Cap e dressage: doppio sì

Nonostante la raccolta firme e molte proteste, la decisione presa dalla Fei nel 2019 e riconfermata quest’anno segna il passaggio dal cilindro al cap a far data dal 1° gennaio

Charlotte Dujardin e Valegro ©Fei/Dirk Caremans

Bologna, 29 novembre – Ci avevano sperato in tanti… Tutti i top dressagisti del mondo che negli ultimi mesi si erano schierati contro l’adozione del cap al posto del classico cilindro, con tanto di petizione e raccolta firme, si sono scontrati con l’inflessibilità del massimo ente internazionale: la Fei non ha arretrato neppure un centimetro e la decisione già presa nella General Assembly del 2019, dal prossimo 1° gennaio diventerà operativa. Il vecchio ed elegante cilindro verrà sostituito dal più performante cap e questo è quanto.

La regola, che nasce in rettangolo, verrà applicata anche all’analoga prova del completo.
A nulla sono quindi valse le oltre 150 firme del dressage mondiale, le proteste affidate all’International Dressage Riders e il movimento d’opinione che si è mosso intorno al tema. Nonostante la Fei abbia recepito il dissenso, ha sottolineato come tale scelta sia stata il frutto di regolare votazione da parte delle federazioni nazionali solo nel 2019, data a partire dalla quale per tutto il 2020, non è arrivata alcuna richiesta nè dall’Idrc né da alcuna federazione nazionale. Per tale ragione, l’attuazione di quanto deciso nel 2019 non è stata inserita nell’ordine del giorno delle votazioni dell’Assemblea del 2020. Il tema è passato quindi al Fei Board che, nonostante la votazione dello scorso anno, ha ri-votato l’entrata in vigore del provvedimento.

«La tradizione è importante – ha detto Frank Kempermann, presidente del Comitato Dressage Fei – tuttavia è difficile ignorare quanto viene indicato dalla comunità medica. Non c’è nulla di avverso all’impiego del cap in dressage, eccetto la tradizione appunto».