Indiana, la numero uno

La compagna di gare dell’amazzone svedese Malin Baryard Johnsson ha chiuso il 2021 al primo posto della computer list mondiale dei cavalli da salto ostacoli

Malin Baryard Johnsson su H&M Indiana (ph. UM)

Bologna, martedì 18 gennaio 2022 – Nella classifica mondiale dei cavalli da salto ostacoli per il 2021 lassù in alto, al primo posto, c’è lei: H&M Indiana. La formidabile compagna di gare dell’amazzone svedese Malin Baryard Johnsson. Due ‘donne’ magnifiche: insieme nella scorsa stagione hanno raggiunto traguardi favolosi, tra i quali spiccano il 5° posto individuale e la medaglia d’oro a squadre alle Olimpiadi di Tokyo, oltre a una grande quantità di vittorie e piazzamenti che hanno consentito alla baia belga (Bwp) di chiudere l’anno per l’appunto al vertice della graduatoria della World Breeding Federation for Sport Horses.

Indiana nasce nel 2008, figlia di uno stallone importante come Kashmir van Schuttershof (Sbs da Nabab de Reve x Tenor Manciais, 9° nella classifica degli stalloni 2021) e di Halifax (Nrps da Animo’s Hallo x Cavalier), allevata da W. Vanderlinden. Il primo a notarla è un uomo che ha un occhio perfettamente allenato a scovare talenti: il belga Stephan Conter, la persona che ha dato vita a una delle più grandi scuderie sportive e di commercio del mondo con il marchio Stephex (quella per cui a lungo ha montato il nostro Lorenzo de Luca). Conter vede Indiana quando la cavalla ha 6 anni in occasione di un concorso regionale in Belgio, e si rende subito conto che si tratta di un soggetto difficile, sì, ma dalle indubbie qualità: e quindi l’acquista, per affidarla all’amazzone svedese Petronella Andersson, anch’ella amazzone della scuderia Stephex.

La prima gara di una certa importanza tra i cavalli di 7 anni Indiana la affronta proprio in Italia, ad Arezzo. A questo concorso sono presenti anche l’amazzone svedese Malin Baryard e la proprietaria di alcuni dei suoi cavalli, Charlotte Soederstroem: entrambe si interessano a Indiana e Malin prova la cavalla. Indiana è difficile, sì: ma è chiaro che si tratti di una potenziale campionessa, quindi Charlotte Soederstroem la compra senza indugio. Inizia così la storia che culminerà con la medaglia d’oro olimpica di Tokyo. Una storia che si sviluppa lungo un cammino non del tutto semplice: Indiana ha un carattere molto forte, non ha una cavalcabilità molto agevole, se qualcosa la turba diventa molto poco collaborativa… Malin Baryard la lavora con calma e pazienza, senza metterle addosso eccessive pressioni: e l’intesa migliora giorno dopo giorno, mese dopo mese, così da poter mettere a frutto al meglio i mezzi formidabili di una vera campionessa. I miglioramenti paradossalmente diventano ancor più sensibili nel momento in cui le gare diventano più difficili: perché allora Indiana deve concentrarsi più a fondo sull’impegno. Malin Baryard è comunque sicura: in tutta la mia vita – ha detto l’amazzone svedese – non ho mai montato un cavallo come lei.