Brescia, Ippokampo: che porta il cuore con sé oltre gli ostacoli

Gestione naturale, tanto tempo tra un concorso e l’altro, rispetto per il benessere: oltre agli asini salvati all’Ippokampo di Brescia c’è molto di più

Ippokampo Stable, da Brescia a Sanremo: perché rispettare i cavalli porta grandi risultati!
Brescia, 21 giugno 2022 – A prima vista sembra una notizia di sport equestri, come tante altre.

Al Jumping Sanremo 2022, internazionale a due stelle a cui hanno partecipato binomi provenienti da 15 diverse nazioni, è stato in centro ippico di Brescia a fare man bassa di premi.

Di Luca Inselvini il nostro Umberto Martuscelli ha già detto nei giorni scorsi: arrivare primo e anche secondo in un GP dove alle calcagna ti ritrovi nientemeno che Filippo Bologni (terzo su Capuccino) non è cosa da poco.

Se poi si aggiunge il resto del bottino che Inselvini e tutto il Team Ippokampo hanno portato a casa dalla sei giorni sanremese c’è davvero da far festa.

Perché a ogni premiazione, Brescia e l’Ippokampo Stable di Borgosatollo c’erano. Giulia Pulcini insieme a Conquibus nelle categorie più impegnative, Elena e Martina Lilloni dalle 110 alle 115 non si sono risparmiate e hanno sempre ben figurato.

E sin qui è tutto sport, certo: ma a noi piace ricordare che dietro questi ragazzi c’è anche tanto altro.

C’è il lavoro paziente di Giulia e Luca nel costruire a casa giovani allievi rispettosi del cavallo e delle sue esigenze.

Ippokampus è un maneggio etico, dove si presta molta attenzione alle dinamiche comportamentali naturali dei cavalli.

Dove si spiega che “…se chiedi al cavallo qualcosa in modo corretto lui risponde correttamente, se il cavallo non risponde è semplicemente perché non glielo hai chiesto nel modo giusto. Alla base di tutto il nostro lavoro c’è il benessere dei cavalli”, ci ha detto Giulia qualche tempo fa.

E dove c’è la generosità verso i tanti equidi salvati e fatti letteralmente rivivere in quell’angolino di pace che sta in provincia di Brescia.

Ma torniamo alla cronaca sportiva con Giulia Pulcini: “Nonostante il caldo e la fatica, siamo molto soddisfatte dei risultati ottenuti grazie al duro lavoro e all’impegno costante e anche al nostro istruttore Luca Inselvini, che con grande professionalità ci ha portato oggi ad essere amazzoni consapevoli e soprattutto in grado di poter competere e ottenere ottimi risultati in concorsi internazionali come questo di Sanremo. Sentire suonare l’inno d’Italia durante la mia premiazione mi ha particolarmente emozionata e ha fatto scendere qualche lacrima alla nonna Piera, che mi ha seguito in queste giornate di concorso”.

Rincara la dose Elena Lilloni: “La felicità non sta tanto nella vittoria, ma nella consapevolezza di poter affrontare questi percorsi così impegnativi ” dichiara Elena.

Mentre la sorella Martina sottolinea che “Amicizia , passione, sport e amore per l’equitazione, sono sentimenti che uniscono questo team che ha un capitano eccezionale come Luca. E’ stato fantastico condividere queste emozioni con mia sorella e la nostra amica Giulia”.

Un bello spirito di gruppo: e anche quello si impara dai cavalli, ci aveva spiegato Giulia ai tempi di Etroubles.

E’ invece Alessia Bodei, presidente di Ippokampo Stable (e anche mamma di Giulia Pulcini) a spiegare la filosofia, nobilitata da molta pratica sul campo, che sta dietro questi risultati.

“Questi cavalli sono gestiti nel modo più naturale possibile, nonostante siano cavalli sportivi vivono nel paddok tutto il giorno e vanno in box solo la sera a dormire. Hanno lunghi periodi di riposo tra un concorso e l’altro. Il cibo è naturale, il mangime composto  da Giulia senza additivi e il fieno è a disposizione tutto il giorno, senza razionamenti.
In allenamento si usano imboccature leggerissime, mentre ovviamente in un gran premio o in gare alte è necessario utilizzare qualcosa di più performante, anche per la sicurezza del cavallo oltre che del cavaliere. Negli allenamenti non si usano mai il frustino o speroni duri (per esempio Giulia quando li mette usa quelli di gomma)”.

I cavalli maltrattati

“A Ippokampo Stable sono accolti cavalli in difficoltà o provenienti da maltrattamenti gravi. Giulia con pazienza cerca di recuperarli sia mentalmente che fisicamente cercando poi di rimetterli in lavoro. La maggioranza dei cavalli della scuola di equitazione provengono dai recuperi, ma nonostante ciò lavorati con pazienza e amore sono ottimi soggetti per insegnare a monare a cavallo. Tanto più che i nostri allievi che partecipano con loro ai concorsi sono sempre in premiazione. A volte ci vogliono mesi o addirittura anni per recuperare questi animali impauriti e denutriti. Ma lei non molla mai e in caso non riesca a metterli in lavoro li tiene nei paddock in branco e li mette in pensione”.

Continua Alessia: “Chiunque ci chiami per dei casi di emergenza ha una risposta immediata. E nonostante tantissime difficoltà (anche economiche, visto il costo delle materie prime) Giulia non riesce a voltarsi dall’altra altra parte.
A parte il caso eclatante del salvataggio di Etroubles, come Ippokampo abbiamo salvato e accolto atri tre cavalli. L’ultima grande operazione in cui siamo stati chiamati (di notte!) è stata per portare in sicurezza 13 soggetti di cui era morta la proprietaria. E’ stata l’Onorevole Brambilla, presidente di Leidaa a chiedercelo. Così Giulia insieme a Luca Inselvini sono partiti e hanno portato a termine la missione. Ora anche quei cavalli  vivono da noi, in attesa che si definisca legalmente il loro destino. Leidaa ha inviato i suoi veterinari da noi per un controllo di routine e ha riscontrato che sono tenuti in modo esemplare: sono tutti più sereni e tranquilli, e anche ingrassati”.

Ciò che desidera far passare Giulia è il messaggio che l’aiuto verso gli animali in difficoltà, la sua mission, va di pari passo con un agonismo anche ad alto livello.

Perché l’impegno per il bene degli animali non esclude il resto.

Ma per l’appunto, deve esserci impegno: come fa Ippokampo in quel di Brescia.