Ludovica Minoli e Antonio Campanelli: i dolori dello sport

Amazzone e cavaliere hanno vissuto durante il Campionato d’Italia assoluto di salto ostacoli di Cervia due momenti difficili mentre erano lanciati verso il vertice della classifica tricolore

Ludovica Minoli su Jus de Krack e (a destra) Antonio Campanelli su Cornet Rouge in gara a Cervia durante la finale del Campionato d'Italia (ph. UM)

Bologna, lunedì 2 maggio 2022 – Gioie, ma anche dolori. Lo sport è fatto di tutto questo, e forse si potrebbe dire che i dolori (sportivi) sono l’elemento che rende le gioie ancora più esaltanti. Ma per chi il dolore e la delusione (sportivi) li sta provando o li ha appena provati non è una consolazione molto efficace…

Il Campionato d’Italia assoluto di Cervia che si è concluso sabato ha regalato una buona dose di gioie di cui ormai tutto è stato detto, e anche due… sofferenze delle quali sono stati protagonisti Ludovica Minoli e Antonio Campanelli. L’amazzone azzurra in sella a Jus de Krack ha iniziato il Campionato d’Italia con un magnifico percorso netto nella prima prova di venerdì classificandosi al 3° posto e ottenendo così il punteggio di 1.37: cioè 1.37 di distacco dalla prima posizione di Francesca Ciriesi, quindi un’inezia. La consistenza del binomio che Ludovica Minoli forma con Jus de Krack maturata ormai in anni di vita sportiva insieme (Jus ha iniziato nelle gare per i cavalli di 6 anni nel 2015 montato dalla sua amazzone) e la qualità delle loro prestazioni in gare di alto livello facevano ritenere con buona certezza che in questo campionato il podio li avrebbe visti protagonisti. Arriva quindi la seconda e decisiva prova di sabato: una gara a due percorsi identici, grossi e difficili. Ludovica Minoli per il primo percorso entra come numero 36 cioè terz’ultima essendo terza in classifica provvisoria. Fino a quel momento solo due percorsi netti, più uno zero agli ostacoli ma con tre punti sul tempo. Jus de Krack inizia la sua prova e salto dopo salto letteralmente incanta: la sensazione è chiaramente quella di un cavallo e di un’amazzone a loro pieno agio su difficoltà massime. Si vede una coerenza completa con ciò che era accaduto il giorno prima. Ma ecco il destino maledetto… Ostacolo numero 11, un largo imponente: poi ci sarebbe stata in dirittura una gabbia di verticali e ancora in dirittura il largo n. 13, ultimo ostacolo del percorso. Cosa succede? Ludovica nell’affrontare quel n. 11 pensava già con forse troppa attenzione alla successiva gabbia di verticali molto errorabile? Chissà… Un’incomprensione, un avvicinamento sbagliato, qualcosa che improvvisamente non ha funzionato: il salto è dentro l’ostacolo, Jus de Krack va comunque al di là ma Ludovica Minoli perde il controllo di tutto, ha un attimo di comprensibilissimo disorientamento, ferma il suo cavallo, rimette le cose a posto, respira, controlla che Jus stia bene e poi riprende il suo percorso terminandolo senza alcun problema sulla combinazione e sull’ultimo ostacolo. Ma il passivo è pesantissimo: 4 penalità per l’errore sul n. 11, 4 per quello che tecnicamente il regolamento penalizza come rifiuto o disobbedienza sul n. 12, più una caterva di penalità per aver superato il tempo massimo: 37… ! Un dolore. Per Ludovica, ma anche per tutti quelli che intorno al meraviglioso campo verde delle Siepi avevano ammirato la sua favolosa prestazione fino a quel momento maledetto. La sensazione è stata quella di qualcosa di profondamente ingiusto. Quindi dolore, sì.

Per Antonio Campanelli il destino è stato forse perfino più feroce. In sella a Cornet Rouge un errore il primo giorno e 7° posto a 2.60 punti dal vertice… Anche nel suo caso un’inezia. Primo percorso della seconda prova: una prestazione eccellente, un errore, totale di 6.60 alla vigilia del secondo percorso il che vuol dire 4° posto in classifica provvisoria. Il podio è a portata di mano. Secondo percorso identico al primo: bisogna rifare tutte le cose che si sono già fatte prima. E Antonio Campanelli e Cornet Rouge le avevano fatte al meglio… Doppia gabbia, ostacolo numero 9: ingresso con un largo, Antonio Campanelli e Cornet Rouge entrano non benissimo, c’è una difficoltà, bisogna riprendere subito sul verticale di mezzo, l’insieme è ormai saltato, una falcata per uscire sul terzo elemento che è un largo, Cornet rimane appeso a una barriera, Antonio Campanelli si sbilancia, perde l’equilibrio, Cornet si riceve al di là dell’ostacolo rimanendo bene sulle gambe ma il suo cavaliere vola via impattando sul terreno di schiena e venendo trascinato rimanendo attaccato alle redini… per fortuna senza alcuna conseguenza in senso fisico… La conseguenza sportivamente drammatica è invece quella sancita dal regolamento: eliminazione. Eliminazione: tutto finito e cancellato… E il podio era lì. Anche in questo caso – come in precedenza per Ludovica Minoli – un vero dolore…

E’ lo sport, sì. Per Ludovica Minoli e per Antonio Campanelli però una consapevolezza importante: si è trattato di un incidente in entrambi i casi, una di quelle cose che anche a volerle rifare in un impeto di masochismo sarebbe quasi impossibile riuscirci… Per quanto possa essere difficile da considerare in questo momento (o meglio: in ‘quel’ momento), ciò che rimane è la certezza di due cavalli che su difficoltà del genere hanno dimostrato di saltare magnificamente bene. E per un cavaliere questa consapevolezza è più importante di qualunque risultato in classifica. Dopodiché lo sport dà e toglie: questa è una regola universale.