Ardeglina, porta un nome importante, quello della famiglia Pianetti Lotteringhi della Stufa.
Che possiede il Castello del Calcione, che risale al X secolo, tenuta nobile di oltre 2mila ettari nel comune di Lucignano, perla della Valdichiana aretina.
Un volto del tutto nuovo nell’ambiente del Palio, quello dell’imprenditrice agricola e responsabile della gestione del Castello, come lei stessa spiega.
Ha studiato a Parigi e al King’s college di Londra, alla Cattolica di Milano, oltre a parlare tre lingue.
Da sempre però appassionata di equitazione.
Nata a Poggibonsi 24 anni fa e un cognome importante.

“Esatto. Ma lasciamo perdere i cognomi: in questo mondo sono Selvaggia e basta” .

Monta a pelo da lungo tempo?

“A cavallo, come si dice, ci sono nata. Ho fatto salto ostacoli ad altissimo livello fino a 4-5 anni fa. Poi sono tornata a casa, c’è stato il covid ma ho cominciato ad avvicinarmi alle corse. E ora nel 2022 si debutta in provincia”.

Idee chiare…

“Certo. Farò Mociano, Monticiano, Fucecchio. Monteroni. L’obiettivo è arrivare in Piazza. Ci vuole una donna, da troppo tempo non c’è. E indossare un giubbetto”.

Come Rompicollo, anche se il nome in Piazza era Diavola.

“Perché no? Mi alleno tutti i giorni montando 4.-5 cavalli, due da corsa e due per le uscite”.

Chi ti segue in questo percorso?

“Bastiano! Lui mi ha messo a cavallo. E’ accaduta in realtà una cosa assurda. Ero andata a fare passeggiate nelle crete, mi sono persa finendo a Vescona. Non avevo la minima idea di dove fossi, da qui piano piano è iniziato tutto. Ho fatto anche il mitico stradone…”

La valutazione di Bastiano?

“Bene o male a cavallo ci sto. Adesso si vedrà. A trasferirmi la passione è stata mamma, che ai suoi tempi gravitava nella scuderia di Canapino”.

Oltre ad Ardeglina con chi correrà?

“Lei ha 6 anni, poi c’è Amarcord che è figlio di Pressing e ha già fatto Mociano”.

Notizia di Laura Valdesi da La Nazione di Siena